Vivian Herrera Cid, direttrice generale del Commercio Estero del Ministero del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, ha spiegato che con frequenza si detengono le operazioni d’importazione, perchè il denaro non giunge ai fornitori, o il denaro dei nostri clienti nel caso delle esportazioni, non lo riceviamo perché le banche, includendo anche alcune succursali della banca cubana, rifiutano o evitano in maniera diretta o indiretta d lavorare con le nostre imprese.
Germán Veloz Placencia
Vivian Herrera Cid, direttrice generale del Commercio Estero del Ministero del Commercio Estero e l’Investimento Straniero ha detto che: «L’atrocità del blocco statunitense contro il popolo cubano nel 2021 e negli inizi di quest’anno, si rivela nella persecuzione finanziaria per far sì che non si possano incassare le nostre entrate per le esportazioni e non si possano realizzare transazioni bancarie».
L’anno scorso, ha ricordato, è avvenuto l’esodo delle navi MCC e Zim, che hanno apertamente affermato che non avrebbero più lavorato con Cuba per evitarsi problemi dovuti all’effetto del blocco; mentre una terza compagnia navale, mondialmente famosa, ha detto che non entrerà in licitazione con simili compagnie.
«Esistono, da parte della compagnie marittime, molti problemi per il trasporto di carichi cubani. Si osservano reticenze anche quando ci sono state contrattazioni stabilite e ci sono molti esempi con l’ubicazione dei contenitori già stabilita, che poi viene negata, e dicono che non è così».
Tutto questo, che è conseguenza del permanente maltrattamento a coloro che negoziano con l’Isola, si unisce alla crisi logistica internazionale provocata dalla pandemia.
«È successo, ha puntualizzato la funzionaria, che queste imprese sono impegnate con noi per alcuni noleggi, ma giungono altri clienti che offrono più denaro e abbandono i carichi, che sono composti soprattutto da materie prime per produrre medicinali e altro destinate a programmi di produzione di alimenti».
Nojpetén fu la capitale del regno Maya del Petén Itza, l’ultima resistenza alla conquista spagnola. Nel 1697, Martín de Ursúa assaltò con il fuoco la città, situata in mezzo a un lago. Gli Itzas avevano realizzato un feroce e continuata resistenza alla conquista spagnola, sconfiggendo gli invasori nella battaglia di Ch’ich’ un anno prima ed anche la spedizione di Díaz de Velasco. Gli europei avevano tentato, inutilmente, di sottomettere i maya con altri mezzi, con la conversione pacifica al cristianesimo, con frati inviati con questo proposito, che comprendeva l’accettazione dell’autorità dei conquistatori.
La battaglia disuguale aveva il potere del fuoco e della polvere da parte degli spagnoli e armi molto più limitate da parte dei difensori.
Con la caduta di Nojpetén, tra il 12 e il 13 marzo del 1697, molti dei suoi abitanti morirono sotto il fuoco nemico. Altri morirono cercando di sfuggire agli invasori attraverso il lago.
Con la caduta di Nojpetén, l’ultimo regno dei maya crollò sotto il conquistatore spagnolo dopo più di cento anni d’avanzata dell’invasione spagnola nella regione.
Il massacro fu un genocidio non solo fisico, ma culturale.
Il Ghetto di Cracovia fu uno dei cinque campi di concentramento creati dalla Germania fascista in Polonia.
Gli ebrei di Cracovia furono espulsi dalla città e portati al ghetto, circondato da una muraglia con filo spinato, con solo tre entrate con accesso ristretto. Per uscire era necessario un permesso speciale degli occupanti nazisti.
Il muro di contenzione fu adornato da pannelli in forma di sepolture e fu ordinato di chiudere con mattoni tutte le finestre degli edifici che davano sull’esterno “ariano”.
Nonostante la proibizione esplicita dei conquistatori gli abitanti del ghetto si organizzarono e cominciarono diversi progetti culturali di resistenza.
Quando ai fascisti sembrava adeguato per i loro propositi, le entrate al ghetto venivano sbarrate per una maggior penuria degli abitanti che mancavano delle cose più elementari per la loro sopravvivenza.
Il famoso regista Roman Polanski è un sopravvissuto del Ghetto di Cracovia. Dopo varie deportazioni a campi di concentramento, tra il 12 e il 13 marzo del 1943, gli ultimi abitanti del ghetto furono «liquidati», circa 2 000 furono assassinati nel luogo stesso e gli altri 3000 inviati al campo di concentrazione di Auschwitz.
La dottrina Truman è stata proclamata con il proposito di contenere la minaccia comunista dell’Unione Sovietica.
In accordo con lo storiografo Eric Foner, sotto la sua bandiera si appoggiarono regimi anticomunisti nel mondo senza che importasse quanto antidemocratici erano.
Come conseguenza diretta della dottrina, l’appoggio degli USA alla destra greca risultò nel massacro delle forze popolari che condusse anni dopo, nel 1967, al colpo di Stato della destra più reazionaria e al regime dei colonnelli.
I golpisti giustificarono il loro assalto al potere con la minaccia comunista e il restauro di una democrazia rinforzata. La fascistoide ideologia dei golpisti includeva l’idea che i greci, la culla della civiltà, erano gli eletti da Dio per guidare un mondo per i cammini insuperabili della civiltà greco-cristiana.
Il 12 marzo del 1947, il democratico Harry S. Truman parlò nel congresso degli USA per giustificare la necessità d’una dottrina che lottasse contro il comunismo: «Credo fermamente che dobbiamo assistere le persone libere perchè lavorino per il loro stesso destino nelle loro proprie forme. Poco dopo gli USA appoggiarono apertamente le forze anticomuniste in Grecia.
Il 12 marzo di 25 anni fa, il presidente democratico William Clinton, firmò la Legge della Libertà Cubana e la Solidarietà Democratica, conosciuta como Legge Helms-Burton.