Intervento di Miguel Díaz-Canel, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, nella Riunione d’Alto Livello durante il Dibattito Generale del 76º Periodo Ordinario di Sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
Signor Segretario Generale;
Signor Presidente:
Il mondo deve osservare con vergogna la povera portata di accordi universali che un giorno sono stati la speranza degli esclusi e dei diseredati.
A 20 anni dall’adozione della Dichiarazione e del Programma d’Azione di Durban, gli obiettivi tracciati in questi due documenti per la lotta contro tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e altre forme connesse d’intolleranza non sono stati raggiunti.
Esiste sempre il razzismo strutturale. Proliferano a livelli preoccupanti, includendo nelle reti sociali e altre piattaforme di comunicazione, il discorso dell’odio, l’intolleranza, la xenofobia e la discriminazione.
Paesi capitalisti sviluppati tentano con demagogici discorsi di sviare l’attenzione sulla responsabilità storica dell’esaltazione e della persistenza di questi flagelli e del loro debito con i popoli vittime della schiavitù alla quale furono sottomessi.
Manca la volontà politica di questi stessi paesi per far divenire realtà le promesse della Dichiarazione e del Programma d’Azione di Durban.
La crisi multi dimensionale generata dalla pandemia della COVID-19 ha esacerbato le disuguaglianze strutturali e l’esclusione, proprie dell’ingiusto ordine economico prevalente, che sottomette il povero, l’afro discendente o l’emigrante ad ogni tipo di discriminazione.
Signor Presidente:
A Cuba, oltre al colore della pelle, i geni africani, europei e nativo-americani sono tutti mescolati. Siamo un solo popolo, afrolatino, caraibico, meticcio, nel quale si sono fuse varie radici per creare un tronco unico, vigoroso, con identità propria, aperto al mondo con un senso d’appartenenza nel quale i valori culturali sono assunti da un’etica solidale.
Con un passato coloniale schiavista, la popolazione negra e mulatta cubana ha sofferto le conseguenze di un sistema nel quale il razzismo e la discriminazione razziale formavano parte della vita quotidiana.
Solo con il trionfo della Rivoluzione Cubana nel 1959 è avvenuto un processo di trasformazioni radicali che ha demolito le basi strutturali del razzismo ed ha eliminato per sempre la discriminazione razziale istituzionalizzata.
L’apologia dell’odio, la promozione dell’intolleranza e le idee di supremazia sulle basi d’origine nazionale, religiosa o etnica e la xenofobia sono estranee alla vita politica, sociale ed economica del paese.
La nuova Costituzione della Repubblica di Cuba ha ratificato e rinforzato il riconoscimento e la protezione del diritto all’uguaglianza così come la proibizione della discriminazione.
La Carta Magna dispone che tutte le persone sono uguali davanti alla legge, ricevono la stessa protezione e trattamento delle autorità e godono degli stessi diritti, liberta e opportunità, ma non bastano leggi e decreti per cancellare secoli di pratiche discriminatorie nelle società.
Per avanzare di più nell’opera emancipatrice della Rivoluzione è stato approvato nel novembre del 2019 il Piano Nazionale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale, come programma di Governo che propizia lo scontro più efficace ai pregiudizi razziali e ai problemi sociali che sussistono ancora nella nostra società.
L’impegno di Cuba con lo sradicamento del razzismo trascende le sue frontiere. Migliaia di cubani hanno appoggiato i movimenti di liberazione nazionale in Africa e contro l’obbrobrioso regime del apartheid. Altre migliaia hanno apportato il suo aiuto solidale in particolare nell’area della salute.
Non smetteremo nel proposito di realizzare tutta la giustizia sociale. I popoli del mondo potranno contare sempre con l’apporto di Cuba per far sì che gli impegni che abbiamo assunto 29 anni fa a Durban divengano realtà.
Molte grazie.
[1] La Mappa Genetica Cubana, Premio Accademia delle Scienze di Cuba 2015, ha segnalato che come media, senza distinzione del colore della pelle, il meticciato genetico ha marcato la presenza di geni ancestrali europei in una proporzione del 73,8 %, del 16,8% d’origine africana e il 9,4 % dei geni d’origine nativo-americano.
