“Gli Stati Uniti hanno ampliato la loro presenza militare in America Latina con la creazione di un’unità speciale in Honduras”, ha pubblicato il sito digitale La Iguana TV, allarmando sulla scalata delle minacce contro il Venezuela.
Questa fonte informa, citando anche la multinazionale Telesur, che questo comando compirà “missioni di collaborazione nella regione”, e che conta con 250 marins, elicotteri e un catamarano ad alta velocità. La nuova unità della Forza Addetta agli Impegni Speciali Aria – Terra dei Marins-Sud, assicurano, si è sommata da mercoledì 1º aprile alla base militare della Casa Bianca in Honduras nota come Palmerola.
In accordo a un rivelazione fatta nel portale defensa.com, questa forza sarà utilizzata per collaborare con i paesi dell’area in assistenza umanitaria e operazioni antidroga, e i suoi membri saranno pronti per entrare in operazione nella regione tra giugno e novembre del 2015.
Gli analisti hanno ricordato che per coincidenza la creazione di questa forza sorge una settimana dopo la visita del capo del comando sud degli USA, John Nelly, a Tegugigalpa, dove ha partecipato alla Conferenza Centroamericana di Sicurezza Multinazionale.
A questo incontro hanno partecipato rappresentanti e capi delle Forze Armate di 14 paesi, tra i quali gli Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Repubblica Dominicana, Haiti e Costa Rica.
L’obiettivo della riunione : la ricerca di uno scudo continentale contro il crimine organizzato. Gli analisti hanno anche ricordato che la base di Palmerola, a 86 Km. da Tegucigalpa, è una chiave per gli interessi degli USA in questo paese e nella regione, ed è stata protagonista del colpo di Stato contro contro il presidente costituzionale Manuel Zelaya, nel 2009.
Le recenti rivelazioni avvengono in mezzo ad altre denunce, ha informato pochi giorni fa il quotidiano venezuelano Correo del Orinoco. Come ha spiegato al giornale Juan Carlos Tanus, rappresentante dei Colombiani Residenti in Venezuela, il governo del presidente Barack Obama ha posto in marcia un nuovo piano contro la nazione sudamericana, con l’appoggio della destra a Bogotà, di fronte al fallimento di altri tentativi di destabilizzazione.
In accordo con Tanus, il progetto disegnato rappresenta la tendenza di un settore che vuole fomentare un conflitto armato con il popolo venezuelano. Mary Beth Long, ex vice segretaria alla difesa degli USA, ha fatto i suoi auguri alle forze militari della Colombia che “studiano l’eventuale minaccia rappresentata dal Venezuela”, ha detto in una recente dichiarazione. In questo contesto il membro della comunità colombiana ha considerato che la situazione contrasta con le conversazioni che si realizzano a L’Avana, così come nel seno del governo di Juan Manuel Santos.
La Colombia, ha ricordato, ha più di 500.000 uomini nella sua struttura militare, per cui ci si chiede dove sarà orientata questa forza una volta risolto il conflitto e realizzato un eventuale accordo con le guerriglie di questo paese.
Il 9 marzo scorso, Obama ha promulgato un decreto d’emergenza che segnala il Venezuela come “una minaccia inusuale e straordinaria contro la sicurezza interna e la politica estera degli Stati Uniti”. Come risposta a questa ostile misura, il segretario Generale dell’Unione delle Nazioni Sudamericane UNASUR, Ernesto Samper, ha proposto, lunedì 30 marzo, l’eliminazione di tutte le basi militari degli Stati Uniti in territorio latinoamericano, considerandole elementi appartenenti all’epoca della guerra fredda.
Samper ha detto, pochi giorni prima del VII Vertice delle Americhe di Panama, che un buon punto della nuova agenda di relazioni tra gli USA e l’America Latina, sarebbe non avere basi militari statunensi in Sudamerica ed ha respinto le misure unilaterali di Washington contro Caracas, considerando che il Vertice che si realizzerà a Panama è opportuno per reiniziare le relazioni tra il governo nordamericano e la regione. “In un mondo globalizzato come l’attuale, uno non può chiedere regole di gioco globali per l’economia e mantenere l’unilateralismo per la politica”, ha precisato.
“Nessun paese ha il diritto di giudicare la condotta degli altri e tanto meno d’imporre sanzioni o castighi per il suo proprio interesse”, ha detto ancora l’ex presidente colombiano.
La ministra degli Esteri del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha ratificato che porteranno al Vertice delle Americhe la richiesta di deroga dell’ordine esecutivo di Obama con l’apporto di dieci milioni di firme del popolo di questo paese sudamericano e di tutta la comunità internazionale.
Dopo un giro per le nazioni dei Caraibi, la diplomatica ha dichiarato che il Vertice di Panama sarà un nuovo scenario per respingere ed esigere l’eliminazione di quello che ha chiamato un “orrore giudico”. “L’ordine esecutivo di Obama, ha aggiunto la Rodríguez, è unilaterale, arbitrario e viola il Diritto Internazionale.