L’Organizzazione Panamericana della Salute ha elogiato le vaccinazioni anti-COVID-19 in Cuba
L’Istituto Finlay delle Vaccinazioni (IFV) ha diffuso in Twitter che l’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) ha elogiato l’applicazione della vaccinazione anti-COVID-19 in Cuba.
La dottoressa Carissa Etienne, in una conferenza stampa della OPS sulla Covid-19, ha attualizzato sulla situazione della pandemia nelle Americhe e sull’avanzata di Omicron; inoltre ha riferito che paesi come Cuba, Argentina e Cile presentano i più alti tassi di vaccinazione, dettaglia il messaggio del IFV.
Il tuit si riferisce alla conferenza virtuale nella quale la Direttrice Generale della OPS ha assicurato che quasi il 60% delle persone in America Latina e nei Caraibi hanno ricevuto due dosi degli antigeni sviluppati.
Gli esperti chiedono strategie d’immunizzazione, ha detto, ottimizzate per la prevenzione di malati gravi, includendo l’uso specifico delle iniezioni di rinforzo.
Poi ha affermato che le vaccinazioni aiutano a salvare vite e che si necessita solo una maggior equità nella loro distribuzione.
La dottoressa Etienne ha commentato in forma positiva il lavoro sviluppato dagli scienziati e dai produttori delle vaccinazioni cubane.
Nell’incontro virtuale è stata sottolineata la capacità del continente per rispondere e superare la pandemia, con la capacità del personale sanitario che lavora nei centri di Salute, nelle cliniche e negli ospedali.
Carissa Etienne ha chiesto ai paesi che si assicurino che i lavoratori della Salute abbiano accesso a strumenti di protezione e alle dosi addizionali dei vaccini contro la COVID-19, quando sono disponibili.
Inoltre ha raccomando di centrarsi sull’espansione della variante Omicron, che è giunta in quasi tutte le nazioni del mondo ed è presente in 42 paesi e territori dell’America.
«Le dosi addizionali sono sicure ed efficaci e aiuteranno a rinforzare la capacità per resistere all’esposizione del virus», ha sostenuto Etienne, riportata da PL
Con la variante Omicron non possiamo confidare per niente, ha avvertito il Primo Ministro
Gli studi delle sequenze del virus SARS-COV-2 sostengono, anche se in forma preliminare, che la variante Omicron è quella che prevalendo a Cuba, sostituendo le altre come la Delta.
La dottoressa in Scienze María Guadalupe Guzmán, a capo del Centro d’Investigazione, Diagnosi e Riferimento del IPK, lo ha informato nell’abituale incontro settimanale di scienziati e di esperti che partecipano alle attività di ricerca e innovazione tecnologica per affrontare il coronavirus.
L’incontro è stato guidato dal membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito e Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz, ed è stato moderato dal titolare del Ministero di Salute Pubblica (Minsap), José Angel Portal Miranda.
È più che evidente che Omicron è associata alla forte trasmissione attuale del virus che provoca la COVID-19, così come avviene nel mondo, e non sarà differente nell’Isola.
Nonostante questo, ha affermato l’investigatrice, Cuba è meglio preparata di altre nazioni per affrontare l’attuale nuovo focolaio, grazie al processo di vaccinazioni con tre dosi, unico al mondo, che comprende bambine e bambini dai due anni in sù e per la strategia di accelerare le dosi di rinforzo con le nostre vaccinazioni.
L’esperta ha fatto l’analisi come parte del dibattito successivo all’attualizzazione dei modelli di pronostici della pandemia per Cuba nelle prossime giornate, abitualmente presentati dal dottore in Scienze Raúl Guinovart Díaz, decano della Facoltà di Matematica e Computazione dell’Università de L’Avana.
Dopo la presentazione dei grafici di tendenza e delle loro rispettive analisi, Raúl Guinovart Díaz ha considerato che la regione occidentale, con enfasi sulle province di L’Avana, Artemisa e Pinar del Río, è quella con i pronostici più sfavorevoli per le prossime settimane. I modelli prevedono inoltre che nella regione orientale, Holguín, Las Tunas, Santiago di Cuba e Granma presenteranno i picchi più alti.
Per il paese, in forma globale, i modelli dimostrano in forma qualitativa che affronteremo una «rapida crescita del numero di confermati, con elevati picchi che potranno rendere teso il sistema sanitario, ma anche una discesa rapida per la metà di marzo».
Guinovart Díaz ha spiegato che ci dobbiamo preparare per questa possibilità, per avere le garanzie dell’assistenza ai più vulnerabili, continuare ad approfondire il lavoro dell’assistenza primaria, l’isolamento nelle case e la campagna di comunicazione alla popolazione, oltre a continuare in forma accelerata il rinforzo delle vaccinazioni.
Il dottore in Scienze José Raúl de Armas Fernández, capo del Dipartimento delle Malattie Infettive del Minsap, ha coinciso con il consenso dei suoi colleghi sulle forze della nazione di fronte al nuovo focolaio della COVID-19.
La strategia delle vaccinazioni in Cuba – ha spiegato – è stata decisamente superiore a quella di altri paesi, sia per l’applicazione di tre dosi dei nostri prodotti, quando nel mondo il protocollo è stato l’uso di due dosi, come per l’accelerazione del programma delle dosi di rinforzo.
