“…L’assegnazione della medaglia della libertà ad un assassino dimostra il livello di decadenza a cui la cultura politica della Florida è stata trascinata dal peso dei cubani controrivoluzionari della Florida meridionale.”
Il governatore repubblicano della Florida assegna la Medaglia della Libertà all’assassino di Che Guevara
Il 16 settembre 2021, il governatore della Florida Ron DeSantis ha conferito la Medaglia della Libertà del Governatore a Félix Rodríguez, il controrivoluzionario cubano anticomunista che vive in Florida.
Come agente a contratto per la CIA Rodríguez ha aiutato a localizzare e assassinare Che Guevara in Bolivia nel 1967. L’assassinio è un omicidio politico. La medaglia del governatore ha permesso a DeSantis di riconoscere Rodríguez come una “persona che ha dato un contributo particolarmente meritorio agli interessi e ai cittadini dello stato, (e) alla sua cultura”.
Come osservava Milton quasi quattro secoli fa, “l’infanzia mostra l’uomo, come il mattino mostra il giorno”. Rodríguez ci mostra il suo carattere nella sua autobiografia intitolata con caratteristica spavalderia Shadow Warrior: L’eroe della CIA di cento battaglie sconosciute.
È cresciuto come unico figlio di un’agiata famiglia cubana di provincia di origini spagnole/basche. Uno dei suoi zii era un ministro nel governo sostenuto dagli USA del dittatore Fulgencio Batista, un altro era un giudice. Ha trascorso tempo nella fattoria di suo zio dove ha montato i cavalli e, all’età di sette anni, ha imparato a sparare con il fucile.
A dieci anni andò alla scuola militare, vivendo con un altro zio che era ministro dei lavori pubblici di Batista in una grande casa nel costoso quartiere Miramar dell’Avana. In seconda media partì per frequentare un collegio in Pennsylvania. La sua famiglia si oppose al movimento del 26 luglio anche prima che la dittatura di Batista fosse rovesciata nel 1959 da una rivoluzione popolare guidata da Fidel Castro e Che Guevara. Si trasferirono a Miami dopo la rivoluzione.
All’età di 17 anni Rodríguez si unì alla Lega Anticomunista dei Caraibi sponsorizzata dall’uomo forte della Repubblica Dominicana, il generale Rafael Trujillo, al quale Rodríguez si riferiva come un “cosiddetto tiranno”.
In seguito, Félix si addestrò nella Repubblica Dominicana per un’invasione di Cuba, ma non partecipò alla fallita invasione del 1959.
Vivendo ormai a Miami, Rodríguez si unì al Cruzado Cubano Costituzionale, uno dei tanti gruppi anticomunisti della città il cui obiettivo era quello di “iniziare operazioni militari contro Castro”. Rodríguez fu nominato sergente di plotone. Si considerava un “rivoluzionario”, parlava spesso di “onore” e “libertà” e sognava di “liberare Cuba”.
Quando si diplomò al liceo, la sua famiglia gli regalò una costosa auto sportiva e passò l’estate a caccia di ragazze sulla spiaggia di Miami. Decise di non andare al college e invece falsificò il nome di suo padre su una domanda per andare a combattere a Cuba.
Nel 1961, all’età di 21 anni, Rodríguez si offrì volontario per assassinare Fidel Castro. Fu scelto un posto per l’omicidio in un luogo che Castro era noto per frequentare. Il giovane assassino provò tre volte a prendere una barca da Miami a L’Avana, ma la barca non si presentò e alla fine la missione fu cancellata. Rodríguez si è dichiarato “tremendamente deluso perché ero un soldato cubano. Mi consideravo in guerra con Fidel”.
Gli fu chiesto nel 1987 dall’avvocato indipendente che indagava sullo scandalo Iran/Contra se lui stesso avesse cercato di uccidere Castro con un sigaro esplosivo. “No signore, non l’ho fatto”, rispose. “Ma mi sono offerto volontario per uccidere quel figlio di puttana nel 1961 con un fucile telescopico”.
Rodríguez partecipò all’invasione della Baia dei Porci dello stesso anno. Si infiltrò a Cuba con un gruppo pre-invasione. Quando l’operazione fallì, riuscì ad evitare la cattura e fuggì in Venezuela e poi di nuovo a Miami.
Nel 1966 Che Guevara tentò di difendere la rivoluzione cubana estendendola ad altri paesi dell’America Latina, prima la Bolivia. Perché la Bolivia? Era il paese più povero dell’America Latina, più analfabeta, più rurale e più indiano. Era anche il paese più instabile dell’America Latina, essendo passato attraverso 189 cambiamenti di governo da quando divenne una repubblica indipendente nel 1825.
Il Che arrivò in Bolivia all’inizio di novembre 1966. Il suo piano era quello di allestire un campo per i suoi guerriglieri e una volta addestrati spostare le sue truppe verso nord per impegnare il debole esercito boliviano. Ma le sue truppe furono scoperte presto e furono in fuga fino a quando una forza di soldati boliviani, addestrati e armati dagli Stati Uniti, che fornivano tutto, dalla colazione ai proiettili, lo accerchiarono.
Fu Rodríguez, vestito da soldato boliviano, a identificare i movimenti dei guerriglieri. Il Che fu ferito e catturato. Rodríguez tentò di interrogare il Che senza successo.
La CIA aveva un accordo prestabilito con il dittatore boliviano René Barrientos che, se il Che fosse stato catturato, sarebbe stato giustiziato. Fu Rodríguez, dopo aver parlato per telefono con Barrientos, a dare l’ordine. Un sergente boliviano lo eseguì.
Il corpo del Che fu legato al montante di un elicottero e portato al vicino villaggio di Valle Grande.
Lì fu steso su un tavolo di cemento di un ospedale per ospitare i fotografi che avevano il permesso di fotografare il trofeo di Rodríguez.
Dopo che il Che fu ucciso, le sue mani furono tagliate e portate al quartier generale della CIA a Langley, in Virginia, dove fu identificato con certezza. La CIA aveva le sue impronte digitali dal 1954.
L’operazione per catturare e uccidere Che Guevara fu condotta proprio dalla Casa Bianca del presidente Lyndon Johnson. Quando il Che fu ucciso il direttore dell’operazione, Walt Whitman Rostow, che aveva un ufficio alla Casa Bianca, scrisse su carta intestata della Casa Bianca a Johnson che “le truppe che abbiamo addestrato e fornito alla fine lo hanno preso”.
L’assegnazione della medaglia della libertà ad un assassino dimostra il livello di decadenza a cui la cultura politica della Florida è stata trascinata dal peso dei cubani controrivoluzionari della Florida meridionale.
Negli anni a venire il nostro eroe di 100 battaglie sconosciute avrebbe combattuto contro coloro che cercavano la libertà dall’oppressione dal Vietnam al Nicaragua.
Per inciso, Rodríguez ha tolto dal cadavere l’orologio Rolex del Che e lo mostra con orgoglio agli ammiratori. Il Che aveva intenzione di regalare il suo orologio al figlio di un suo compatriota in Bolivia.
Fonte: MRonline
Traduzione: Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba