L’interferenza USA nelle elezioni in Nicaragua e Honduras

John Perry, Orinoco Tribune

Sia l’Honduras che il Nicaragua hanno le elezioni presidenziali nel novembre 2021 e il governo USA ha forte interesse in entrambe, anche se per ragioni piuttosto diverse. Entrambi hanno presidenti in carica che si ripresenteranno o, nel caso dell’Honduras, più probabilmente saranno sostituiti da un successore visto come affidabile impegnato nello stesso tipo di governo. Dato che entrambi i paesi sono economicamente e militarmente piccoli, si potrebbe pensare che Washington non si preoccupi dei loro affari interni, ma in realtà vede molto in gioco.

Promuovere la democrazia o la “poliarchia”?

Le questioni che riguardano gli Stati Uniti in America Centrale sono radicate in più di un secolo d’intervento politico. Le forme di intervento sono cambiate, certo, ma sempre basate sull’obiettivo fondamentale di perseguire gli interessi aziendali statunitensi. Per decenni questo significò sostenere dittatori come Anastasio Somoza del Nicaragua o Efraín Ríos Montt del Guatemala, ma in seguito fu più conveniente “promuovere la democrazia” finché, due decenni fa, le elezioni democratiche in America Latina produssero i risultati “sbagliati”. Ciò portò un ulteriore intervento degli Stati Uniti, verso ciò che William Robinson (che lavorò in Nicaragua negli anni ’80) chiama promozione della poliarchia, [1] forma limitata di democrazia con “governo d’élite di capitalisti e agenti o alleati delle transnazionali, in cui la partecipazione delle masse è limitata alla scelta tra élite in competizione in elezioni strettamente controllate” (un sistema che si applica in Honduras da decenni). Robinson aggiunse che la “promozione della democrazia” e i programmi di intervento elettorale furono combinati con “coercitive e altre forme di diplomazia, aiuti economici o sanzioni, media internazionali e campagne di propaganda (…) azioni militari o paramilitari, operazioni segrete e così via” per destabilizzare i governi della sinistra indesiderata. Timothy Gill sostiene che tale politica ha ora un’ulteriore svolta, [2] a “sostenere gli attori dell’opposizione per spodestare i leader di estrema sinistra democraticamente eletti”, utilizzando agenzie come USAID e National Endowment for Democracy. Tali misure furono dispiegate in Nicaragua negli ultimi 15 anni. [3] Considerando i dilemmi che Washington deve affrontare nel perseguire i propri interessi, questo articolo mette da parte per il momento l’ovvio caso del rispetto della sovranità di entrambi i Paesi, poiché gli USA non hanno il diritto di interferire in essi. Non solo questo argomento è corretto, ma è usato dagli stessi USA in relazione alle proprie elezioni: si lamentano ad alta voce della presunta interferenza russa e hanno leggi severe per scoraggiare l’influenza straniera nella politica USA. Eppure cercano apertamente di influenzare le elezioni di altri Paesi e condanna come “repressivi” quei governi che applicano leggi simili. Si dice che un ex-congressista USA, il libertario Ron Paul, abbia detto che “È particolarmente orwelliano chiamare la manipolazione delle elezioni estere da parte USA ‘promozione della democrazia’. Come ci sentiremmo noi nordamericani se per esempio i cinesi arrivassero con milioni di dollari per sostenere certi candidati ritenuti amici della Cina?” [4]

