Sui piani del governo USA e dei suoi operatori politici interni a Cuba, per cercare di rovesciare la Rivoluzione, ora con l’intenzione di effettuare marce in varie province del paese, è apparso Rogelio Polanco Fuentes, membro del Segretariato del Comitato Centrale del Partito e capo del suo Dipartimento Ideologico
Gladys Leidys Ramos López www.granma.cu
Sui piani del governo USA e dei suoi operatori politici interni a Cuba per cercare di rovesciare la Rivoluzione, ora con l’intenzione di effettuare marce in varie province del paese, è apparso Rogelio Polanco Fuentes, membro del Segretariato del Comitato Centrale del Partito e capo del suo Dipartimento Ideologico.
Alla presenza di rappresentanti di varie organizzazioni studentesche e giovanili, Polanco Fuentes ha precisato che la dichiarazione fa parte della denuncia pubblica fatta dal Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica Miguel Díaz-Canel Bermúdez alla chiusura del II Plenum del Comitato Centrale del PCC.
Ha ricordato che, tra il 20 e 27 settembre corso, un piccolo gruppo di cittadini, nelle sedi di diversi governi comunali e provinciali di otto territori del paese, hanno consegnato documenti simili dove annunciavano la decisione di tenere una marcia, presumibilmente pacifica.
Questa decisione, ha sottolineato, perché più che una richiesta dava per scontata la realizzazione della marcia, è stata concepita con una portata nazionale e in evidente coordinamento con i suoi promotori; mentre, nella risposta delle autorità, il 12 ottobre, sono state fornite le precise argomentazioni circa il carattere illecito dell’azione, in corrispondenza degli articoli 56, 45 e 4 della Costituzione.
Tra le ragioni espresse, ha aggiunto, è stato chiarito che le proiezioni pubbliche dei promotori e i loro legami con organizzazioni sovversive o agenzie finanziate dal governo USA hanno la manifesta intenzione di promuovere un cambiamento di sistema politico a Cuba, per cui la marcia annunciata non è altro che una provocazione legata a quella strategia, provata dagli USA in altri paesi.
È stato ricordato che, non appena è stata annunciata la marcia, ha ricevuto il sostegno pubblico dei legislatori USA, operatori politici e media che incoraggiano azioni contro il popolo cubano, cercano la destabilizzazione e sollecitano l’intervento militare.
ESPERIENZE DA ALTRI PAESI CHE SERVONO DA ALLERTA
È evidente che siamo di fronte a un nuovo capitolo della guerra non convenzionale, del golpe morbido o del manuale di lotta non violenta che gli USA hanno realizzato, in epoca contemporanea, in diversi paesi come Jugoslavia, Nicaragua, Venezuela, ha affermato il membro della Segreteria del Comitato Centrale.
Secondo la Circolare 18-01 (tc-1801), uno dei principali documenti dottrinali della Forza di Operazioni Speciali dell’Esercito USA sulla guerra non convenzionale, si tratta di sfruttare le vulnerabilità del governo per rovesciarlo, allontanarlo dalla popolazione, spostare la cittadinanza che agisce in modo neutrale verso posizioni contro il governo, e sfruttare questi elementi mediante la sovversione, ha spiegato.
Allo stesso modo, ha aggiunto, se questi metodi non portano ai risultati desiderati è necessario ricorrere al conflitto armato, con la promozione dell’insurrezione.
L’esempio più notevole, ha riferito, è nelle cosiddette guarimbas (rivolte di strada) in Venezuela, azioni violente dell’opposizione di quel paese che negli anni 2013, 2014 e 2017 cercava di rovesciare il governo bolivariano e, in quello sforzo, ha causato innumerevoli danni economici e umani alla nazione sorella.
Le prove, ha chiarito, sono raccolte in un rapporto dello Stato venezuelano denominato ‘La verità del Venezuela contro l’infamia, dati e testimonianze di un paese sotto assedio’, pubblicato nel settembre 2020, dove si afferma che il totale di morti per cause delle proteste violente, del febbraio 2014, hanno raggiunto il numero di 43 persone e quelle originate da aprile a giugno 2017 hanno raggiunto 121 morti e 1958 feriti.
Tuttavia, ha continuato, sulle proteste del 2014, l’allora segretario di stato USA, John Kerry, ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che erano pacifiche e ha accusato il governo venezuelano di affrontare i manifestanti con la forza.
Inoltre, un esame dettagliato ha mostrato che la maggior parte delle manifestazioni, nel 2017, si sono realizzate in violazione della legislazione nazionale e internazionale vigente e sono divenute azioni di violenza estremista.
