ecco quante volte gli USA hanno tentato di rovesciare Cuba
Eisenhower, Kennedy, Johnson, Ford, Carter, Reagan, Bush padre, Clinton, Bush figlio, Obama. Sono ben 10 i presidenti americani a cui Fidel Castro è sopravvissuto, insieme alla sua rivoluzione del ’59. E oggi finalmente l’ultimo dei 10 presidenti ha riconosciuto che l’embargo durato più di 50 anni non è servito a nulla.
Per capire meglio quanto la rivoluzione cubana abbia dato fastidio agli USA, ripubblichiamo alcuni documenti desecretati della CIA, nei quali gli “astuti” uomini di Langley mettevano insieme le idee più bizzarre per cercare di rovesciare il regime castrista. (Tutto questo, naturalmente, al netto di “Operation Northwoods“, dove si suggeriva di abbattere un drone americano nelle vicinanze di Cuba, per poi dare la colpa a Fidel Castro).
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Dopo un pò di tempo dal successo della rivoluzione, gli USA capiscono che Castro non è un fringuello di passaggio, e cominciano a pensare seriamente di destabilizzarlo in tutti i modi. La CIA partorisce così centinaia di idee, ognuna con un particolare “nome in codice” – alcune praticabili, altre semplicemente ridicole, ma tutte comunque fetenti – che mostrano già il germe di quella mentalità di inganno e tradimento che oggi si dà ormai per scontata in tutte le operazioni in cui la CIA sia in qualche modo coinvolta.
1. OPERAZIONE “STRITOLAMENTO”
a. SCOPO. Interrompere/danneggiare i centri di comunicazione militari e civili di Cuba.
b. METODO: Ciò si può ottenere grazie all’introduzione di uno “speciale” tubo a vuoto in particolari attrezzature di comunicazione. Il tubo, già disponibile, è praticamente impossibile da individuare, poichè diventa funzionale solo in seguito all’inserzione di un certo composto chimico alla sua base. Tale composto diventa un conduttore di elettricità solo quando riscaldato.
2. OPERAZIONE “BIGLIETTO OMAGGIO”
a. SCOPO. Creare subbuglio e dissenso nella popolazione.
b. METODO. Ciò si può ottenere paracadutando dei biglietti validi, di sola andata, della PanAmerican o della KLM, per Mexico City, Caracas, ecc. (ma non USA). Insieme ai biglietti si potrebbe paracadutare altro materiale di propaganda. La quantità di biglietti potrebbe [man mano] aumentare. La loro validità dovrebbe essere limitata.
3. OPERAZIONE “INVERSIONE DI MARCIA”
a. SCOPO. Creare indicazioni che l’importanza di Castro per la causa della rivoluzione sia in caduta, al punto tale che se ne stia progettando la “rimozione”.
b. METODO – Uso dei vari sistemi dell’ intelligence, in un crescendo che arrivi un giorno a far scoprire a Castro l’inganno o trucco. [?]
4. OPERAZIONE “DISERTORE”
a. SCOPO. Indurre elementi o individui dell’esercito di Cuba a disertare, insieme ad equipaggiamento/attrezzature.
b. METODO. Questo fenomeno, quando ben pianificato e messo in atto, porta ad una riduzione del potenziale di guerra. In un sistema totalitario la reazione immediata è quella di una stretta nei controlli accompagnata da un calo delle attività. Porta inoltre scompiglio all’interno dei servizi segreti. Si può ottenere coi [soliti] metodi di intelligence, e con la promessa di ricompense.
5. OPERAZIONE “CEDIMENTO MECCANICO”
a. SCOPO. Introdurre di nascosto materiali che possano causare incidenti ad aerei, veicoli, o navi.
b. METODO. Se possibile, questa attività andrebbe concentrata sugli aerei di produzione sovietica. Se ben eseguita, dovrebbe portare una perdita di fiducia nelle attrezzature, aumentare i problemi dei ricambi e della manutenzione, e intaccare seriamente le capacità belliche.
6. OPERAZIONE “INSABBIAMENTO”
a. SCOPO: convincere il governo comunista di Cuba che le forze navali assegnate al progetto Mercury [capsula spaziale, primo americano in orbita] non sono che una copertura.
b. METODO: Non bisogna far sapere per che cosa sia esattamente la copertura. Questo va lasciato a loro da capire. Questa si può collegare all’operazione “Sporco Trucco”.
7. OPERAZIONE “SPORCO TRUCCO”
a. SCOPO. Produrre prove irrefutabili che, nel caso il volo Mercury dovesse fallire, la colpa è dei comunisti e dell’intera Cuba.
b. METODO. Preparare in anticipo prove varie che mostrino interferenze elettroniche da parte di Cuba.