Preoccupazioni USA in America Centrale

Quali sono le preoccupazioni degli Stati Uniti in America Centrale? Il principale effetto sulla politica interna degli Stati Uniti è la questione dei migranti che attraversano il confine sud-occidentale, che nel 2021 raggiunse livelli che non si vedevano da due decenni [5] e secondo le previsioni dei funzionari raggiungerà un milione di arrivi nel corso dell’anno, [6] con molti di questi provenienti dall’Honduras ma pochi dal Nicaragua. Il traffico di droga è un’altra preoccupazione legata al confine poroso degli USA, coll’America centrale utilizzata come tappa per le spedizioni dalla Colombia e altrove. Una terza preoccupazione è che, nonostante le piccole dimensioni, gli USA considerano entrambi i paesi di importanza strategica. L’Honduras è risorsa militare degli USA perché la sua base a Soto Cano (una delle 76 in America Latina), gli dà rapido accesso alla regione. Al contrario, il Nicaragua è classificato “una minaccia straordinaria e insolita” alla sicurezza degli USA che, secondo l’ammiraglio Fuller, [7] capo del Comando meridionale degli USA, “cerca di destabilizzare le democrazie nell’area”. In quarto luogo, in termini di diritti umani, gli USA classificano entrambi i paesi come carenti, sebbene i rapporti del dipartimento di Stato del 2020 suggeriscano una preoccupazione maggiore per il Nicaragua (a cui dedica 39 pagine) rispetto all’Honduras (solo 27 pagine). [8] Il quinto fattore che guida l’interesse degli Stati Uniti per l’esito delle elezioni di novembre non é menzionato nel discorso ufficiale, ma è il più importante: i due Paesi rappresentano modelli economici completamente diversi. Mentre sono aperti ai mercati internazionali e per entrambi gli USA sono il principale partner commerciale, l’Honduras persegue un modello di sviluppo neoliberista basato sull’estrazione di risorse naturali a qualunque costo delle comunità locali, un ruolo minimo per mantenere la distribuzione del reddito più diseguale del continente (dopo il Brasile) [9]. D’altro canto, il Nicaragua ha un’economia mista, con politiche incentrate sul settore pubblico e gli investimenti sociali, iniziative contro povertà e promozione della piccola impresa e della sovranità alimentare, che ha dimezzato la povertà estrema dal 2007 [10]. Data l’importanza di questo quinto fattore, ci si potrebbe aspettare che gli USA appoggino l’attuale modello di governo in Honduras mentre favoriscono l’opposizione in Nicaragua. Su quest’ultimo, infatti, è ciò che accade: gli USA hanno una posizione antagonista nei confronti del governo di Daniel Ortega con sanzioni rivolte all’economia del Nicaragua e a singoli funzionari governativi; convinse alleati come Unione Europea e Regno Unito a seguirne l’esempio; finanziano in modo proattivo gruppi di opposizione e media locali col National Endowment for Democracy e USAID, ed istituito il programma “RAIN” (“Responsive Assistance in Nicaragua”) [11] esplicitamente destinato alla caduta di Ortega. Tuttavia, sebbene questa possa essere la posizione ovvia degli Stati Uniti, con chiari precedenti degli anni ’80 e precedenti, è tutt’altro che chiaro che sia davvero nell’interesse degli Stati Uniti, come vedremo.

Il dilemma USA in Honduras

In Honduras, gli USA devono affrontare un dilemma. Il suo presidente, Juan Orlando Hernández (JOH), fu favorito dall’amministrazione Trump perché è un uomo forte (utilizzando la mano dura) disposto ad impedire con la forza ai migranti honduregni di lasciare il Paese e che firmò un assurda legge “che implica che l’Honduras sua rifugio dei richiedenti asilo. Un accordo simile col Guatemala portò un funzionario dell’era Trump a dichiarare che “Il confine guatemalteco col Chiapas [in Messico] è ora il nostro confine meridionale”. [12] In cambio, Trump era disposto a sostenere le disastrose politiche interne perseguite da JOH anche se spingono gli honduregni ad andarsene. Parte del problema del presidente Joe Biden nel trattare coll’Honduras è che la colpa delle sue politiche disastrose risale alla presidenza di Barack Obama quando, nel 2009, chiuse un occhio [13] sul colpo di Stato militare che depose il presidente progressista Manuel Zelaya. Il colpo di Stato portò a una successione di governi neoliberisti e legittimò una serie di elezioni viziate culminate, nel 2017, col ritorno di JOH alla presidenza, anche se il conteggio dei voti fu chiaramente fraudolento. [14] Dal 2009, l’opposizione è repressa dalla polizia sempre più militarizzata (il Paese ne ha diverse) [15] che lungi dall’impedire l’endemica violenza delle bande, sembrano favorirla, tanto che molti migranti dicono di fuggire per salvarsi la vita. Le violazioni dei diritti umani furono portate all’attenzione internazionale dall’omicidio dell’attivista per i diritti alla terra indigena Berta Cáceres nel 2016, [16] la più famigerata di una serie continua di omicidi e sparizioni di attivisti della comunità. Anche la corruzione è diffusa, con le élite favorite dagli Stati Uniti in grado di derubare lo stato impunemente dopo fallimento e scioglimento dell’organismo anticorruzione sponsorizzato dagli Stati Uniti, noto come MACCIH (Misión de Apoyo Contra la Corrupción y la Impunidad en Honduras). [17] Da quando fu chiuso, il 93% degli accusati nei casi di corruzione avviati dal MACCIH fu liberato. [18]

