Gli assassini e i genocida della contro rivoluzione accusano il Governo cubano d’essere assassino e genocida e lo ripetono sino all’esaurimento anche se sanno che è una grande falsità.
Si preparano per il futuro che sognano, un futuro nel quale seminerebbero la morte e la sofferenza nell’Isola, protetti dalla bandiera imperiale.
Preparano il mondo per una scarica d’odio, camuffando il pugnale del macellaio con discorsi di falso civismo e reclami di dialog e pace.
Loro i bis nipotini di Mediacara, i nipoti di Ventura, Carratalá e Pilar García, i figli di Posada Carriles; loro i vigliacchi, i falsi, i senza patria con padrone yanquee.
Loro, gli sconfitti.