Chi oggi difende Cuba, la difenderà per sempre

Pedro Martínez Pírez

Il presidente della Casa de las Américas, Abel Prieto, ha tracciato un quadro molto originale della situazione attuale a Cuba: “gli yankee stanno preparando e finanziando una manovra destabilizzante e d’interferenza, con “leader”, metodi, slogan e appoggio mediatico, e poi ci accusano di ostacolare lo sviluppo del loro piano”, e Abel Prieto conclude la sua riflessione con una dichiarazione categorica: “è difficile immaginare una somma maggiore di cinismo e arroganza”.

E l’Unione degli storici cubani ha denunciato i piani di destabilizzazione finanziati dagli Stati Uniti in coincidenza con le date in cui la nazione cubana riapre scuole e università e apre le sue frontiere al mondo riprendendo i voli internazionali.

Queste azioni fanno parte di un altro nuovo capitolo della guerra non convenzionale dispiegata dal governo degli Stati Uniti, dicono gli storici cubani, ricordando le prove mostrate dalla televisione cubana che hanno smascherato l’organizzatore della marcia controrivoluzionaria, Yunior García, che agisce come un vero agente dell’impero.

L’Unione degli Storici Cubani ricorda nella sua dichiarazione le recenti affermazioni del presidente Miguel Díaz-Canel, che ha affermato: “abbiamo una Patria, difendiamo la Vita, e continuiamo ad essere quelli che affermano: Patria o Morte”.

È ovvio che l’attuale governo degli Stati Uniti, che mantiene tutte le misure approvate contro Cuba da Donald Trump, non ha alcuna intenzione di invertire l’intensificazione del blocco e ha adottato la politica della mafia anticubana della Florida.

Ma non tutti negli Stati Uniti appoggiano la politica contro Cuba.

Venerdì scorso è arrivato all’Avana il primo volo con aiuti alimentari raccolti negli Stati Uniti da organizzazioni solidali con Cuba, che saranno consegnati gratuitamente alla popolazione delle province orientali di Cuba.

Secondo Carlos Lazo, presidente dell’organizzazione Puentes de Amor, altri voli arriveranno dagli Stati Uniti con più cibo per Cuba, che soffre il più lungo blocco della storia.

Dal 15 novembre, migliaia di cubani che vivono negli Stati Uniti e in altri paesi arriveranno a Cuba, così come migliaia di turisti dal Canada e da altri paesi, e poco a poco l’arcipelago cubano recupererà la sua vitalità, stimolato anche dai cambiamenti in atto nell’economia e in altri settori della società cubana.

I nemici di Cuba rischiano un’altra sconfitta, questa volta nella loro guerra di quarta generazione. Sarà un processo simile a quello dell’ONU, dove anno dopo anno l’impero viene condannato dall’immensa maggioranza delle nazioni del mondo che gli chiedono di togliere il blocco genocida contro la piccola Cuba.

In queste circostanze, i nemici di Cuba devono sapere che sono ancora valide le parole di José Martí pubblicate nel giornale “Patria” il 17 aprile 1894: “Un errore a Cuba è un errore in America, è un errore nell’umanità moderna. Chi si alza per difendere Cuba oggi, lo farà per sempre”.

L’Avana, 7 novembre 2021.

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