Honduras, nuovo “narcostato”

Niente illustra il dilemma di Biden in modo più chiaro di due recenti processi statunitensi per traffico di droga che coinvolgono numerosi funzionari del governo honduregno portandolo ad essere etichettato come “narcostato”. La prima fu la condanna del fratello di JOH, Tony, [19] che rischia almeno 30 anni di carcere per aver portato negli Stati Uniti 200000 chili di cocaina. L’accusa concluse che i trafficanti di droga hanno “infiltrato” e “controllato” il governo honduregno. [20] L’imputato nel secondo caso, Geovanny Fuentes, affermò che i suoi laboratori antidroga erano protetti dai militari su ordine dello stesso JOH, [21] citandolo dicendo che avrebbe “infilato la droga nel naso dei gringos” inondando gli Stati Uniti di cocaina. Mentre JOH si affrettò a negare le accuse e a ricordare a Biden la passata amicizia, la nuova amministrazione fu obbligata a prendere le distanze affermando che “Ci impegniamo a collaborare (…) con chi del governo honduregno che si impegna a lavorare con noi per sradicare la corruzione davvero endemica nel Paese”. [22] Un inviato speciale degli Stati Uniti si era recentemente recato in visita per quattro giorni in Guatemala ed El Salvador per indagare sulle cause profonde della migrazione, ma non in Honduras. [23] Ad aggravare le cose, viene riferito che l’Honduras sia stato “inondato” di cocaina colombiana dall’inizio del 2021. [24]