Gli scienziati e anche gli esperti hanno concordato sula necessità dell’ auto responsabilità individuale e collettiva, mantenendo con rigore le misure igienico-sanitarie, specialmente l’uso della mascherina, il distanziamento fisico e il lavaggio frequente delle mani, tra le varie azioni cha già si conoscono.
Il dottore in Scienze Pedro Más Bermejo, vice presidente della Società Cubana d’Epidemiología, ha presentato uno studio realizzato nelle ultime settimane, nel quale si è fatta l’Attualizzazione Epidemiologica della COVID-19 in Cuba e nel mondo.
L’investigazione ha coinciso in essenza con i pronostici e il dibattito sostenuto precedentemente.
Sottolinea che la trasmissione della variante Omicron supera Delta, per cui si prevede che continui l’aumento dei casi, e che però non sarà nella stessa proporzione di casi gravi riportati, casi critici e morti, che sarà ridotto.
Poi ha detto che le vaccinazioni e la strategia di vaccinazione cubana ci portano a un’assistenza differente dei casi nel nuovo scenario epidemiologico, e che l’amministrazione delle dosi di rinforzo alla popolazione adulta aiuterà nel controllo della situazione attuale.
APPROVATA L’ATTUALIZZAZIONE DEI PROTOCOLLI D’ASSISTENZA
Nell’incontro settimanale con scienziati ed esperti che partecipano alle attività di scienza e innovazione tecnologica per lo scontro alla COVID-19, è stata approvata l’ Attualizzazione del protocollo del maneggio preventivo-terapeutico vigente.
La dottoressa Ileana Morales Suárez, direttrice de Scienza e Innovazione Tecnologica del Minsap, ha presentato la proposta che include le misure farmacologiche preventive e terapeutiche per la tappa attuale dello scontro alla pandemia, e i criteri d’entrata nella rete assistenziale, tra gli altri aspetti.
Sugli ingressi nella rete assistenziale ha spiegato che in questi si dovranno accogliere tutti i bambini minori di due anni, i bambini con schemi di vaccinazione incompleti e non vaccinati, indipendentemente dall’età e dal quadro clinico e pazienti in età pediatrica con fattori di rischio che, secondo la valutazione clinica,debbano essere ricoverati.
La rete assistenziale dovrà ricoverare tutte le donne gravide e le puerpere, le persone non vaccinate (per qualsiasi ragione), e i pazienti –indipendentemente dall’età e dallo stato di vaccinazione – che per il loro quadro clinico e comorbidità siano tributari dee ricovero, dopo una valutazione nell’unità assistenziale corrispondente.
L’Attualizzazione del protocollo di maneggio preventivo-terapeutico, ora approvata, stabilisce anche la condotta con pazienti asintomatici o con sintomi lievi e con uno schema di vaccinazione completo.
Tutto questo significa che ogni paziente sospetto (secondo la clinica e l’epidemiologia) con la conferma che è asintomatico o presenta sintomi lievi (ossia che non fa parte delle categoria già citate), sarà ricoverato in casa o in isolamento domiciliare con vigilanza dell’assistenza primaria di salute.
«Questo tipo di paziente è soggetto a misure igienico sanitarie generali e a una condotta d’attesa e vigilanza», ha precisato la dottoressa Morales Suárez.
Riassumendo l’incontro, il Primo Ministro ha fatto una riflessione sul nostro modello di vaccinazione e sul protocollo d’assistenza che ci hanno posto in condizioni più vantaggiose che altri paesi, per affrontare e controllare l’attuale nuovo focolaio della COVID-19.
Il capo del Governo della Repubblica ha indicato che senza dubbio non possiamo rilassarci. Tutti abbiamo il dovere di proteggerci, noi stessi, e proteggere anche gli altri.
Hanno partecipato alla riunione il membro della segreteria del Comitato Centrale del Partito Jorge Luis Broche Lorenzo, e i vice primi ministri Inés María Chapman Waugh e Jorge Luis Perdomo Di-Lella.
OGNI ATTENZIONE È POCA
Il Primo Ministro ha anche guidato, con il membro del Burò Político, Salvador Valdés Mesa, vice presidente della Repubblica, la riunione del Gruppo temporaneo di lavoro del Governo per la prevenzione e il controllo della COVID-19.
In formato di video conferenza, come d’abitudine, si è svolto il dialogo con le autorità politiche e di governi di tutte le province e del municipio speciale Isola della Gioventù.
Marrero Cruz ha fatto un riassunto dei principali argomenti e le conclusioni raggiunte nell’incontro con scienziati ed esperti nella materia – con i quali si era riunito – ed ha insistito che «con la variante Omicron, non possiamo assolutamente rilassarci».
Poi ha indicato d’applicare tutte le lezioni apprese in due anni di scontro alla pandemia, e di seguire rigorosamente quanto stabilito nell’Attualizzazione del protocollo per il maneggio preventivo e terapeutico della malattia nella tappa attuale.
Hanno partecipato all’incontro Jorge Luis Broche Lorenzo, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito, e i vice primi ministri, Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, Ricardo Cabrisas Ruiz, Inés María Chapman Waugh, Alejandro Gil Fernández, Jorge Luis Tapia Fonseca, e Jorge Luis Perdomo Di-Lella.