Denunciato un nuovo attentato contro il Presidente Maduro

Orinoco Tribune 14 luglio 2021

Questo 13 luglio, durante una conferenza stampa tenutasi al Palazzo Legislativo Federale, il Presidente dell’Assemblea Nazionale del Venezuela (AN), deputato Jorge Rodríguez, presentava nuove prove dei tentativi di destabilizzazione perpetrati dall’estrema destra, che armava e addestrava le bande di Cota 905 per provare a rovesciare il governo del Presidente Nicolás Maduro.

Rodríguez dichiarava che il 22 giugno fu sventato un attacco che avrebbe preso di mira il Presidente Nicolás Maduro mentre inaugurava il monumento al Bicentenario della Battaglia di Carabobo. Nell’attacco dovevano essere utilizzati quattro droni, intercettati e disattivati dei servizi segreti venezuelani.

Il Presidente del Parlamento collegava la società CTU Security di Miami e di proprietà di Antonio Indriago, ai fatti avvenuti in Venezuela. La CTU Security è la stessa compagnia che assunse i mercenari colombiani sospettati di aver partecipato all’assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moïse. La compagnia, come riferito da Rodríguez, fornì la sicurezza al concerto Venezuela Aid Live organizzato contro il governo di Nicolás Maduro a Cúcuta, in Colombia, nel febbraio 2019, e fu anche contattata dall’opposizione per il tentato assassinio del Presidente Maduro nell’agosto 2018.

Rodríguez mostrò un tweet di Antonio “Tony” Indriago, proprietario della CTU Security, in cui parlava della morte del Presidente Maduro. Il Presidente dell’Assemblea nazionale anche riferì che l’estrema destra voleva utilizzare bande criminali per compiere una serie di attentati il 5 luglio, giorno dell’indipendenza del Venezuela, o nei giorni successivi. Mostrò un video girato da uno dei criminali dal quartiere di El Valle, da cui potevano osservare l’Accademia Militare e il Paseo Monumental [Paseo Los Próceres], dove si svolgeva la sfilata del 5 luglio e dove la piattaforma presidenziale era presente.

Rodríguez presentò una serie di prove che dimostravano il rapporto tra l’opposizione di estrema destra venezuelana e i criminali che il 7 e l’8 luglio spararono a cittadini e passanti di El Cementerio, La Vega, Quinta Crespo, El Paraíso e delle aree circostanti Cota 905, lasciando diversi morti e feriti. Mostrò una serie di messaggi WhatsApp attraverso cui Leopoldo López, sotto lo pseudonimo “Gavilán”, organizzò i crimini di tali bande nei quartieri Cota 905 e El Cementerio.

Tra i contatti di López nell’organizzazione di tali crimini c’erano Freddy Guevara e Luis Somaza che, con Gilber Caro e Hasler Iglesias, erano incaricati di “finalizzare i dettagli” per eseguire tale operazione, che chiamavano “Fiesta di Caracas”. “Ecco i messaggi”, disse Rodríguez. “Li hanno cancellati [dai loro cellulari]. Quello che non sanno è che si possono recuperare con un programma nazionale, come abbiamo fatto noi”.

Il presidente dell’AN proseguiva mostrando le conversazioni in cui López delineava i passi per garantire il “successo” di tali azioni terroristiche. “Credevano che, poiché i norvegesi e la missione esplorativa tecnica dell’Unione europea erano qui, avrebbero avuto l’impunità e ha mandato Freddy Guevara nelle riunioni”, aveva detto. Da Madrid, López pianificò le azioni terroristiche perpetrate nei quartieri popolari di Caracas. “Gocho Javier” e “El Catire” erano i contatti di Voluntad Popular con Cota 905, rivelò Rodríguez. Adesso sono ricercati. “Abbiamo messaggi che li coinvolgono nelle azioni terroristiche perpetrate dalle bande criminali di Cota 905. Sappiamo che Leopoldo López organizzò le violenze nei quartieri con finanziamenti e armi”. Il parlamentare sosteneva che, una volta mostrate le prove contro Gilber Caro ed Emilio Graterón, il Pubblico Ministero emetterà i mandati di cattura.

Rodríguez denunciò, come fatto curioso, una conversazione del 23 giugno tra Juan Esteban Gómez, agente dei servizi segreti colombiani (che lavora per Iván Duque), e Javier Tarazona, direttore di Fundaredes, in cui Gómez affermò che un attacco all’elicottero di Iván Duque sarebbe avvenuto nei giorni successivi, ed in realtà accadde il 25 giugno. Ciò indusse Rodríguez a presumere che l’attacco fosse una messinscena per accusare il Venezuela. Il presidente dell’AN riferì che le indagini portarono alla luce indicazioni sull’uso di piattaforme per criptovalute per finanziare il terrorismo, complotti ed operazioni paramilitari.“

Basta con le scuse!

Rodríguez ricordò che Guevara e Caro ricevettero la grazia dal governo venezuelano, nell’ambito della buona volontà verso settori dell’opposizione che li avevano richiesti. In tale senso, Rodríguez chiese di porre fine alla solidarietà nei confronti di tali personaggi che definiva “criminali”. “Basta con questa solidarietà indiscussa”, disse Rodríguez. “È un assassino, non è un capo politico! Un capo politico è chi sta davanti ai media e presenta idee, partecipa alle elezioni o promuove un’agenda in un quadro di pace”. Rodríguez si rammaricò che tali recidivi continuino a nascondersi dietro il discorso dell’”opposizione politica” e avvertiva che chi tenta di destabilizzare il Venezuela dovrà sopportarne le conseguenze. “Non vogliamo che chiedano perdono poi”, ribadiva. “Quando è troppo è troppo”.

Allo stesso modo, confermò che Freddy Guevara non era “scomparso”, era imprigionato per i piani terroristici e paramilitari contro la Repubblica, ed era legato a Leopoldo López nell’organizzazione degli attentati a Cota 905. Le indagini fornivano ampie prove che Freddy Guevara era coinvolto negli eventi del 7 luglio, portando al suo arresto. Dovrà affrontare un processo presso il Pubblico Ministero (MP). Guevara e López comunicavano tramite WhatsApp, dove quest’ultimo dava istruzioni su finanziamento e armamento in modo che i terroristi della banda Coqui potessero attuare il piano di destabilizzazione.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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