Sapevamo già, in precedenza, grazie a UK Declassified, che la squadra dell’ex deputato Juan Guaidó aveva speso centinaia di migliaia di dollari dello Stato venezuelano; risorse finanziarie sequestrate e rubate dal governo USA, per pagare le procedure legali nel contenzioso sull’oro venezuelano presso la Banca d’Inghilterra.
Secondo una nuova pubblicazione del giornalista John McEvoy su, The Canary, le cifre di spesa del clan Guaidó sono state molto più alte:
“Secondo documenti ufficiali, Guaidó e i suoi designati hanno donato più di 6,5 milioni di $ a potenti studi legali come parte di una campagna per dissanguare lo Stato venezuelano dei suoi beni esteri.
“Quasi la metà di questo denaro è stato inviato per una serie di pagamenti ad Arnold & Porter Kaye Scholer LLP, lo studio legale che rappresenta Guaidó nel Regno Unito.
“La firma sembra essere strettamente legata all’apparato di politica estera USA e negli ultimi anni ha rappresentato una serie di funzionari di destra latinoamericani”.
McEvoy segnala, inoltre, che i documenti esaminati suggeriscono che lo stesso Guaidó abbia ottenuto mezzo milione di $ da detto fondo.
Esaminiamo da dove proviene questo denaro, che di certo non ha origine dal portafoglio privato dell’ex deputato venezuelano di Voluntad Popular, e le connessioni che disegna con operatori della politica estera USA ed il narcotraffico.
DEL SACCHEGGIO FINANZIARIO
Il governo del presidente Nicolás Maduro aveva denunciato, lo scorso anno, che, nell’aprile 2020, la Casa Bianca, allora guidata dal magnate Donald Trump, aveva trasferito 342 milioni di $ che facevano parte dei fondi della Banca Centrale del Venezuela (BCV) su un conto della Federal Reserve di New York.
All’epoca, questa azione è stata qualificata come “volgare saccheggio” delle risorse venezuelane all’estero da parte del governo USA, approfittando della sua egemonia finanziaria.
Tanti milioni sono stati diretti al consiglio ad hoc della BCV che il clan Guaidó aveva imposto come parte del governo immaginario sostenuto dal potere e dalla narrativa USA.
Secondo i dati ufficiali pubblicati dal consiglio ad hoc di Guaidó, almeno 6552512$ sono stati utilizzati per “servizi professionali di avvocati in cura di Beni all’estero da proteggere e procedure di autorizzazione davanti all’OFAC”.
Questo vuole solo dire, come afferma lo stesso giornalista britannico di UK Declassified, che questo gruppo antichavista, di fattura USA, ha speso milioni di $ rubati allo Stato venezuelano per così finanziare un maggiore saccheggio delle risorse della Repubblica Bolivariana. Una sorta di riciclaggio di denaro attraverso i regolamenti sanzionatori di Washington.
I documenti mostrano anche che esiste un presunto “Fondo di liberazione” (“Liberation Fund”) ipoteticamente segreto, al quale sono stati destinati 100 milioni di $ dei beni saccheggiati allo Stato venezuelano. McEvoy ricorda che AP aveva segnalato che gli avvocati del clan Guaidó hanno utilizzato il fondo, nel corso del 2020, per “pagarsi 5000$ al mese” mentre dicevano di fornire solo 100$ al mese a medici e infermieri che combattono la pandemia di COVID-19.
D’altra parte, i documenti suggeriscono che Guaidó si è intascato più di mezzo milione di $ dal marzo 2021. L’ultima consegna alla “Presidenza” è stata il 19 luglio 2021 e ammontava a 407702$.
LOBBY PER FURTO
Guaidó non solo ha un rapporto privilegiato con l’establishment USA, ma si muove anche nelle acque della lobby negli USA, sfruttando le sue connessioni con l’apparato di politica estera USA, per mantenere una dinamica di saccheggio delle risorse venezuelane.
Per questo lavoro di lobby è stato assunto Eli Whitney Debevoise II, socio principale di Arnold & Porter, che guida il caso Guaidó nel Regno Unito, che è stato incluso nel Foreign Agents Registration Act USA come lobbista dell’opposizione venezuelana.
Secondo un documento ufficiale, citato da McEvoy, Debevoise ha consigliato Guaidó “sulle sanzioni economiche USA, diritto bancario aziendale, contenziosi USA e arbitrato internazionale”.
Il documento continua: “A sostegno del dichiarante principale [Guaidó], il dichiarante abbreviato può partecipare in attività politiche per conto del mandante straniero, incluso contattare funzionari del governo USA in merito alla conservazione dei beni venezuelani negli USA, l’istituzione di una presenza diplomatica e assistenza economica ed umanitaria”.
