“Sono venuto per esprimere l’infinita, completa e assoluta solidarietà della Rivoluzione Cubana con la Rivoluzione Bolivariana, l’assoluta lealtà alla memoria del Comandante eterno Hugo Chávez Frías, il miglior amico della Rivoluzione Cubana. Quando si aggredisce il Venezuela, Cuba si sente ugualmente aggredita, così come tutta Nuestra America”, ha indicato il ministro cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, arrivando in Venezuela.
Esprimendo il totale sostegno al popolo e al Governo venezuelani e la condanna delle misure unilaterali e d’ingerenza USA contro la nazione Bolivariana, Rodríguez ha puntualizzato che alla vigilia di momenti importanti nella regione, Cuba e il Venezuela restano sempre unite.
Il diplomatico ha sottolineato nelle sue dichiarazioni che è andato a Caracas anche per esprimere: “La nostra assoluta ed energica riprovazione per l’ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti, che considera il Venezuela – in maniera arbitraria, infondata e aggressiva – una minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti ed applica allora misure unilaterali che sono una violazione dei Diritto Internazionale. Sono venuto anche, ha aggiunto, a dire che i nostri collaboratori resteranno qui a lavorare con tutto lo sforzo e la normalità in qualsiasi circostanza che si presenterà in Venezuela e a Cuba, nella loro indistruttibile unità”.
Bruno Rodríguez ha assicurato che gli Stati Uniti hanno provocato un grave danno all’ambiente emisferico alla vigilia del Vertice delle Americhe, ed ha sostenuto che ci si deve chiedere con quale obiettivo. Sono sicuro che l’America Latina e i Caraibi reagiranno con tutto il vigore e la fermezza contro le minacce al Venezuela”.
“Spero che il Governo degli Stati Uniti comprenda che non si può maneggiare Cuba con una carota e il Venezuela con il bastone. Sono finiti i tempi del bastone e la carota, sono finiti i tempi di trattare l’America Latina e i Caraibi come il cortile posteriore degli Stati Uniti”, ha indicato ancora il capo della diplomazia cubana.
È imprescindibile un Vertice dell’ALBA urgente che, sono sicuro, si pronuncerà con assoluta fermezza e decisione in solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana, con l’Unione Civico – Militare che è fondamenta del processo bolivariano e Chavista”, ha dichiarato il ministro Rodríguez, assicurando che si rinnoverà il nostro omaggio al Comandante Hugo Chávez Frías, che è nella nostra lotta quotidiana, che è la difesa degli interessi dei nostri popoli, che è far avanzare l’integrazione in America Latina e nei Caraibi”.
La UNASUR ha valutato
Nello stesso tempo a Quito, in Ecuador, i 12 ministri degli Esteri dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) si sono riuniti per valutare le azioni d’ingerenza promosse dal Governo degli Stati Uniti contro il Venezuela.
All’inizo della riunione straordinaria, il blocco d’integrazione ha ratificato la piena vigenza dei principi che sono alla base della formazione dell’organismo: mantenere la regione come zona di pace, rinforzare la democrazia e garantire i diritti umani nella regione, come ha segnalato il segretario generale di UNASUR, Ernesto Samper, all’inizio dell’incontro che si è svolto nella sede della segreteria generale del Blocco, nel complesso Mitad del Mundo, a 14 chilometri a nord di Quito.
Al termine della riunione della UNASUR, un testo firmato dai ministri degli Esteri degli Stati membri, segnala che sollecita la derogazione del citato decreto esecutivo emesso dal Presidente Barack Obama lunedì 9 marzo, considerato “una minaccia dovuta all’ingerenza”.
La dichiarazione è stata letta dal rappresentante dell’Uruguay, Rodolfo Nin Novoa, ha informato AFP.
Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha definito vergognose le minacce al Governo bolivariano ed ha puntualizzato durante la sua abituale trasmissione del sabato, Enlace Ciudadano: “Come possono dire gli Stati Uniti che il Venezuela è un pericolo per la loro sicurezza nazionale? È un vergogna, e poi unilateralmente hanno imposto sanzioni! Sino quando sopporteremo tutte queste cose?”, ha esclamato, riportato da PL.
La capo della diplomazia del Venezuela, Delcy Rodríguez, che è giunta accompagnata dal suo pari ecuadoriano Ricardo Patiño, alla sede della riunione straordinaria di UNASUR, è stata ricevuta con grida di appoggio al presidente Nicolás Maduro e al Governo bolivariano, che si sono moltiplicate.
”Veniamo a ribadire la solidarietà con il Venezuela, perchè gli Stati Uniti non hanno il diritto d’immischiarsi nella politica interna di questo paese”, ha commentato a Prensa Latina, Vladimir Mora, che lavora nella Gran Nacional Minera, impresa mista ecuadoriano-venezuelana, e che come i suoi compagni di lavoro portava le bandiere dei due paesi.
I membri della Gioventù Comunista dell’Ecuador hanno gridato slogan di sostegno: «Maduro, seguro, a los yanquis dales duro».
Il Venezuela alza lo Scudo Bolivariano
“Con la realizzazione, da sabato 14 e per i successivi dieci giorni, dell’Esercizio Nazionale Scudo Bolivariano, il Potere popolare e la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) hanno ratificato la loro volontà di vincere”, ha segnalato il ministro alla Difesa del Venezuela, Vladimir Padrino López, offrendo una dichiarazione da Fuerte Tiuna, a Caracas, dove ha diretto la manovra civico-militare alla quale hanno partecipato 80.000 soldati e 20.000 civili.
Il ministro ha spiegato che questi sono esercizi che rinforzano la preparazione, identificano maggiormente il soldato nel suo impegno con la sua missione, con la sua volontà di vincere.
All’esercizio hanno partecipato soldati, lavoratori, miliziani e portavoce comunitari, mobilitati dopo l’aggressione del governo degli Stati Uniti, il cui presidente Barack Obama ha firmato lo scorso lunedì, 9 marzo, un ordine esecutivo che dichiara che il Venezuela è una minaccia straordinaria e inusuale per la sicurezza nazionale e la politica estera statunitense.
Il titolare alla Difesa del Venezuela ha indicato che sono state attivate le sette Regioni Strategiche di Sviluppo Integrale – REDI – oltre alle 24 Zone di Sviluppo Integrale – ZODI – e le aree di difesa integrale, per mettere in marcia la strategia di difesa del popolo.
Padrino López ha precisato che l’Armata Bolivariana del Venezuela svilupperà gli esercizi verso il Golfo del Venezuela, mentre la Fanteria della Marina parteciperà ad altre manovre a Puerto Cabello, nello Stato di Carabobo; altri militari saranno ad Amuay, Falcón, e ad Apure.
Il Ministro ha spiegato che questi esercizi hanno l’obiettivo di potenziare la difesa integrale della nazione, come stabilisce l’Articolo 322 della Costituzione Nazionale, riferendosi al fatto che la sicurezza del paese è responsabilità dello Stato, ma la sua difesa corrisponde a tutti i venezuelani, ha puntualizzato la AVN.
“La difesa della Patria corrisponde a tutti i venezuelani e a loro si devono incorporare l’impresa privata, le istituzioni pubbliche, tutte le istanze del Governo e dello Stato.
“Anche l’Articolo 326 parla della responsabilità nei temi della difesa della nazione”, ha ricordato in una trasmissione della Venezolana de Televisión.
Il presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, martedì 11, ha convocato il popolo venezuelano a partecipare all’esercitazione nazionale, lo Scudo Bolivariano, come meccanismo per definire i punti di difesa di fronte a qualsiasi aggressione statunitense contro il Venezuela.
La notte di sabato 14, dalla sede del ministero del Potere Popolare per la difesa, a Caracas, Maduro ha offerto un bilancio dell’esercizio ed ha informato che questo durerà sino al 28 marzo. Inoltre ha segnalato il lavoro che sta sviluppando la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), e ha detto: “Voglio fare i miei complimenti a tutti i soldati e le soldatesse della Patria venezuelana che oggi hanno dato un esempio di professionalità, di morale e d’amore per la nostra Patria e per il nostro popolo”.
Domenica 15, l’Assemblea Nazionale si è riunita per il secondo dibattito sulla Legge Abilitante antimperialista presentata dal capo dello Stato, che gli darà poteri per preservare la pace e difendere la Patria venezuelana.