Nonostante l’illegale embargo economico USA che ha colpito duramente l’economia venezuelana, in particolare quella del petrolio, il Venezuela è ritornato a produrre 1 milioni di barili al giorno ritornando alla produzione del 2018. Lo ha comunicato ufficialmente, a nome del governo, il Ministro del Petrolio, Tareck El Aissami, durante un messaggio di auguri per le festività rivolto ai lavoratori venezuelani.
Tareck ha ringraziato, particolarmente, i lavoratori del settore del petrolio, per il duro impegno lavorativo per il recupero dell’estrazione del petrolio a 1 milioni di barili.
Ricordiamo che il presidente USA, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo, 2019, che impone l’embargo totale nei confronti del Venezuela: la misura prevede che tutte le proprietà del Venezuela negli Stati Uniti siano bloccate, e che siano anche vietate tutte le transazioni economiche, in particolare quelle legate al petrolio e sono vietate le forniture di strumentazione tecnica e altro legata all’industria del petrolio.
Questo embargo riassume le misure precedentemente assunte di confisca di raffinerie venezuelane in territorio USA, raffinerie particolarmente importanti perché destinate alla produzione di “solventi” (nafta, etc.) destinati alla lavorazione del petrolio venezuelano che è particolarmente vischioso (duro). L’assenza di questi solventi rende il petrolio inservibile. L’Iran si è sostituito nell’invio.
È il primo embargo imposto in più di 30 anni dagli USA a un paese dell’emisfero Occidentale, e mette il Venezuela sullo stesso livello di Corea del Nord, Iran, Siria e Cuba. Naturalmente Joe Biden mantiene l’ordine esecutivo imposto da Trump.
Forza Venezuela Bolivariano.