La corruzione colpisce la lotta contro il COVID-19

Una combinazione di disastri naturali evidenziava come il narcostato fallisce non solo coi poveri, ma colla maggioranza degli honduregni. Nel novembre 2020, due uragani colpirono il Paese totalmente impreparato, distruggendo 6000 case e danneggiandone gravemente altre 85000. [25] Sei mesi dopo, l’organizzazione internazionale Médecins Sans Frontières affermò che la risposta del governo fu “inadeguata”, lasciando più di 55000 persone che ancora vivono in rifugi temporanei.[26] La povertà in Honduras è salita al 70% nel 2020, [27] aumentando di 10,7 punti percentuali dal 59,3% del 2019, trainato dai danni delle tempeste tropicali e dalla pandemia COVID-19. La massiccia interruzione provocò un nuovo picco di infezioni da coronavirus nel 2021. L’Honduras ha il tasso di vaccinazione COVID-19 più basso dell’America centrale, al punto che i sindaci di sette città vicino al confine con El Salvador chiesero e ricevettero vaccini dalle controparti salvadoregne.[28] Gli honduregni che vivono al confine nicaraguense l’attraversano per farsi vaccinare. [29] Indebolito da corruzione e mancanza di fondi, il servizio sanitario è stato travolto. Ad aprile, un medico segnalò “il crollo della rete ospedaliera” che ora è sul “piede di guerra”. [30] Dei sette ospedali mobili ordinati l’anno scorso per colmare le lacune, solo due funzionano. Il capo dell’agenzia che stipulò l’accordo da 47 milioni di dollari per acquistare gli ospedali, accusato di corruzione, fu licenziato. La gente protestava contro una delle unità mobili con lo striscione: “Se fosse un laboratorio dei narcos, funzionerebbe”. [31] Nonostante il terribile curriculum, il Partito Nazionale, al potere dal golpe del 2009, affronta un’opposizione divisa, ponendo ulteriori dilemmi agli Stati Uniti. I sondaggi suggeriscono che il partito LIBRE, di centro-sinistra, guidato da Xiomara Castro, moglie di Manual Zelaya deposto dal colpo di Stato del 2009, è nella posizione migliore per minacciare il Partito Nazionale. [32] La sua posizione avrebbe potuto essere rafforzata da un’alleanza con altri partiti di opposizione, ma ciò non avvenne. Sebbene il Partito Liberale rappresenti l’opposizione tradizionale, il suo candidato Yani Rosenthal scontò una pena detentiva negli Stati Uniti nel 2017 per riciclaggio di denaro sporco, il che significa che Biden non può facilmente sostenerlo. In ogni caso, la maggior parte degli osservatori pensa che il Partito Natzonale di JOH prevarrà, o con rinnovati brogli elettorali[33] o comprando voti, o entrambe le cose, come fece nel 2017. JOH resiste alle pressioni per la trasparenza nel finanziamento delle elezioni, [34] fu accusato dagli oppositori di non avere interesse per la riforma elettorale, [35] e spinto da un approccio puramente cosmetico modifiche alla legge elettorale l’ultimo giorno possibile del calendario elettorale. [36] Tuttavia, il dipartimento di Stato degli Stati Uniti esortava il Congresso dell’Honduras [37] ad approvare la nuova legge e, quando lo fece, l’Organizzazione degli Stati americani (OAS) la definiva “significativo passo avanti”. [38] Lo fece nonostante produsse la chiara prova di brogli nelle ultime elezioni, che l’OAS definì a “bassa integrità” e chiedendo di rifare le elezioni. [39] Manovre come queste suggeriscono che gli Stati Uniti potrebbero benissimo ingoiarsi le proprie obiezioni alla corruzione e sostenere il Partito Nazionale, insistendo sul fatto che scelga un candidato per sostituire JOH. Ma se il suo successore governa allo stesso mordo, è probabile che corruzione, povertà e violenza continuino, stimolando nuove migrazioni.

