Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Con i fatti e con le parole, come se Cuba parlasse con la sua voce e la sua postura, il pugile cubano Julio César La Cruz ha risposto sul ring olimpico.
I commenti provocatori del suo rivale, lo spagnolo di origine cubana Enmanuel Reyes, dopo aver appreso che avrebbe affrontato La Cruz nei quarti di finale, avevano eccitato coloro che incoraggiano l’odio e demonizzano la Rivoluzione.
“Andiamo a staccare teste”, aveva anticipato spavaldamente Reyes, espatriato da Cuba in cerca di guadagni milionari, alcune ore prima del combattimento annunciato.
A proposito, Reyes non ha mai battuto il suo ex compagno di squadra e campione olimpico, mentre condividevano gli allenamenti a Cuba.
La spavalderia di Reyes ha inondato le reti sociali, conoscendo bene il contesto dell’ostilità dei media, delle false campagne e della politicizzazione della menzogna contro Cuba. Non sono quelle, le parole che si usano comunemente nelle sfide tra avversari del pugilato.
La sua spavalderia aveva legami con quella trappola diabolica orchestrata dall’estrema destra con sede negli USA, e il cui scopo è presentare Cuba come un paese senza speranza, che vive nel mezzo del caos.
Nella loro ottica, bisognava sfruttare anche il palcoscenico dei Giochi Olimpici per dare spazio a quell’offensiva sediziosa che prende forma nello slogan anti Rivoluzione coniato negli USA “Patria e Vita”.
Alla fine, è stata una lotta in cui il capitano della squadra cubana ha fatto prevalere la sua buona boxe per ottenere la vittoria.
Immediatamente, come al solito, sono sorte le proteste per il verdetto dei giudici che, secondo i “padrini” di Reyes, hanno danneggiato il pugile spagnolo.
La verità delle cose, però, supera l’apparenza. Quello che veramente li preoccupa non è il risultato sportivo, ma la reazione di Julio César, che al termine del combattimento e spinto dal cuore, dal patriottismo, ha affermato, risolutamente e affinché tutti i presenti lo ascoltassero: «Patria e Vita , No! Patria o Muerte, Venceremos!”.
È stata un’uscita che i Vendipatria non si aspettavano, una risposta che è arrivata dritta a segno, come un gancio secco al volto della destra anticubana.
Nel link i video con le dichiarazioni del pugile cubano vittorioso