In questo senso, ha proseguito Polanco Fuentes, si sono anche registrate tre pratiche inedite nella storia recente di quel paese: dare fuoco a persone segnalate come sostenitori o seguaci del governo nazionale; utilizzazione di bambini e adolescenti per preparare bombe incendiarie, custodire barricate e aggredire le forze di sicurezza; oltre alla combinazione di alti livelli di violenza con simboli religiosi e patriottici.
LE MARCE ANNUNCIATE E IL LORO SOSTEGNO DAGLI USA
Circa il finanziamento delle azioni sovversive in altri paesi come una pratica sistematica del governo USA, Rogelio Polanco Fuentes ha fatto riferimento alla rete di istituzioni e fondi multimilionari creati a tale scopo; tra queste, il National Endowment for Democracy (NED) e l’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale.
D’altra parte eccedono le prove che la NED ha finanziato eventi, corsi e perfino organizzazioni, tra cui spicca il Centro per l’Apertura Democratica in America Latina (CADAL), che fa parte della vasta rete di organizzazioni non governative (ONG) che gli USA hanno a disposizione per convogliare finanziamenti e formazione ai propri operatori politici.
Ha esemplificato che la NED ha assegnato a CADAL 107000 $ nel 2017 e 100000 $ nel 2021, stanziati per il progetto ‘Un approccio regionale per promuovere i valori democratici a Cuba’. Due cittadini cubani, Manuel Cuesta Morúa e Yunior García Aguilera, firmatari delle lettere che annunciano l’intenzione di organizzare le marce il mese prossimo, si sono recati in Argentina, nel 2018, per partecipare a un evento di CADAL, coordinato dal progetto Tempi di cambiamenti ed il nuovo ruolo delle Forze Armate di Cuba.
Inoltre, ha denunciato, CADAL e il suo direttore, Gabriel Salvia, sono stati molto attivi in questi giorni, sostenendo la provocazione del prossimo mese a Cuba.
Quei due promotori, ha chiarito, anche nel 2019 avrebbero continuato la loro preparazione in un seminario sponsorizzato dall’Universtà San Luis Campus Madrid, dove hanno ricevuto lezioni da Richard Youngs, esperto di proteste pubbliche come metodo di cambiamento politico.
Sempre in relazione al finanziamento, ha evidenziato che l’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale ha recentemente concesso, a fine settembre, 6669000 $ per progetti sovversivi a Cuba, su un totale di 18 milioni che può stanziare, fino al 2023, per questi progetti.
Tra i beneficiari ci sono i media ADN digitale, che ha ricevuto 2031200 $, e Cubanet, che ha ricevuto 708003 $, oltre a un’organizzazione chiamata Direttorio Democratico Cubano, a cui hanno donato 617500 $. Quest’ultimo è diretto da Orlando Gutiérrez Boronat, che ha chiesto più volte un intervento militare a Cuba, e ora sostiene pubblicamente anche le marce.
In sintesi, ha calcolato, sono più di 70 milioni di $ sono stati destinati alla sovversione durante l’amministrazione Trump, oltre a più di 100 milioni di $ all’Ufficio Trasmissioni per Cuba, con la sua Radio e TV Martí. Bisogna aggiungere anche, ha puntualizzato, le cifre milionarie che la comunità d’intelligence e l’apparato militare USA dedicano, ogni anno, contro Cuba.
“Il governo USA è il vero organizzatore della provocazione montata per novembre. I fatti e le dichiarazioni lo dimostrano. Alti funzionari governativi partecipano direttamente nella sua promozione. Il governo USA ha minacciato nuove misure contro Cuba se non si permette che i suoi operatori locali agiscano impunemente. Cuba non accetta minacce, né si lascia intimidire, la nostra storia di resistenza e dignità lo conferma. Tenetevi le vostre minacce che qui nessuno ha paura”, ha detto.
Neppure sorprende, ha detto, il sostegno di organizzazioni della mafia anticubana e del nucleo mediatico generatore di odio a Miami, come si è visto in tweet, pubblicazioni, assemblee di resistenza, come se la marcia dovesse svolgersi in quella città.
Un’altra entusiasta, ha informato il capo del Dipartimento Ideologico, è la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, che si è schierata con indicazioni su come andare e cosa fare nella marcia, apparentemente pacifica e indipendente; mentre una delle promotrici della manifestazione, Saily González Velázquez, ha riconosciuto il sostegno della fondazione attraverso il suo direttore dei Diritti Umani, Omar López Montenegro.
Anche il terrorista Ramón Saúl Sánchez incoraggia la marcia, ha aggiunto Polanco Fuentes, e ha mostrato prove del suo legame con uno dei principali attori delle azioni previste per novembre.
“La provocazione del 15 novembre è condannata al fallimento, non è mai stata autentica. Il suo tentativo di coprirsi con un qualche legalità è una manipolazione perversa. I promotori seguono il copione yankee, eseguono i loro ordini e si circondano di uomini violenti e terroristi; e sognano di eseguire impunemente le loro azioni”, ha sottolineato.