8. OPERAZIONE “PIENO DI BENZINA”
SCOPO. Far perdere fiducia nei combustibili forniti dal Blocco Sovietico, suggerendo che siano contaminati.
METODO. Introdurre un particolare attivante biologico nei depositi di carburante dell’aviazione. Questo composto cresce a contatto col carburante fino a mangiarsi l’intero spazio disponibile all’interno del serbatoio.
9. OPERAZIONE “UOMO OMBRA”
SCOPO. Convincere il governo di Castro che la penetrazione clandestina e il rifornimento di agenti sono costantemente in corso.
METODO. Grazie alle caratteristiche di BJ, UDT, e JJ [?], creare l’impressione che sbarchi siano avvenuti su varie spiagge e che lanci paracadutati siano avvenuti in altre zone. [Forse lasciare detriti, avanzi, pezzi di paracadute, ferraglia, roba varia?]
10. OPERAZIONE “TOMBOLA”
SCOPO. Creare un incidente in cui appaia che le basi statunitensi a Cuba [Guantanamo] siano state attaccate, fornendo così una valida scusa per l’intervento militare USA, inteso a rovesciare l’attuale governo di Cuba.
METODO. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di SNAKES [specie di mortaretti multipli] appena fuori dai limiti della base di Guantanamo. Gli snakes simulano i rumori di un effettivo scontro a fuoco, ed è più che lecito aspettarsi che in nostri soldati reagiscano come se la base fosse davvero sotto attacco. Con adeguata preparazione, a ciò si potrebbe far seguire un contrattacco, e la base potrebbe “erogare” forze a sufficienza per reggere fino all’arrivo di aiuti – allertati in precedenza – che attaccherebbero poi altre zone dell’isola.
Si calcola che un sequenza di eventi come questa porterebbe al tracollo l’esercito cubano, causandone la sconfitta.
(1) Attacco simulato a Guantanamo.
(2) Se ne da notizia al Presidente.
(3) Il Presidente ordina il contrattacco, che include:
(a) Decollo immediato di bombardieri pre allertati, con bersaglio le piste degli aeroporti cubani.
(b) Contrattacco con strategia coordinata in comunicazione con Cuba.
(c) Flotta, pre allertata, muove verso bersagli o zone di sbarco predeterminati.
(d) Imbarco immediato via aria di truppe pre allertate verso bersagli prestabiliti.
(e) Decollo addizionale di aerei per ripulire le zone di paracadutaggio e bloccare ulteriormente le vie di comunicazione.
(f) Navi e aerei sbarcano truppe via mare/aria per impadronirsi di aereoporti, ferrovie, strade, ecc…
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UN COMMENTO: Il giochino di “farlo sapere al Presidente” è stato poi messo in atto, ed alla grande, con lo sbarco alla Baia dei Porci. Peccato che Kennedy abbia detto di no all’invio di rinforzi. Lui si è prenotato una pallottola per Dallas, ma il mondo ha evitato una possibile crisi atomica.
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11. OPERAZIONE “DOLCE VITA”
SCOPO. Disilludere la popolazione cubana riguardo alla figura di Castro, con distribuzione di falso materiale fotografico.
METODO. Preparare la foto prescelta, ad esempio con un Castro obeso e attorniato da un paio di “bellezze”, in una qualunque situazione, chiaramente in una stanza di casa sua, arredata di gran lusso, con la tavola imbandita del più prelibato cibo cubano, con una scritta (adeguatamente cubana) tipo “La mia porzione è diversa”. Farne quante copie se ne vuole, su carta sterilizzata [?] e poi paracadutarle sul paese o distribuirle via agenti [sul territorio]. Questo dovrebbe mostrare il vero volto persino di un dittatore rosso [Commie = dispregiativo] davanti alle masse deprivate di tutto.
12. OPERAZIONE “SOTTO PRESSIONE”
SCOPO. Far credere a Castro che alcuni piloti rossi “solo di facciata” stiano in realtà pensando di disertare, causando così un incremento dannoso delle misure di sicurezza.
METODO. E’ noto come molti piloti cubani conoscano personalmente dei piloti della CRAF (Civil Reserve Aviation Force). Di conseguenza, usando tutte le fonti disponibili, determinare i nomi di quei piloti considerati fedelissimi a Castro. Far girare poi la voce che questi piloti stiano per disertare, per motivi economici o ideologici. L’inevitabile giro di vite alle misure di sicurezza dovrebbe danneggiare la figura di Castro, oltre che imporre restrizioni insopportabili alle attività di esercitazione.