Venezuela: più di 10 milioni di firme

http://it.granma.cu

obama-deroga-el-decreto-ya-700x352Il Venezuela porterà oggi al Vertice delle Americhe circa 10 milioni di firme raccolte nel paese contro l’ordine esecutivo statunitense del 9 marzo che segnala questa nazione come una minaccia. Il presidente Nicolás Maduro ha affermato che il suo Governo è preparato per iniziare una nuova tappa nei vincoli con gli Stati Uniti, sulla base del rispetto reciproco e del riconoscimento della sovranità del suo paese.

“Se si apre una finestra per avanzare verso una nuova era di rispetto assoluto senza interventismi, il Venezuela è pronto”, ha detto in una cerimonia realizzata nel Palazzo di Miraflores, sede del governo.

“La rettifica del presidente statunitense Barack Obama sulla decisione di definire il Venezuela come una minaccia e una spiegazione sincera del motivo di questa misura d’ingerenza potrebbero essere un punto di partenza per migliorare le relazioni bilaterali”, ha considerato.

Maduro ha reclamato che la Casa Bianca smonti la macchina di guerra installata nell’ambasciata nordamericana a Caracas dalla quale si dirige la guerra economica, politica e psicologica contro il popolo del Venezuela. Il presidente Maduro è poi partito per partecipare la VII Vertice della Americhe. Durante la cerimonia di consegna delle firme raccolte, il presidente ha messo in risalto l’appoggio internazionale alla causa venezuelana.

“Grazie alla Campagna Mondiale “Obama deroga il decreto, già!” questo presidente deve riconoscere che questo paese non è una minaccia come ha segnalato con il suo ordine esecutivo del 9 marzo.

Dal 19 marzo e sino a lunedì 13, in tutto il paese, i venezuelani firmano la loro condanna della dichiarazione statunitense e lo ha fatto già circa dieci milioni di cittadini. Secondo il primo vicepresidente dell’Assemblea Nazionale, Elvis Amoroso, è necessario generare un dibattito idoneo tra i governi di Caracas e di Washington per affrontare i punti sensibili e le contrarietà.

La ministra degli Esteri del Venezuela, Delcy Rodríguez, e il consigliere del Dipartimento nordamericano di Stato, Thomas Shannon, si sono riuniti mercoledì 8 e la ministra ha messo in risalto la necessità di derogare il decreto statunitense.

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