Il Presidente del Nicaragua Daniel Ortega, del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), è stato rieletto al quinto mandato e quarto mandato consecutivo, col 75,9% dei voti alle elezioni generali di domenica 7 novembre, secondo il rapporto del Consiglio Supremo Elettorale (Cse). Col 97,74% delle 13459 Commissioni elettorali (JRV) esaminate, il presidente ha ottenuto un ampio margine di vittoria sui rivali, con una forte affluenza alle urne del 65,23%.
L’entusiasmo degli elettori alle urne era particolarmente notevole se si tiene conto del boicottaggio elettorale promosso dall’estrema destra nicaraguense e da politici filo-USA, e principali media internazionali e locali. L’affluenza alle urne fu a malapena influenzata da tale campagna. Nel 2006 l’affluenza fu del 61,2%, nel 2011 balzò al 73,9% e nel 2016 è stata del 68,2%. Al secondo posto, secondo l’ultimo rapporto ufficiale diffuso dal Cse, c’eraè il candidato del Partito liberale costituzionalista (Plc), il deputato Walter Martínez, col 14,15% dei voti. Segue il reverendo Guillermo Osorno del Cammino Cristiano Nicaraguense (CCN) col 3,3% dei voti.
Venezuela: Il capo di Stato venezuelano Nicolás Maduro Moros era uno dei primi leader del continente a congratularsi col Comandante Ortega e il popolo del Nicaragua per aver tenuto la giornata elettorale in pace e gioia. “I figli e le figlie di Sandino hanno votato per la pace, la stabilità e la prosperità della Patria”, aveva scritto il Presidente Maduro su Twitter. Le parole del Presidente Maduro furono seguite da una dichiarazione ufficiale emessa dal Ministero degli Esteri venezuelano col seguente contenuto: “Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, a nome del popolo e del governo venezuelani, invia un abbraccio di solidarietà e congratulazioni al Comandante Presidente Daniel Ortega e alla Vicepresidentessa, Compagna Rosario Murillo, per la legittima rielezione, e al popolo della sorella Repubblica del Nicaragua per l’innegabile vittoria del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN) nelle elezioni generali tenutesi questa domenica 7 novembre. Il Nicaragua ha ratificato la propria indipendenza e autodeterminazione con lo strumento democratico del voto. Ha ratificato davanti al mondo la volontà di continuare a viaggiare in pace, un processo politico che ha garantito nell’ultimo decennio la restituzione dei diritti umani fondamentali, spogliati dall’imposizione del neoliberismo. Il popolo di Sandino e di Darío ha dato la ,massima dimostrazione di amore per il proprio Paese, di maturità politica e di resistenza popolare di fronte alle pressioni titaniche dell’imperialismo, che ha cercato in tutti i modi di restringerne il diritto di scelta, in libertà e senza ricatti, delle proprie autorità nazionali. La Repubblica Bolivariana del Venezuela ratifica il suo massimo impegno di solidarietà per continuare, a fianco del governo sandinista e di ALBA-TCP, la costruzione di un mondo di pace e giustizia, un mondo in cui sia rispettata autodeterminazione e sovranità dei popoli, un mondo multicentrico e multipolare. In breve, un nuovo mondo che ci permetta di rendere possibile il “Sogno Supremo di Bolívar”. Viva il Nicaragua sandinista!”
ALBA-TCP: Il Segretariato Esecutivo dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) rilasciava una dichiarazione di solidarietà salutando il popolo nicaraguense per il suo comportamento civico e partecipativo alle elezioni. Il Segretario Esecutivo di ALBA-TCP Sacha Llorenti scrisse su twitter: “Il Segretariato Esecutivo di ALBATCP si congratula col popolo nicaraguense per la sua spinta democratica e civica. Si congratula anche col Comandante Daniel Ortega e e la Compagna Rosario Murillo per la rielezione rispettivamente a presidente e vicepresidente del Nicaragua”.
Cuba: Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente di Cuba, si congratulava col popolo del Nicaragua, Daniel Ortega e Rosario Murillo, per la vittoria nelle elezioni di domenica. In un messaggio pubblicato su twitter, il presidente cubano osservava che le elezioni furono una dimostrazione di sovranità e civiltà di fronte alla crudele campagna mediatica che diffama il Nicaragua. “Congratulazioni ai fratelli del Nicaragua, Daniel Ortega e Rosario Murillo, per il risultato delle elezioni di questa domenica, dimostrazione di sovranità e civiltà di fronte alla crudele campagna mediatica…” scriveva Díaz-Canel. “Puoi sempre contare sul supporto di Cuba. Un abrazo [un caldo abbraccio]”.
Bolivia: Il Ministero degli Esteri boliviano emise una dichiarazione ufficiale salutando la festa democratica del Nicaragua. “La Bolivia saluta le elezioni generali in Nicaragua”, si legge nella nota. “Il Ministero degli Esteri saluta il fraterno popolo nicaraguense per la partecipazione e lo slancio democratico al processo elettorale svoltosi questa domenica 7 novembre 2021. Siamo sicuri che con la partecipazione maggioritaria e il rispetto del voto popolare si rafforzi la democrazia, come pieno esercizio della sovranità del popolo”.
Russia: anche la Russia ha considerato “inaccettabile” la posizione degli USA, il mancato riconoscimento dei risultati elettorali, e confermato l’opinione che le elezioni si siano svolte nel rispetto di tutti i requisiti della legislazione del Paese. Lo indicava il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, riportato dall’agenzia Interfax. “Riteniamo che sia inaccettabile e condanniamo fermamente tale linea”, aveva detto Lavrov in conferenza stampa dopo i colloqui col Ministro degli Esteri venezuelano Félix Plasencia, attualmente in viaggio di lavoro in Russia.
USA e loro lacchè: il giorno delle elezioni il regime USA rilasciava una dichiarazione interventista che metteva in dubbio la legittimità del processo elettorale in Nicaragua in modo simile a quello emesso prima del lancio del Gruppo Lima nel tentativo di estromettere il Presidente Nicolas Maduro. Il Gruppo di Lima, ampiamente screditato, fu quasi abbandonato dopo la vittoria di Pedro Castillo nel Paese ospitante del Perù. Poche ore dopo, i lacchè statunitensi in America Latina e Europa iniziarono il solito processo di ripetizione di dichiarazioni simili che mettevano in dubbio la legittimità delle elezioni in Nicaragua. Tra le prime entità che agivano sotto la direzione USA c’erano Costa Rica, Colombia e Unione Europea. Il Perù di Castillo pubblicò una dichiarazione che ricordava l’approccio fallito del Gruppo di Lima, ora diretto contro il Nicaragua. Forse c’è da aspettarsi che un paese tradizionalmente asservito agli USA continui ad obbedire alle direttive del dipartimento di Stato nordamericano attraverso le sue ambasciate nel mondo.
Importanti attori regionali come Messico e Argentina, che generalmente facevano eco alle opinioni del regime statunitense nei confronti del Nicaragua negli ultimi mesi, devono ancora pronunciarsi su questa delicata questione. Secondo gli analisti, dovrebbero prendere in considerazione il precedente disastroso del Gruppo Lima prima di fare dichiarazioni polarizzanti.
Traduzione di Alessandro Lattanzio