Il dilemma USA in Nicaragua: Ortega è avanti nei sondaggi

Nonostante la loro ostilità politica nei confronti del governo di Daniel Ortega, gli Stati Uniti non possono fare a meno di notare che pochi nicaraguensi si dirigono verso il loro confine sud-occidentale. Il Nicaragua ha anche più successo dei vicini nella lotta al traffico di droga. [40] Recentemente riguadagnava lo status di uno dei Paesi più sicuri dell’America Latina, [41] nonostante le violente proteste del 2018, anche se l’Honduras rimane uno dei più pericolosi. Dopo un picco di due mesi di infezioni e decessi da COVID-19 a metà 2020, il Nicaragua ebbe un’incidenza del virus molto più bassa dei vicini; di conseguenza, il danno economico subito nel 2020 fu la metà della media dell’America Latina in generale. [42] I due uragani di novembre, che colpirono per primi il Nicaragua, causarono relativamente pochi morti e gli aiuti furono rapidamente inviati alle regioni più colpite. [43] Come in Honduras, l’opposizione nicaraguense è divisa, ma questo pone agli Stati Uniti un problema diverso: dovrebbe spingere gli avversari di Ortega a unirsi dietro un unico candidato che sostiene per vincere, o dovrebbe denunciare le elezioni come brogli (come fece nel 1984), persuadere l’opposizione a dimettersi e tentare di delegittimare il vincitore? L’ultimo sondaggio pone Ortega in sostanziale vantaggio (69% delle intenzioni di voto contro il 21% dell’opposizione se avesse un solo candidato), aggravando il dilemma di Washington: a quanto pare ora, a sei mesi dalle urne, potrebbe esserci la vittoria decisiva sandinista difficile da screditare per gli Stati Uniti, soprattutto perché diversi partiti sono impegnati a parteciparvi. Inevitabilmente Washington ne getta le basi unendosi all’OAS nel criticare il Nicaragua per non aver attuato riforme elettorali radicali, anche se l’ultima volta ci furono solo critiche minori al processo elettorale (l’OAS affermò all’epoca che eventuali errori nelle elezioni del 2017 “non hanno sostanzialmente intaccato la volontà popolare espressa alle urne”). [44]
Ultimamente, Washington ebbe nuove opportunità di attaccare il processo elettorale nicaraguense poiché le sue autorità intrapresero azioni legali contro figure dell’opposizione coinvolte nella corruzione. Washington sostiene che il governo Ortega cerca di vietargli di candidarsi alle elezioni, descrivendo come “candidati” gli accusati dei crimini, anche se alcun partito ha ancora scelto chi presentare. Il caso più clamoroso è Cristiana Chamorro, indagata per utilizzo illecito di fondi esteri inviati all’Onlus nicaraguense da lei controllata. Il denaro proveniva dall’USAID e da altre fonti statunitensi o europee indicate da Timothy Gill, e reindirizzato a media di destra ostili al governo sandinista. Chamorro chiuse la sua fondazione a febbraio, apparentemente per evitare la nuova legge nicaraguense che controlla la ricezione di fondi da governi stranieri, simile al Foreign Agents Registration Act degli Stati Uniti. In altre parole, il Nicaragua ora, forse in ritardo, utilizza le stesse misure per controllare l’influenza straniera sulla propria politica che il governo degli Stati Uniti adottò nel 1938. Ben Norton, che analizzò in dettaglio le fonti del finanziamento di Chamorro, afferma che i media nicaraguensi che finanzia “sono parte integrante di un’opposizione politica che Washington ha gestito, addestrato e finanziato con cura con milioni di dollari nell’ultimo decennio”.
Gli Stati Uniti affrontano un dilemma profondo in Nicaragua di cui devono sicuramente essere consapevoli, anche se lo ignorano nel discorso pubblico. Alcuno dei gruppi di opposizione nicaraguensi che sostiene ha finora presentato alcuna piattaforma se non vaghe intenzioni per “promuovere la democrazia”. Ma molti erano sostenitori di Trump o stretto amicizia con politici statunitensi di destra come Ted Cruz, Marco Rubio e altri. Molte erano figure di spicco dei governi neoliberisti del Nicaragua dal 1990 al 2006, durante cui la povertà aumentò e la corruzione fu dilagante. Il tentativo golpista dell’opposizione nel 2018 fu alimentato dal libero flusso di denaro, armi e droga a chi assediava le città quando il Paese era paralizzato dai blocchi stradali. [45] Sembra quindi assai probabile che se il Sandinismo dovesse sparire, il risultato sarebbe un governo neoliberista che produce il collasso sociale in Honduras. Nel 2005, quando le politiche neoliberiste erano al peggio, i sondaggi suggerivano che quasi il 70% dei nicaraguensi voleva emigrare, rispetto a meno della metà di oggi. [46] Questo potrebbe facilmente cambiare. Difficilmente può essere nell’interesse degli Stati Uniti che “carovane” di migranti nicaraguensi si dirigano al loro confine sud-occidentale, insieme ai vicini dell’Honduras. Eppure è probabile che le politiche conflittuali di Washington in America Centrale creino più migrazione, non la riduca.

