Marcela Heredia, PortalALBA
In un terreno politico minato dal Pentagono, Venezuela e Colombia intensificano scambi di accuse che scaturiscono dall’accusa al Presidente Nicolás Maduro di essere responsabile dell’attentato al presidente colombiano Iván Duque con la risposta dell’autorità militare venezuelana che denunciava la Colombia per violazione dello spazio aereo venezuelano. Nell’ultima settimana si sviluppava una sorta di diplomazia, twitter portava le due nazioni a fare gravi accuse. Quest’ultima è la richiesta sulle reti sociali del presidente colombiano affinché gli USA dichiarino il governo del Venezuela promotore del terrorismo.
Qual è lo scenario attuale
– L’elicottero su cui viaggiava il presidente colombiano Iván Duque fu mitragliato da terra il 25 giugno mentre vola al confine colombiano col Venezuela. L’incidente è avvenuto poco prima dell’atterraggio a Cúcuta e le autorità venezuelane furono rapidamente accusate dalle autorità colombiane senza alcuna prova. Le foto dell’elicottero con colpi dall’alto sul tetto, (cosa impossibile da terra) furono derise sui social network. Sia il presidente Duque che i suoi camerati rimasero illesi. Immediatamente, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden telefonò all’omologo colombiano per dargli il suo sostegno “per affrontare le azioni terroristiche”. Secondo il ministro della Difesa colombiano, Diego Molano: “E’ chiaro che questo attacco contro il presidente (…) è stato pianificato dal Venezuela e quindi è necessario che la comunità internazionale rifletta su come il regime di Maduro continui a proteggere i terroristi che continuano ad attaccare le istituzioni colombiane. Non è la prima volta che il governo venezuelano riceve un segnale di tale natura. Nel settembre 2020, Duque davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ONU, e con fotografie che si rivelarono false, accusò il governo venezuelano di promuovere le violenze nel suo territorio.
-Il Presidente Nicolás Maduro insiste sul fatto che le autorità colombiane vogliono intensificare un potente attacco militare, un massacro contro le forze armate venezuelane, per generare una risposta energica e quindi iniziare lo scontro diretto tra forze militari colombiane e le forze venezuelane, per ciò l’esercito venezuelano era in allerta su tale scenario, come descritto dal Ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino López, con un termine consueto in geopolitica: “La guerra dei cani”.
– Il 23 luglio, prima della nascita di Simón Bolívar, Padre della Nazione, la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB), attraverso una dichiarazione del Ministro della Difesa Vladimir Padrino López, denunciava che un aereo dell’Aeronautica Militare nordamericano, il 22 luglio violava lo spazio aereo del Venezuela. Il funzionario indicava che “Ciò si verifica quando Iván Duque cede servilmente la sovranità del popolo colombiano alle basi militari straniere. È una seria minaccia all’intera regione. Secondo le FANB, tale flagrante provocazione si verifica nell’ambito delle esercitazioni militari combinate svolte da Aeronautica ed Esercito colombiano nei dipartimenti di Antioquia e Cundinamarca, in cui vi è anche la presenza di caccia F16 e ricognitori strategici RC-135 nordamericani… Nella stessa dichiarazione, le FANB sottolineavano che nel 2021 gli aerei nordamericani avevano violato la Maiquetía Flight Information Region (FIR) in 21 occasioni, portando alla grave violazione degli standard aeronautici internazionali.
– Lo stesso 23 luglio fu diffusa sui social network l’informazione che una flottiglia di protesta contro il governo cubano era partita da Miami per raggiungere il confine marittimo coll’isola. Inizialmente fu annunciato che più di 100 barche avrebbero fatto parte della flottiglia ma solo 6 partirono con un’ora di ritardo. Il Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez osservò: “Avviso il governo degli Stati Uniti ad agire seriamente per evitare incidenti, che non sono nell’interesse di alcuna delle parti”.
– Esperti militari indicano che la sceneggiatura di guerra timbrata da Joe Biden è in corso. Colombia e Venezuela non hanno relazioni diplomatiche dal 2019, ed hanno un confine di 2200 chilometri e in questo momento la Colombia è indicata in tutto il mondo come esportatrice di mercenari dopo che fu rivelato che più di 20 colombiani detenuti ad Haiti avrebbero partecipato all’assassinio del presidente Jovenel Moise.
– Il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, disse il 23 luglio, senza mezzi termini, su twitter: “Ancora una volta usano il Venezuela per cercare di nascondere la tragedia del loro Paese: pieno di violenza e gruppi armati, la cui economia e classe politica dipendono dal traffico di droga, una polizia repressiva, massacri e assassinii quotidiani di leader sociali, esportatori di mercenari assassini”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio