Che fine ha fatto Baby Guaidó?

Alessandra Riccio – https://nostramerica.wordpress.com

Sembra incredibile ma l’opposizione parlamentare al governo di Maduro ha confermato a Juan Guaidó, l’autonominato presidente del Venezuela, la presidenza interina di quel paese per tutto il 2022.

Come ammette Alonso Molero in un articolo su El País del 7 gennaio scorso: “Per una parte importante dell’opinione pubblica nazionale, la presidenza ad interim è un’astrazione priva di contenuto che ormai non è più in grado di operare per la transizione alla democrazia e che si giustifica solo per mantenere i posti di lavoro e garantire i salari del personale pur essendo accusata di irregolarità amministrative”.

Nel 2019 i grandi oppositori al chavismo e irriducibilmente nemici fra loro, Leopoldo López di Voluntad Popular, e Julio Borges e Henrique Capriles di Primero Justicia, pressati dagli Stati Uniti, si rassegnarono a nominare l’anonimo Guaidó come presidente interino approfittando della maggioranza guadagnata in Parlamento nelle elezioni del 2015, un Parlamento che funziona a bassissimo regime ma che, obbedendo alla Costituzione, deve confermare ogni anno il presidente interino che, intanto, perde pezzi e, da sessanta ambasciate che aveva aperto per il mondo, oggi ne conserva 10, corrispondenti ai paesi che ancora riconoscono l’interinato di Guaidó.

L’opposizione venezuelana, rissosa e disunita, ha trovato soddisfacente l’accordo sostenendo che solo l’Assemblea Nazionale, come istituzione, abbia legittimità, essendo riconosciuta dai paesi democratici, pertanto va difesa come unica istituzione sorta dalle uniche elezioni riconosciute come legittime dalle opposizioni. Ma la conferma di Guaidó ha suscitato immediatamente eccezioni legislative e accuse di pervertire i procedimenti sequestrando lo Statuto per utilizzarlo a proprio uso e consumo. Nella stessa opposizione c’è chi riconosce che: “L’indebolimento di Juan Guaidó ha molto a che vedere con la mancanza di appoggio interno. E’ stato difficile congregare intorno a lui un movimento di unità nazionale. Molta gente lo guarda con diffidenza, come un nemico che si trasforma in ostacolo rispetto al sogno di arrivare alla Presidenza nelle elezioni del 2024. Vi sono molte persone aspiranti alla presidenza che sono decise a toglierselo di torno”, ha affermato l’analista politica Argelia Ríos.

E così, l’aitante Guaidó, ormai dimenticato da tutti, continuerà a ricoprire il suo ridicolo ruolo suscitando l’ilarità generale. Lo prendono sul serio solo una decina di paesi fra cui, se non mi sbaglio, l’Unione Europea che continua a dimostrare di non capire un accidente per quel che riguarda l’America Latina o forse, più semplicemente, di seguire a occhi chiusi le direttive provenienti dagli Stati Uniti, qualunque sia il Presidente di turno.

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