El gobierno estadounidense es el verdadero organizador de la provocación montada para noviembre
Sobre los planes del gobierno estadounidense y sus operadores políticos internos en Cuba para intentar derrocar a la Revolución, ahora con la pretensión de efectuar marchas en varias provincias del país, compareció Rogelio Polanco Fuentes, miembro del Secretariado del Comité Central del Partido y jefe de su Departamento Ideológico
Autor: Gladys Leidys Ramos López
Sobre los planes del gobierno estadounidense y sus operadores políticos internos en Cuba para intentar derrocar a la Revolución, ahora con la pretensión de efectuar marchas en varias provincias del país, compareció Rogelio Polanco Fuentes, miembro del Secretariado del Comité Central del Partido y jefe de su Departamento Ideológico.
Con la presencia de representantes de varias organizaciones estudiantiles y juveniles, Polanco Fuentes especificó que la declaración forma parte de la denuncia pública realizada por el Primer Secretario del Partido y Presidente de la República Miguel Díaz-Canel Bermúdez en la clausura del II Pleno del Comité Central del PCC.
Recordó que entre el pasado 20 y 27 de septiembre, un reducido grupo de ciudadanos, en las sedes de varios gobiernos municipales y provinciales de ocho territorios del país, entregaron documentos similares donde anunciaban la decisión de celebrar una marcha, supuestamente pacífica.
Esta decisión, subrayó, pues más que una solicitud daba por hecho la realización de la marcha, fue concebida con alcance nacional y en evidente coordinación con sus promotores; mientras, en la respuesta de las autoridades, el 12 de octubre, se dieron los argumentos precisos sobre el carácter ilícito de la acción, en correspondencia con los artículos 56, 45 y 4 de la Constitución.
Entre las razones expresadas, añadió, se dejó claro que las proyecciones públicas de los promotores y sus vínculos con organizaciones subversivas o agencias financiadas por el gobierno estadounidense tienen la intención manifiesta de promover un cambio de sistema político en Cuba, por lo que la marcha anunciada no es más que una provocación relacionada con esa estrategia, ensayada por Estados Unidos en otros países.
Se recordó que, apenas anunciada la marcha, recibió el apoyo público de legisladores estadounidenses, operadores políticos y medios de comunicación que alientan acciones contra el pueblo cubano, intentan la desestabilización e instan a la intervención militar.
EXPERIENCIAS DE OTROS PAÍSES QUE SIRVEN DE ALERTA
Es evidente que estamos ante un nuevo capítulo de la guerra no convencional, del golpe suave o del manual de lucha no violenta que Estados Unidos ha ejecutado durante la época contemporánea en varios países como Yugoslavia, Nicaragua, Venezuela, expresó el miembro del Secretariado del Comité Central.
Según la Circular 18-01 (tc-1801), uno de los principales documentos doctrinarios de la Fuerza de Operaciones Especiales del Ejército de Estados Unidos sobre la guerra no convencional, se trata de aprovechar las vulnerabilidades del gobierno por derrocar, distanciarlo de la población, desplazar a la ciudadanía que actúa de manera neutral hacia posiciones en su contra, y explotar estos elementos mediante la subversión, detalló.
Igualmente, agregó, si estos métodos no llevan a los resultados deseados, hay que recurrir al conflicto armado, con el fomento de la insurgencia.
El ejemplo más notable, refirió, está en las denominadas guarimbas en Venezuela, acciones violentas de la oposición de ese país que en los años 2013, 2014 y 2017 intentaban derrocar al gobierno bolivariano y, en ese empeño, provocaron innumerables daños económicos y humanos a la hermana nación.
Las evidencias, aclaró, están recogidas en un informe del Estado venezolano denominado La verdad de Venezuela contra la infamia, datos y testimonios de un país bajo asedio, publicado en septiembre de 2020, donde se plantea que el total de fallecidos debido a las protestas violentas de febrero de 2014 alcanzó el número de 43 personas, y en las originadas desde abril hasta junio de 2017 llegaron a 121 personas muertas y 1 958 lesionados.
Sin embargo, continuó, acerca de las protestas del 2014, el entonces secretario de Estado de ee. uu., John Kerry, emitió un comunicado en el que afirmaba que eran pacíficas y acusó al gobierno venezolano de enfrentar a los manifestantes con la fuerza.
Mas, un examen pormenorizado, mostró que la mayoría de las manifestaciones en 2017 se realizaron quebrantando la legislación nacional e internacional vigentes, y devinieron acciones de violencia extremista.