Fonti:
[1] “Promuovere la poliarchia: 20 anni dopo“.
[2] “Dalla promozione della poliarchia politica alla sconfitta della democrazia partecipativa: la politica estera degli Stati Uniti verso l’estrema sinistra in America Latina“.
[3] “Come l’USAID ha preparato le condizioni per un colpo di stato non violento“.
[4] Citato in “La nuova formula americana di cambio di regime“.
[5] “I valichi di frontiera del sud-ovest al passo con i livelli più alti in 20 anni, afferma l’amministratore di Biden“.
[6] “Più di un milione di migranti previsti al confine tra Stati Uniti e Messico quest’anno – funzionario statunitense“.
[7] “L’ammiraglio afferma che gli Stati Uniti mirano ad espandere lo spazio competitivo in America Latina“.
[8] Disponibile su State.
[9] “Disuguaglianza nella distribuzione del reddito basata sul coefficiente di Gini in America Latina a partire dal 2017, per Paese“.
[10] Documento presentato dal governo del Nicaragua al Virtual High Level Meeting on Poverty Eradication “Trends, Options And Strategies In Global Poverty Eradication”, Nazioni Unite, 30 giugno 2020.
[11] “Gli Stati Uniti appaltano la loro operazione di cambio di regime in Nicaragua
[12] “Il nostro confine meridionale ora è con il Guatemala“.
[13] “Sì, è stato un colpo di stato“.
[14] “Bassa integrità”.
[15] “Il saccheggio continua“.
[16] “L’omicidio di Berta Cáceres“.
[17] “Una morte annunciata: MACCIH si chiude in Honduras”, https://insightcrime.org/news/analysis/a-death-foretold-maccih-shuts-down-in-honduras/
[18] “El 93 por ciento de acusados ??por la extinta MACCIH fueron puestos en libertad”.
[19] “I fratelli Hernández
[20] “Il fratello del presidente dell’Honduras è ritenuto colpevole di traffico di droga
[21] “Se fosse un laboratorio di narco, funzionerebbe“,
[22] “Canciller Rosales discute sobre migración y daños de Eta e Iota con el titular de Seguridad Nacional de EEUU”.
[23] “Subrayan que la no visita a Honduras de Ricardo Zúñiga, deja claro el rechazo del gobierno de Juan Orlando Hernández”.
[24] “Carteles colombianos inundan de cocaína a Honduras”.
[25] “L’uragano Eta colpisce la Mosquito Coast“.
[26] “Respuesta de gobierno a seis meses de Eta y Iota ha sido insuficiente, alerta MSF”.
[27] “La pobreza en Honduras subió a 70% en 2020 por culpa de Eta, Iota y la COVID”.
[28] “Honduras riceve 17 mil dosis de vacunas”.
[29] “Hondureños ven a Nicaragua como destino de vacunación”.
[30] “HOSPITALES ACTIVAN “CÓDIGO DE GUERRA” ANTE COLAPSO POR COVID”.
[31] “Se fosse un laboratorio del narcotraffico, funzionerebbe
[32] “Esposa de Zelaya en empate técnico por presidencia de Honduras”; ma vedasi anche questo sondaggio che mostra il Partito Nazionale in testa.
[33] “Denuncian que el oficialismo se opone a nueva Ley Electoral para “cometer fraude” en noviembre”.
[34] “Demandan organizaciones ante IAIP: Resolución que reserva información sobre campañas políticas debe ser anulada”.
[35] “Jari Dixon: El más interesado en no tener nueva Ley Electoral es el Partido Nacional”.
[36] “Nueva Ley Electoral de Honduras no garantiza evitar una nueva crisi, según analistas”.
[37] Vedi WHAAsstSecty
[38] “OEA califica como avance significativo aprobación de la nueva Ley Electoral de Honduras”.
[39] “Bassa integrità
[40] “GameChangers 2020: The Resurgence of the Central American Cocaine Highway
[41] “Balance de InSight Crime de los omicidios en 2020”.
[42] Vedi Statistics
[43] “L’uragano Eta colpisce la Mosquito Coast
[44] Si veda il rapporto preliminare dell’OAS
[45] “Objetivos y en el estrategias intento di golpe de Estado en 2018”.
[46] Vedi Myrconsultores

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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