Il Venezuela all’ONU denuncia che la distribuzione ineguale dei vaccini rappresenta una discriminazione contro i popoli
Il Ministro degli Esteri, Félix Plasencia, ieri ha preso parte alla riunione delle Nazioni Unite per commemorare il 20° anniversario dell’adozione della Dichiarazione di Durban e del Programma d’azione contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza, sostenendo che la distribuzione ineguale dei vaccini contro il COVID-19 e l’imposizione di misure coercitive unilaterali dimostrano il persistere di forme di discriminazione nei confronti dei popoli.
La riunione plenaria fa parte dell’Agenda del 76ª Periodo di Sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), che si svolge in questi giorni a New York. Il capo della diplomazia venezuelana ha spiegato che il sistema economico prevalente, basato sulla depredazione e il consumo, incoraggia la segregazione di classi e razze e distrugge l’ambiente, generando più discriminazioni: questo si vede nella disuguale distribuzione dei vaccini a livello globale, che privilegia i paesi più ricchi. “Ci uniamo all’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) affinché i vaccini diventino un bene pubblico globale e i loro brevetti vengano rilasciati per garantire un’immunizzazione rapida ed efficace dell’intera popolazione mondiale”. Allo stesso modo, Plasencia ha posto enfasi sull’applicazione giuridica delle Misure Coercitive Unilaterali, che alcuni paesi utilizzano per difendere i propri scopi politici, escludendo più di un terzo dell’umanità e generando grande sofferenza e dolore: in questo senso, ha dichiarato che “le politiche di blocco commerciale e finanziario rappresentano l’espressione più barbara della discriminazione e di una guerra sofisticata che minaccia i paesi e gli ideali delle stesse nazioni.
“Per questo motivo, chiediamo ancora una volta la totale e immediata revoca delle misure coercitive unilaterali”, ha affermato Plasencia. Inoltre, il Ministro ha avvertito che le manifestazioni di discriminazione, odio e violenza per motivi razziali ed economici, in tutto il mondo, negli ultimi tempi sono aumentate e che, per questo motivo, “è urgente agire in modo coordinato e deciso per affrontare le cause e conseguenze di questo modello: in questo senso, le Nazioni Unite continuano ad essere protagoniste”.
Il diplomatico bolivariano ha affermato che il Venezuela possiede una società multietnica e multiculturale, in conformità con la Costituzione nazionale e che, proprio sulla base di questo pilastro giuridico, tutta l’azione e l’essenza delle politiche pubbliche del governo è volta a preservare e promuovere la convivenza e i diritti di tutti e tutte, a prescindere delle proprie radici culturali. Infine, ha affermato la grande volontà di partecipare alla Prima Sessione del Forum Permanente per le Persone di Discendenza Africana, che il Venezuela sostiene fortemente, ratificando l’impegno del Governo a continuare a promuovere la Dichiarazione di Durban e il Programma d’azione, rafforzare gli spazi nazionali per la partecipazione popolare, promuovere la leadership delle popolazioni afrodiscendenti e indigene, e di tutti i settori con i quali il debito sociale continua a essere una questione in sospeso.