PCC e Carovana della libertà

Da oggi riprendono le assemblee municipali del Partito Comunista di Cuba

 

L’analisi profonda e critica che si realizza in ogni municipio dal novembre scorso sui temi midollari della militanza e della vita economica nazionale, si riannoda da oggi, 6 gennaio del 2022.

Come parte del processo di dibattito che si è esteso già in buna parte della nazione nelle assemeblee municipali di bilancio del Partito, si darà continuità all’implementazione e al compimento delle idee, dei concetti e delle direttive derivate dal 8º Congresso, eleggendo  gli organismi intermedi della direzione del Partito.

Nella  sua web, il PCC ha condiviso i dettagli del  cronogramma degli incontri che riprendono da oggi, giovedì 6, quando si riuniranno le assemblee dei municipi di Bahía Honda (Artemisa) e Cacocum (Holguín).

Il 7 gennaio corrisponderà a Santa Cruz del Norte, Sagua la Grande, Antilla, Santiago de Cuba e Guantánamo; l’8 a Güira de Melena, Minas, Holguín, Bayamo e Segundo Frente.

Il 9 inizieranno gli incontri per Las Tunas, e seguiranno Placetas, Mayari e Palma Soriano.

Nella settimana successiva, il 14 gennaio, si terranno a Quivicán e Camagüey; il 15 a Bejucal, Ciego de Ávila, Sancti Spíritus e Morón, e il 22 a Santa Clara e Cienfuegos.

Il  ciclo delle assemblee terminerà con le riunioni del 27 gennaio a Güines; il 28 in Artemisa, e il 29 a San José de las Lajas

Una Carovana che non abbassa le sue bandiere

Nella sua marcia verso la capitale del paese, la Carovana della Libertà replicata da giovani meritevoli della produzione, dei servizi e la difesa, è entrata in terra agramontina,  proveniente dalla provincia di Las Tunas, alle quattordici del 4 gennaio 2022, per coprire il tragitto della giurisdizione dei municipi di Guáimaro, Sibanicú, Jimaguayú e Camagüey.

Il simbolico distaccamento ha percorso, come 63 anni fa, le arterie principali della già città di Puerto Principe, fermandosi nella stessa piazza dove il  Comandante in Capo Fidel Castro parlò al popolo, offendo un emozionante e trascendentale discorso.

Quella notte e sino all’alba disse alle persone riunite nell’allora Piazza della Carità: «La guerra è finita ieri e stiamo già lavorando, lavorando più di quando non c’era la pace, la pace per noi è lavoro triplicato, è lotta triplicata…».

Con questo spirito di resistenza e dedizione senza limiti alla Rivoluzione sono state educate varie generazioni di patrioti, come fanno oggi i giovani che innalzano le bandiere dell’unità e della continuità.


La carovana che cambiò la storia di Cuba

I ribelli venivano da Matanzas, dov’è stata vissuta di nuovo da un gruppo di giovani meritevoli e combattenti l’illusione che risvegliarono quegli uomini e quelle  donne al loro passaggio per i paesi dell’autostrada centrale, come Colón, Perico, Jovellanos e Limonar.

10.01 – Quando la Carovana della Libertà entrò a L’Avana, l’8 gennaio  del 1959, la capitale si dedicò con tutta l’euforia alla celebrazione  dell’arrivo vittorioso dei “barbud0s”, guidati da  Fidel, nel quale il popolo aveva fissato una luce di speranza.

I ribelli venivano da Matanzas, dov’è stata vissuta di nuovo da un gruppo di giovani meritevoli e combattenti l’illusione che risvegliarono quegli uomini e quelle  donne al loro passaggio per i paesi dell’autostrada centrale, come Colón, Perico, Jovellanos e Limonar I testimoni ricordano che Fidel si rallegrò  dialogando con la gente. Nela città capoluogo parlò con il popolo per diverse ore e appoggiò la salvezza dello stadio Palmar de Junco ed anche le soluzioni per l’acquedotto.

Lì il leader rivoluzionario interruppe il suo percorso per l’autostrada e accompagnato da una piccola scorta e da Celia Sánchez, si diresse a Cárdenas, per rendere omaggio  a José Antonio Echeverría.


Quando la Carovana della Libertà completò l’abbraccio a Cuba

20.01 Pinar del Rio – Seguendo la stessa rotta di 63 anni fa, la Carovana della Libertà è entrata di nuovo il 17 gennaio a Pinar del Río, ultima destinazione di quell’epico percorso che fu il simbolo dell’inizio di una nuova era nella storia di Cuba.

Una rappresentazione della gioventù locale, di combattenti e lavoratori meritevoli, ha replicato l’arrivo trionfale a

Vueltabajo dei barbudos della Sierra Maestra, guidati da Fidel; stavolta davanti a una folla che, senza tralasciare le misure sanitarie si è concentrata lungo l’autostrada centrale e attorno alla calle Martí, del capoluogo provinciale, per riceverli.

Yoel Rodríguez Díaz, primo segretario dell’Unione dei Giovani Comunisti nel territorio, pronunciando il discorso centrale della manifestazione ha ricordato le condizioni precarie di una provincia che allora era la Cenerentola di Cuba ed ha affermato che le nuove generazioni sapranno dare continuità a questa immensa opera che da sei decenni è esempio di giustizia e solidarietà.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.