Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto nella serata di questo martedì al Congresso, con maggioranza repubblicana, di mettere fine al bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba, vigente da più di cinque decadi.
Nel suo Messaggio sullo Stato dell’Unione, il primo presidente afro-americano della storia di questa nazione, ha difeso la sua politica di avvicinamento a L’Avana: “Il nostro cambiamento di politica in relazione con Cuba ha il potenziale di mettere punto finale ad un lascito di mancanza di fiducia nel nostro emisfero”, ha detto Obama.
Proclamando che il bloqueo “avrebbe dovuto finire tempo fa” perché “non funziona”, Obama ha annunciato che “è ora di provare qualcosa di nuovo.”
“E quest’anno, il Congresso dovrebbe iniziare il lavoro per mettere fine al bloqueo”, ha terminato Obama in una sessione solenne della Camera dei Rappresentanti e del Senato, dove ha assistito col suo gabinetto e con membri della Corte Suprema di Giustizia.
Cuba è stata l’unica menzione di Barack Obama sull’America Latina nel suo discorso dello Stato dell’Unione
Il mandatario ha anche promesso che “non desisterà” fino a mantenere la sua parola di chiudere la prigione di Guantanamo (Cuba), dove rimangono ancora 122 detenuti.
“Da quando assunsi il carico di presidente, abbiamo lavorato in modo responsabile per ridurre la popolazione di Guantanamo alla metà. Ed è arrivata l’ora di terminare il lavoro. Sono deciso e non desisterò fino a che non chiudiamo la prigione. Noi non siamo così”, ha detto Obama nel suo intervento, secondo il testo distribuito ai giornalisti.
Nell’ultimo mese Obama ha trasferito 20 carcerati: 4 in Oman, 1 in Estonia, 6 accolti dall’Uruguay, 4 rimpatriati in Afghanistan ed altri 5 inviati a Kazakistan.