Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com
Dell’incolta e maleducata Berta Soler si parla troppo, alcuni per difendere l’indifendibile e altri per smascherarla, ma lei per evitare i colpi ricorre sempre al logoro refrain che “i problemi del suo gruppuscolo sono dovuti agli agenti della sicurezza cubana”. Che responsabilità potrebbe avere la Sicurezza cubana dei suoi brutti metodi, grossolanità e dispotismo impiegato per trattare i suoi subordinati?
La Sicurezza cubana avrà la capacità di indirizzare la presidentessa delle chiamate “Dame” in Bianco, sulla forma così sprezzante con cui intimidisce le donne che non compiono i suoi ordini?
Una semplice analisi di questa accusa ricade sulla grossolana presidentessa.
E’ vero che la Sicurezza cubana dimostra l’efficienza e efficacia nelle sue attività e ci sono centinaia di esempi di persone che fingevano essere “dissidenti” al servizio di Washington e poi risultarono agenti che difendevano la Rivoluzione cubana.
Per questo motivo il mondo ha potuto conoscere le calunnie preparate da Miami, la formazione impartita agli “oppositori” dai diplomatici USA accreditati a L’Avana, le indicazioni, il denaro e forniture materiali che gli consegnano per le loro provocazioni, oltre le menzogne costruite per soddisfare le richieste sollecitate costantemente.
Basta ricordare l’inganno realizzato dal maestro dei giornalisti, Nestor Baguer Sánchez-Galarraga, membro della Reale Accademia della Lingua spagnola e fondatore dell’ “Agenzia dei Giornalisti Indipendenti di Cuba”, che ad 82 anni di età, si burlava, tutti i giorni, degli ufficiali della CIA sotto gli abiti di diplomatici accreditati a l’Avana.
Baguer fu introdotto nell’ambiente controrivoluzionario e davanti agli statunitensi, niente meno che dal presidente della “Commissione Cubana per i Diritti Umani e la Riconciliazione Nazionale”, Elizardo Sanchez Santa-Cruz Pacheco, che all’epoca lavorava anche come agente della sicurezza cubana, secondo il libro “I dissidenti” dei giornalisti Luis Báez e Rosa Miriam Elizalde.
Ma ciò non giustifica il vergognoso agire del gruppuscolo “Dame” in Bianco, osservato in vivo grazie ai video recentemente esposti su Youtube.
A questa debacle si aggiunge l’annuncio fatto da parte di Laura Labrada Pollan, figlia della defunta Laura Pollan, presidente fondatrice della fazione, della creazione di una fondazione in onore di sua madre.
Per dare più sapore al caso, ora viene fuori che l’incolta Berta ha torbidamente gestito 50000 € che, nel 2013, per conto del gruppuscolo ha ricevuto dall’ Euro camera per il premio “Andrei Sakharov”. Come argomento, a cui nessuno crede, ha detto che non dà spiegazione dell’uso di tale somma “perché non vuole rivelare informazioni al governo di Cuba o alla sicurezza dello Stato”.
Che tipo di persona può essere una leader che si rifiuta di dire limpidamente e con chiarezza dove e come ha impiegato il denaro che è per tutte le donne?
E’ noto che voleva comprare una casa nel quartiere del Vedado e lasciarsi alle spalle la zona operaia di Alamar, dove risiede, e anche che ha chiesto più soldi alla Fondazione Nazionale Cubano Americana, attraverso la sua madrina Laly Samper.
La rottura della figlia di Laura Pollan con Berta, la lascia senza casa per riunire la sua banda, situazione che le servirà come pretesto per esigere dai suoi sponsor di Miami, la somma desiderata per l’acquisto di un appartamento che le serva da casa e contemporaneamente da luogo di incontro, qualcosa anelato da molti anni.
Berta è di nuovo a Washington preparandosi per la linea che dovrà seguire nel prossimo Vertice delle Americhe, situazione che come una vecchia arpia ne approfitterà per chiedere per più soldi.
Di fronte alle domande della stampa è stata costretta a confessare che dal 2003 ad oggi, la sua vita è vertiginosamente cambiata e dal seno di un’umile famiglia, dove sua madre era una lavandaia, grazie ai nordamericani è diventata la presidente delle “Dame” in Bianco, viaggiando per Europa e USA con l’ aureola di” lottatrice contro il comunismo” ed è stata ricevuta dal presidente Barack Obama e salutata, personalmente, da Papa Francesco.
Nell’intervista non ha potuto nascondere che non è mai stata una brava studentessa, qualcosa che sua figlia ha ereditato.
Le divisioni del gruppuscolo sono responsabilità della stessa Berta e non di elementi esterni. Le residenti in Santiago de Cuba, non vollero assoggettarsi a lei, più di un anno fa, per i suoi brutti metodi ed il poco denaro che consegnava.
Laura Labrada ha detto che dalla morte della madre, nel 2011, momento in cui Berta Soler si aggiudicò la direzione, “si sono succedute espulsioni di membri, maltrattamenti, compresi di uomini che litigano e incitamenti alla violenza”.
Ora è criticata da Miami a causa per la sua forma scorretta, e per porre fine alla divisione si creerà la “Fondazione Laura Pollan”.
Se a Washington continuano a scommettere su Berta presto vedremo lo smembramento delle “Dame” e non sarà per la sagacità della Sicurezza cubana, ma per gli eccessi della “presidente”. Per atteggiamenti del genere José Martí, ha dichiarato: “Un vile si riconosce per come abusa dei deboli”.
Quién tiene la culpa
Arthur González
De la inculta y grosera Berta Soler se habla demasiado, unos para defender lo indefendible y otros para desenmascararla, pero ella para quitarse los golpes de encima acude siempre al gastado bocadillo de que “los problemas de sus grupúsculo se deben a los agentes de la seguridad cubana”.
¿Qué responsabilidad pudiera tener la Seguridad cubana en sus malos métodos, groserías y despotismo empleado para tratar a sus subordinadas?
¿La Seguridad cubana tendrá la capacidad para orientarle a la presidenta de las llamadas “Damas” de Blanco, sobre la forma tan despreciativa con la que intimida a las mujeres que no cumplan sus órdenes?
Un simple análisis de esa acusación se le viene encima a la grosera presidenta.
Es cierto que la Seguridad cubana demuestra eficiencia y eficacia en sus actividades y son cientos los ejemplos de personas que aparentaron ser “disidentes” al servicio de Washington y después resultaron agentes que defendían a la Revolución cubana.
Por esa razón el mundo ha podido conocer las calumnias preparadas desde Miami, el entrenamiento que reciben los “opositores” de los diplomáticos estadounidenses acreditados en La Habana, las orientaciones, el dinero y abastecimientos materiales que les entregan para sus provocaciones, más las mentiras construidas para satisfacer los requerimientos solicitados constantemente.
Basta recordar el engaño logrado por el maestro de periodistas, Néstor Baguer Sánchez-Galarraga, miembro de la Real Academia de la lengua española y fundador de la “Agencia de Periodistas Independientes de Cuba”, quien con 82 años de edad se burlaba a diario de oficiales de la CIA bajo el ropa de diplomáticos acreditados en La Habana.
Baguer fue introducido en el medio contrarrevolucionario y ante los estadounidenses, nada menos que por el presidente de la “Comisión Cubana de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional”, Elizardo Sánchez Santa-Cruz Pacheco, quien en su momento también trabajó como agente de la seguridad cubana, según el libro “Los Disidentes” de los periodistas Luis Báez y Rosa Miriam Elizalde.
Pero eso no justifica la actuación bochornosa del grupúsculo “Damas” de Blanco, observado en vivo gracias al vídeo expuesto en Youtube recientemente.
A ese descalabro se suma el anuncio hecho por Laura Labrada Pollán, hija de la fallecida Laura Pollán, presidenta fundadora del grupúsculo, de la creación de una fundación en honor a su madre.
Para darle más sazón al caso, ahora sale a relucir que la inculta Berta manejó turbiamente los 50 mil euros que en 2013 a nombre del grupúsculo recibió de la Euro cámara el premio “Andrei Sajarov”. Como argumento, que nadie cree, aseguró que no da explicaciones del empleo de esa suma “porque no quiere revelar informaciones al gobierno de Cuba ni a la Seguridad el Estado”.
¿Qué clase de persona puede ser una dirigente que se niegue a decir con limpieza y claridad dónde y cómo empleó el dinero que es para todas las mujeres?
Es sabido que ella quiso comprar una vivienda en el barrio del Vedado y dejar atrás la zona obrera de Alamar donde reside, e incluso que pidió más plata a la Fundación Nacional Cubano Americana, mediante su madrina Laly Samper.
El rompimiento de la hija de Laura Pollán con Berta, la deja sin casa para reunir a su pandilla, situación que le servirá de pretexto para exigirle a sus patrocinadores de Miami, la suma deseada para adquirir un apartamento que le sirva de vivienda y a la vez de lugar de reuniones, algo anhelado desde hace muchos años.
Berta está nuevamente en Washington preparándose para la línea que deberá seguir en la próxima Cumbre de las Américas, situación que como vieja arpía aprovechará para pedir más dinero.
Ante preguntas de la prensa se vio precisada a confesar que desde el 2003 a la fecha, su vida ha cambiado vertiginosamente y del seno de una humilde familia, donde su madre era lavandera, gracias a los norteamericanos saltó a ser la presidente de las “Damas” de Blanco, paseada por Europa y Estados Unidos con la aureola de “luchadora contra el comunismo”, siendo recibida por el presidente Barack Obama y saludada personalmente por el Papa Francisco.
En la entrevista no pudo ocultar que nunca fue buena estudiante, algo que heredó su hija.
Las divisiones del grupúsculo son responsabilidad de la propia Berta y no de elementos externos. Las residentes en Santiago de Cuba no quisieron subordinársele hace más de un año por su malos métodos y el poco dinero que entregaba.
Laura Labrada aseguró que desde la muerte de su madre en 2011, momento en que Berta Soler se adjudicó la dirección, “se sucedieron expulsiones de miembros, maltratos, inclusión de hombres que pelean e incitaciones a la violencia”.
Ahora es criticada desde Miami por su mala forma, y para rematar la división se conformará la “Fundación Laura Pollán”.
Si en Washington continúan apostando por Berta pronto veremos el desmembramiento de las “Damas” y no será por la sagacidad de la Seguridad cubana, sino por los desmanes de la “presidenta”. Por actitudes como esas José Martí expresó: “A un vil se le conoce en que abusa de los débiles”.