Intervención de Miguel Díaz-Canel, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, en la Reunión de Alto Nivel durante el Debate General del 76 Periodo Ordinario de Sesiones de la Asamblea General de las Naciones Unidas
Señor Secretario General;
Señor Presidente:
El mundo debe observar avergonzado el pobre alcance de acuerdos universales que un día fueron la esperanza de los excluidos y los desposeídos.
A 20 años de la adopción de la Declaración y el Programa de Acción de Durban, los objetivos trazados en esos documentos para la lucha contra todas las formas de racismo, discriminación racial, xenofobia y otras formas conexas de intolerancia no se han alcanzado.
Subsiste el racismo estructural. Prolifera a niveles preocupantes, incluido en las redes sociales y otras plataformas de comunicación, el discurso de odio, la intolerancia, la xenofobia y la discriminación.
Países capitalistas desarrollados intentan con demagógicos discursos desviar la atención sobre su responsabilidad histórica en la entronización y persistencia de estos flagelos y su deuda con los pueblos víctimas de la esclavitud a la que fueron sometidos. Falta voluntad política de esos mismos países para hacer realidad las promesas de la Declaración y el Programa de Acción de Durban.
La crisis multidimensional generada por la pandemia de la COVID-19 ha exacerbado las desigualdades estructurales y la exclusión, propias del injusto orden económico prevaleciente, que somete al pobre, al afrodescendiente o al migrante a todo tipo de discriminación.
Señor Presidente:
En Cuba, más allá del color de la piel, los genes africanos, europeos y nativo-americanos están todos mezclados . Somos un solo pueblo, afrolatino, caribeño, mestizo, en el que se fundieron varias raíces para fraguar un tronco único, vigoroso, con identidad propia, abierto al mundo desde un sentido de pertenencia en el que los valores culturales son asumidos desde una ética solidaria.
Con un pasado colonial esclavista, la población negra y mulata cubana sufrió durante siglos las consecuencias de un sistema en el que el racismo y la discriminación racial formaban parte de la vida cotidiana. Solo con el triunfo de la Revolución Cubana en 1959 tuvo lugar un proceso de transformaciones radicales que demolió las bases estructurales del racismo, y eliminó para siempre la discriminación racial institucionalizada.
La apología del odio, la promoción de la intolerancia y las ideas supremacistas sobre bases de origen nacional, religioso o étnico y la xenofobia son ajenos a la vida política, social y económica del país.
La nueva Constitución de la República de Cuba ratificó y fortaleció el reconocimiento y la protección del derecho a la igualdad, así como la prohibición de la discriminación.
La Carta Magna dispone que todas las personas son iguales ante la ley, reciben la misma protección y trato de las autoridades y gozan de los mismos derechos, libertades y oportunidades; pero no basta con leyes y decretos para borrar siglos de prácticas discriminatorias en las sociedades.
Para avanzar más en la obra emancipadora de la Revolución se aprobó en noviembre de 2019 el Plan Nacional contra el Racismo y la Discriminación Racial, como programa de Gobierno que propicia el enfrentamiento más efectivo a los prejuicios raciales y problemas sociales que aún subsisten en nuestra sociedad.
El compromiso de Cuba con la erradicación del racismo trasciende sus fronteras. Miles de cubanos apoyaron los movimientos de liberación nacional en África y contra el oprobioso régimen del apartheid. Otros miles han aportado su ayuda solidaria, en particular, en el área de la Salud.
No cejaremos en el propósito de alcanzar toda la justicia social. Los pueblos del mundo podrán contar siempre con el aporte de Cuba para que los compromisos que asumimos hace 20 años en Durban se hagan realidad.
Muchas gracias.
[1] El Mapa Genético Cubano, Premio Academia de Ciencias de Cuba 2015, señaló que como promedio, sin distinción por color de la piel, el mestizaje genético marcó la presencia de genes ancestrales europeos en una proporción del 73,8 %, un 16,8% de origen africano y un 9,4 % de genes de origen nativo-americano.