Così si intravede una trama che illustra, ancora una volta, il ciclo di saccheggio dei beni venezuelani da parte dell’antichavismo filoUSA: i servizi legali di Arnold & Porter sono stati pagati con denaro sequestrato negli USA “come risultato degli sforzi di lobby di Arnold & Porter”, afferma UK Declassified.
COLLEGAMENTI DISONOREVOLI
McEvoy presenta il profilo di Debevoise II, che “sembra ben posizionato per fornire servizi di lobby negli USA”.
Questo operatore è membro del Council on Foreign Relations, un think-tank USA molto influente nei corridoi politici di Washington, D.C. Ricordiamo che Elliot Abrams, il funzionario responsabile della politica contro il Venezuela durante l’ultima amministrazione Trump, fa parte di questa istituzione.
Debevoise II ha legami con funzionari USA di alto rango, legati alla politica estera USA per l’America Latina sin dai tempi di Henry Kissinger, lo stesso che era coinvolto nel Piano Condor che ha imposto dittature di estrema destra e meccanismi di repressione antipopolare in tutta la regione, durante la seconda metà del XX secolo.
Inoltre, suo padre era un importante funzionario di un’organizzazione giuridica finanziata dalla CIA, e “tra gli alunni di Arnold & Porter si trovano l’ex procuratore generale della CIA Jeffrey H. Smith”, chiarisce UK Declassified.
Ma le connessioni dello studio legale, che rappresenta il clan Guaidó nel Regno Unito, vanno oltre. McEvoy segnala che Arnold & Porter, secondo giornalisti, ha lanciato una “campagna di influenza” a sostegno del narcotrafficante Juan Antonio “Tony” Hernández, fratello del presidente honduregno Juan Orlando Hernández, molto vicino all’establishment USA e rappresentante della destra centroamericana.
“Tony” Hernández è stato condannato all’ergastolo da un tribunale di New York con l’accusa di traffico di droga; detto tribunale ha qualificato l’Honduras come “narco-stato”.
Tenuto conto di tutti i collegamenti dello studio legale di Guaidó e degli scandali di corruzione in cui è stato coinvolto lui e la sua squadra, i governi USA e del Regno Unito continuano a sostenere un criminale al solo scopo di saccheggiare le risorse di un paese ricco di beni all’estero, e che è stato vessato da una politica imperiale francamente decadente.
GUAIDÓ ROBA MILLONES DE DÓLARES PARA DESPOJAR A VENEZUELA DE SUS ACTIVOS
Ya conocíamos de antemano, gracias a UK Declassified, que el equipo del ex diputado Juan Guaidó había gastado cientos de miles de dólares del Estado venezolano, recursos financieros secuestrados y robados por el gobierno estadounidense, para costear los trámites legales en el litigio del oro venezolano en el Banco de Inglaterra.
De acuerdo a una nueva publicación del periodista John McEvoy en The Canary, las cifras de gasto por parte del clan Guaidó ha sido mucho más alto:
“Según documentos oficiales, Guaidó y sus designados han donado más de 6,5 millones de dólares a firmas legales poderosas como parte de una campaña para desangrar al Estado venezolano de sus activos extranjeros.
“Casi la mitad de este dinero fue enviado a una serie de pagos a Arnold & Porter Kaye Scholer LLP, la firma legal que representa a Guaidó en el Reino Unido.
“La firma parece estar muy unida al aparato de política exterior de Estados Unidos y en los últimos años ha representado a una serie de funcionarios latinoamericanos de derecha”.
McEvoy señala además que los documentos reseñados sugieren que el mismo Guaidó obtuvo medio millón de dólares de dicho fondo.
Examinemos de dónde proviene este dinero, que ciertamente no tiene origen en la cartera privada del ex diputado venezolano de Voluntad Popular, y las conexiones que traza con operadores de la política exterior estadounidense y el narcotráfico.
DEL SAQUEO FINANCIERO
El gobierno del presidente Nicolás Maduro había denunciado el año pasado que, en abril de 2020, la Casa Blanca, entonces liderada por el magnate Donald Trump, transfirieron 342 millones de dólares que formaban parte de los fondos del Banco Central de Venezuela (BCV) a una cuenta de la Reserva Federal de Nueva York.
En su momento esta acción fue calificada de “vulgar saqueo” de los recursos venezolanos por parte del gobierno estadounidense en el exterior, aprovechando la hegemonía financiera que ostenta.
Tantos millones fueron dirigidos a la junta ad hoc del BCV que el clan Guaidó había impuesto como parte del gobierno imaginario sostenido por el poder y la narrativa estadounidenses.
Según las cifras oficiales publicadas por la junta ad hoc de Guaidó, al menos 6 millones 552 mil 512 dólares han sido usados para “servicios profesionales de abogados en atención de Activos en el exterior a ser protegidos y trámites de licencias ante la OFAC”.
Esto solo quiere decir, como asimismo lo afirma el periodista de UK Declassified, que este grupo antichavista de confección estadounidense gastó millones de dólares robados al Estado venezolano para, así, financiar un mayor saqueo de los recursos de la República Bolivariana. Una especie de lavado de dinero a través de la reglamentación sancionatoria de Washington.
Los documentos también muestran que existe un “Fondo de Liberación” (“Liberation Fund”) supuestamente secreto, al que fueron destinados 100 millones de dólares de los activos saqueados al Estado venezolano. McEvoy recuerda que AP había señalado que los abogados del clan Guaidó utilizaron el fondo durante 2020 para “pagarse 5 mil dólares al mes” mientras decían proporcionar solo 100 dólares al mes a los médicos y enfermeras que luchan contra la pandemia del covid-19.
Por otro lado, los documentos sugieren que Guaidó se ha embolsillado más de medio millón de dólares desde marzo de 2021. La última entrega a la “Presidencia” se entregó el 19 de julio de 2021 y ascendió a 407 mil 702 dólares.
CABILDEO PARA EL ROBO
Guaidó no solo tiene una relación privilegiada con el establishment estadounidense, sino que también se mueve en las aguas del lobby en Estados Unidos aprovechando sus conexiones con el aparato de política exterior norteamericano para mantener una dinámica de saqueo de los recursos venezolanos.
Para ese trabajo de lobby ha sido contratado Eli Whitney Debevoise II, socio principal de Arnold & Porter que lidera el caso de Guaidó en el Reino Unido, quien ha sido incluido en la Ley de Registro de Agentes Extranjeros de Estados Unidos como cabildero de la oposición venezolana.
Según un documento oficial, citado por McEvoy, Debevoise ha asesorado a Guaidó “sobre las sanciones económicas de Estados Unidos, la ley de banca corporativa, los litigios estadounidenses y el arbitraje internacional”.
El documento continúa:
“En apoyo del registrante principal [Guaidó], el registrante abreviado puede participar en actividades políticas en nombre del mandante extranjero, incluido el contacto con funcionarios del gobierno de Estados Unidos con respecto a la preservación de los activos de Venezuela en los Estados Unidos, el establecimiento de un diplomático presencia y asistencia económica y humanitaria”.
Así se entrevé una trama que vuelve a ilustrar el ciclo de saqueos de los activos venezolanos por parte del antichavismo pro-estadounidense: los servicios legales de Arnold & Porter fueron pagados con dinero secuestrado en Estados Unidos “como resultado de los esfuerzos de cabildeo de Arnold & Porter”, indica UK Declassified.
CONEXIONES DESHONROSAS
McEvoy presenta el perfil de Debevoise II, quien “parece bien posicionado para proveer servicios de cabildeo en Estados Unidos”.
Este operador es miembro del Consejo de Relaciones Exteriores, un think-tank estadounidense muy influyente en los pasillos políticos de Washington, D.C. Recordemos que Elliot Abrams, el funcionario encargado de la política contra Venezuela durante la pasada administración Trump, forma parte de esta institución.
Debevoise II tiene conexiones con funcionarios estadounidenses de alto nivel, ligados a la política exterior estadounidense para América Latina desde los tiempos de Henry Kissinger, el mismo que estuvo implicado en el Plan Cóndor que impuso dictaduras de extrema derecha y mecanismos de represión antipopulares en toda la región durante la segunda mitad del siglo XX.
Además, su padre fue un funcionario importante de una organización jurídica financiada por la CIA, y “entre los alumnos de Arnold & Porter se encuentra el ex abogado general de la CIA, Jeffrey H. Smith”, aclara UK Declassified.
Pero las conexiones de la firma que representa al clan Guaidó en Reino Unido van más allá. McEvoy señala que Arnold & Porter, según reportes, lanzó una “campaña de influencia” en apoyo del narcotraficante Juan Antonio “Tony” Hernández, hermano del presidente hondureño Juan Orlando Hernández, muy cercano al establishment estadounidense y representante de la derecha centroamericana.
“Tony” Hernández fue condenado a cadena perpetua por una corte de Nueva York por el cargo de narcotráfico; dicha instancia judicial calificó a Honduras de “narcoestado”.
Teniendo en cuenta todas las conexiones del bufete de abogados de Guaidó y los escándalos de corrupción con que ha sido rociado él y su equipo, los gobiernos de Estados Unidos y del Reino Unido continúan apoyando a un criminal con el único fin de saquear los recursos de un país rico en activos en el exterior, y que ha sido vejado por una política imperial francamente en decadencia.