Conaicop-Pcoa, braccio e voce antimperialista della Rivoluzione Bolivariana in Venezuela

Geraldina Colotti

Il braccio e la voce della lotta antimperialista per far conoscere e sostenere la rivoluzione bolivariana. È stata definita in questo modo l’alleanza tra la Piattaforma Operaia Antimperialista (Pcoa) e il Consejo Nacional e Internacional de la Comunicacion popular durante una riunione, virtuale e presenziale, alla quale hanno partecipato i rappresentanti e le rappresentanti che animano la piattaforma comunicativa nei vari continenti, coordinati da Alcides Martinez.

Un confronto proficuo, aperto da Eduardo Medina (Ecuador) e Nino Pagliccia (Canada) sui vari temi dell’attualità politica, e sui compiti da svolgere per consentire alla comunicazione alternativa e rivoluzionaria – voluta dal Comandante Chávez come strumento cardine del potere popolare – di bucare lo schermo di menzogne della guerra mediatica. Una mefitica cortina di fumo che, come stiamo vedendo a proposito della crisi ucraina, tenta di soffocare la verità dei fatti e impedire il posizionamento dei dominati nel campo che gli è proprio, e la loro unità contro il nemico comune.

In questo, ha detto Nelson Herrera, accompagnato dal palestinese-venezuelano, Basew Ashfur, lavoratore di Corpoelec, la rivoluzione bolivariana, ispirata dal presidente Nicolas Maduro, ha una visione chiara: la classe operaia è il motore che raggruppa, in modo organizzato e cosciente, tutti i settori dei lavoratori e delle lavoratrici nella necessaria lotta all’imperialismo. Un soggetto storico che, nella rivoluzione bolivariana, ha più di tutti sopportato il peso delle misure unilaterali illegali imposti dall’imperialismo, e ha saputo essere protagonista della resistenza che sta consentendo alla rivoluzione una ripresa lenta, ma incontestabile. Resistere, Rinascere e rivoluzionare tutto, sono d’altronde le “3R.net” proposte dal presidente Maduro come piano strategico per la transizione al socialismo, con il proposito di rendere irreversibile la rivoluzione da qui al 2030, nel bicentenario della morte del Libertador Simon Bolivar.

Una strategia che il movimento operaio e sindacale, in tutti i suoi settori, discuterà nel corso del congresso che si apre oggi a Caracas e durerà tutto l’anno, aprendosi all’intero paese e alla lotta internazionalista contro il nemico comune. Il 5 marzo, nel nono anno dalla scomparsa di Hugo Chávez, si celebrerà poi il Congresso del Psuv, il V dalla sua fondazione (nel 2007, dopo un anno di preparazione) e il IV della sua componente giovanile. Il 6, un giorno prima della festa della donna, la rivoluzione bolivariana, che si dichiara femminista e dove la lotta al patriarcato è un asse fondamentale di quella al capitalismo e all’imperialismo, Pcoa organizzerà una giornata di dibattito internazionale sui temi emersi dal congresso, nella quale Conaicop sarà presente.

La Pcoa, che esiste in oltre 60 paesi, funziona come organo ausiliario del Congresso e, con le articolazioni di Conaicop (dall’America Latina, all’Africa, all’Europa), si propone un piano di azioni che vada oltre i necessari pronunciamenti di sostegno. Azioni che, per quanto riguarda l’Europa, vedono la partecipazione di Pcoa nel controvertice Nato, che si svolgerà a Madrid a fine giugno, nei giorni in cui l’Alleanza Atlantica ha previsto il proprio summit, nel cui quadro si stanno manifestando le aggressioni imperialiste alla Russia e al campo di forze – multicentrico e multipolare – nel quale è inserito il Venezuela. A salutare l’incontro, anche il compagno José Perales, direttore generale del settore dell’Assemblea Nazionale dedicato alla Partecipazione Cittadina, nella cui sede si è svolto l’incontro.

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