NON E’ DIMINUITA NEPPURE IN TEMPO DI PANDEMIA
Andre Puccio www.occhisulmondo.info
Secondo il Ministero degli Esteri cubano, tra aprile 2019 e dicembre 2020, il blocco economico, commerciale e finanziario a cui Cuba è sottoposta ha generato danni per 9.157.000.000 di dollari a prezzi correnti, in media 436.000.000 di dollari al mese che equivalgono a 14.500.000 dollari al giorno.
Il blocco economico, commerciale e finanziario promosso in modo unilaterale dagli USA entrò in vigore ufficialmente il 3 febbraio 1962 quando l’allora Presidente USA J.F. Kennedy firmò la legge che lo istituiva, ma già negli anni precedenti varie azioni, sempre attuate dai presidenti statunitensi, ne iniziavano a tracciare i contorni.
Infatti il 20 ottobre 1960, l’amministrazione del repubblicano Dwight D. Eisenhower, allora presidente degli Stati Uniti , decretò il blocco delle esportazioni cubane. Questo atto fu visto come una rappresaglia alla nazionalizzazione delle industrie cubane da parte del governo rivoluzionario di Fidel Castro. In precedenza, nell’aprile del 1960 il sottosegretario di Stato Lester Mallory aveva esortato l’amministrazione statunitense a indebolire la vita economica dei cubani con tutti i mezzi possibili, a negare alla Rivoluzione “denaro e forniture al fine di ridurre i salari nominali e reali, con l’obiettivo di provocare fame, disperazione e il rovesciamento del governo”.
Risulta quindi chiaro che il tentativo di strangolare economicamente Cuba non è una pratica recente ma affonda le sue radici nella storia stessa della rivoluzione. Ma vediamo alcuni dati forniti dal Ministero degli Esteri sui danni economici che il blocco ha causato all’isola caraibica in sessanta anni dall’inizio della sua applicazione.
Nel triennio 2016-2020, la guerra economica degli Stati Uniti ha causato a Cuba perdite per oltre 17.000.000.000 di dollari. In sei decenni, i danni accumulati ammontano a 147.853.000.000 di dollari, a prezzi correnti, invece se stimati al valore dell’oro si raggiunge la cifra di 1.377. miliardi di dollari.
Con l’arrivo della pandemia il blocco economico, commerciale e finanziario ha subito un ulteriore inasprimento. Infatti l’amministrazione di Donald Trump ha usato la pandemia come ulteriore mezzo per attaccare economicamente l’isola aumentando le misure sanzionatorie. Durante la sua presidenza sono state emesse ulteriori 243 sanzioni contro Cuba che hanno inasprito notevolmente il blocco. Di queste, 136 hanno carattere extraterritoriali e 62 sono state prese dalla Casa Bianca durante la pandemia di Covid-19. L’isola è stata anche inclusa nuovamente nella lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo.
Nel 2020 l’economia cubana si è contratta del 10,9 per cento a causa della pandemia e della quasi assenza di turismo, principale fonte di ingresso di valuta pregiata, ma il blocco ha continuato ad inasprirsi, come visto in precedenza. Con l’arrivo alla Casa Bianca di Joe Biden, nonostante in campagna elettorale avesse affermato di voler ridurre le misure sanzionatorie a cui Cuba è sottoposta, la situazione non è cambiata. Infatti in nove mesi di presidenza il democratico Biden non ha modificato alcuna delle sanzioni emesse da Donald Trump dimostrando come democratici e repubblicani, quando si parla di Cuba, hanno le idee che coincidano perfettamente.
Tra i settori più colpiti dal blocco vi è ovviamente da sempre quello sanitario che oggi a causa della pandemia avverte ulteriori disagi. Nel suo rapporto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), il Ministero degli Esteri cubano descrive in dettaglio le perdite causate durante il periodo della pandemia. Cuba ha confermato il suo primo caso di Covid-19 l’11 marzo 2020. Il testo specifica che tra aprile 2019 e dicembre 2020 gli effetti sul settore Sanitario sono stati quantificati in 198.348.000 dollari.
Il rapporto afferma che i farmaci vitali per l’uso nel servizio ospedaliero sono scarsi e la loro fornitura non è costante. I pazienti con diabete, ipertensione, allergie e altre malattie croniche hanno avuto difficoltà nel reperire insulina, antibiotici, antidolorifici e altri farmaci usati per trattarli in tempo.
Il rapporto del Ministero degli Esteri aggiunge che il blocco ha ostacolato l’ottenimento di oltre 30 prodotti e forniture che sono urgentemente necessarie per prevenire e curare il Covid-19 e di 32 attrezzature e mezzi necessari per sviluppare vaccini anti-covid e produrli su larga scala. Ha persino negato i permessi alle compagnie aeree statunitensi per spostare merci umanitarie nella nazione caraibica.
Ma nonostante tutte le limitazioni che il blocco giornalmente causa ad una piccola isola come Cuba il governo ha risposto in modo esemplare mettendo, come sempre fa, la salute dei propri cittadini al di. sopra di ogni altra cosa. Cuba ha affrontato questa complessa situazione con la mobilitazione del suo personale medico e scientifico, a investito circa 2.000.000.000 di pesos e 300.000.000 di dollari. in assistenza sanitaria
Tra gli altri risultati, ha progettato protocolli, trattamenti e farmaci, ha fornito test diagnostici gratuiti e ha creato una moderna rete di laboratori di biologia molecolare. Ha inoltre disegnato, progettato e prodotto cinque vaccini contro il coronavirus di cui tre sono usati per vaccinare la popolazione in maniera massiva. Secondo i dati forniti dal Ministero della Sanità al 17 ottobre sono state somministrate 24.647.897 dosi con i vaccini cubani Soberana 02, Soberana Plus e Abdala, un totale di 9.719.850 persone hanno già ricevuto almeno una dose e 6.790.452 hanno completato il programma di vaccinazione che corrispondono al60,7% della popolazione.
I risultati della vaccinazione sono evidenti infatti negli ultimi due mesi i casi giornalieri di contagio da coronavirus sono passati dai picchi di oltre 9000 agli attuali 1800 ed i decessi sono passati dai massimi di oltre 80 al giorno ai poco più di 20 odierni.