En ese sentido, prosiguió Polanco Fuentes, también se registraron tres prácticas inéditas en la historia reciente de ese país: incendiar vivas a personas señaladas como partidarias o seguidoras del gobierno nacional; utilización de niños y adolescentes para preparar bombas incendiarias, custodiar barricadas y agredir a los cuerpos de seguridad; además de la combinación de altos niveles de violencia con símbolos religiosos y patrióticos.
LAS MARCHAS ANUNCIADAS Y SU RESPALDO DESDE EE. UU.
Acerca del financiamiento para las acciones subversivas en otros países como una práctica sistemática del gobierno estadounidense, Rogelio Polanco Fuentes se refirió al entramado de instituciones y fondos multimillonarios creados con ese propósito; entre ellas, la Fundación Nacional para la Democracia (ned, por su sigla en inglés) y la Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional.
Por otro lado, sobran las referencias de que la ned ha financiado eventos, cursos, y hasta organizaciones, entre las que sobresale el Centro para la apertura democrática en América Latina (Cadal), que forma parte de la amplia red de organizaciones no gubernamentales (ong) de las que Estados Unidos dispone para canalizar financiamiento y formación a sus operadores políticos.
Ejemplificó que la ned otorgó a Cadal 107 000 dólares en 2017 y 100 000 dólares en 2021, destinados al proyecto Un enfoque regional para promover los valores democráticos en Cuba. Dos ciudadanos cubanos, Manuel Cuesta Morúa y Yunior García Aguilera, firmantes de las cartas que anuncian la pretensión de hacer las marchas el próximo mes, viajaron en 2018 a Argentina para participar en un evento de Cadal, coordinado por el proyecto Tiempos de cambios y el nuevo rol de las Fuerzas Armadas de Cuba.
Además, denunció, Cadal y su director, Gabriel Salvia, han estado muy activos en estos días, apoyando la provocación del próximo mes en Cuba.
Esos dos promotores, aclaró, también en 2019 continuarían su preparación en un taller auspiciado por la Universidad San Luis Campus Madrid, donde recibieron lecciones de Richard Youngs, experto en protestas públicas como método de cambio político.
Relacionado también con el financiamiento, destacó que recientemente la Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional otorgó, a finales de septiembre, 6 669 000 dólares para proyectos subversivos en Cuba, de un total de 18 millones que puede destinar hasta 2023 para estos proyectos.
Entre los beneficiarios están los medios de comunicación adn digital, que recibió 2 031 200 dólares, y Cubanet, que recibió 708 003 dólares, además de una organización llamada Directorio Democrático Cubano, a la cual le dieron 617 500 dólares. Esta última está dirigida por Orlando Gutiérrez Boronat, quien ha llamado una y otra vez a una intervención militar en Cuba, y ahora apoya públicamente también las marchas.
En resumen, calculó, son más de 70 millones los dólares que se destinaron para la subversión durante la administración de Trump, además de los más de cien millones de dólares a la Oficina de Transmisiones para Cuba, con su Radio y tv Martí. Hay que sumar también, puntualizó, las millonarias cifras que la comunidad de inteligencia y el aparato militar estadounidense dedican cada año contra Cuba.
«El gobierno estadounidense es el verdadero organizador de la provocación montada para noviembre. Los hechos y declaraciones lo demuestran. Altos funcionarios gubernamentales participan directamente en su promoción. El gobierno de Estados Unidos amenazó con nuevas medidas contra Cuba si no se permite que sus operadores locales actúen impunemente. Cuba no acepta amenazas, ni se deja intimidar, nuestra historia de resistencia y dignidad lo confirma. Guárdense sus amenazas, que el miedo no come aquí», sentenció.
Tampoco sorprende, acotó, el apoyo de organizaciones de la mafia anticubana y del núcleo mediático generador de odio en Miami, como se ha visto en tuits, publicaciones, asambleas de resistencias, como si la marcha fuera a realizarse en esa ciudad.
Otro de los entusiastas, informó el jefe del Departamento Ideológico, es la Fundación Nacional Cubano Americana, que se ha desplegado con orientaciones sobre cómo acudir y qué hacer en la marcha, supuestamente pacífica e independiente; al tiempo que una de las promotoras de la manifestación, Saily González Velázquez, reconoció el respaldo de la fundación a través de su director de Derechos Humanos, Omar López Montenegro.
El terrorista Ramón Saúl Sánchez también estimula la marcha, agregó Polanco Fuentes, y mostró evidencias de su vínculo con uno de los principales actores de las acciones previstas para noviembre.
«La provocación para el 15 de noviembre está condenada al fracaso, nunca fue auténtica. Su intento de arroparse con alguna legalidad es una manipulación perversa. Los promotores siguen el libreto yanqui, cumplen sus órdenes y se rodean de violentos y terroristas; y sueñan con ejecutar sus acciones con impunidad», recalcó.