«Non si otterrà mai una cooperazione reale in materia di senza il consenso e l’impegno degli Stati in questione», ha detto il rappresentante cubano nelle Nazioni Unite, a Ginevra.
Lisset Chávez
L’Ambasciatore cubano nelle Nazioni Unite a Ginebra, Juan Antonio Quintanilla, ha assicurato che Cuba difende la pace in tutte le circostanze e che: «Noi ci opponiamo senza ambiguità all’uso e alla minaccia dell’uso della forza contro qualsiasi Stato».
Nel suo intervento, realizzato prima del voto del progetto di risoluzione sull’Ucraina nel Consiglio dei Diritti Umani, pubblicato nella web del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba, ha reiterato che l’Isola grande delle Antille è un paese che difende il Diritto Internazionale e la Carta delle Nazioni Unite, riferimenti d’enorme importanza per i paesi piccoli contro l’egemonismo, gli abusi di potere e le ingiustizie.
«Siamo impegnati con il Diritto Internazionale e Umanitario e chiamiamo tutte le parti a proteggere la popolazione, i suoi beni e le infrastrutture civili», ha detto ancora.
Riferendosi al conflitto l’Ambasciatore ha lamentato profondamente le perdite di vite di innocenti.
«Il popolo cubano ha avuto ed ha una relazione profonda con il popolo dell’Ucrania», ha ricordato. Inoltre ha sottolineato che Cuba ha sempre condannato la selettività, le doppie facciate e la manipolazione dei diritti umani con fini politici.
«È un tema che conosciamo bene. Il nostro paese è vittima diretta di queste pratiche inaccettabile», ha sottolineato.
Il rappresentante dell’Isola ha segnalato che ascoltando gli interventi di alcuni paesi sembrerebbe che è stata fatta giustizia per le atroci violazioni dei diritti umani perpetrare nel passato prossimo.
«Non è stata adottata una sola risoluzione su queste gravi situazioni.
Non lo hanno permesso molti di quelli che oggi domandano azioni immediate per quel che avviene in Ucraina», ha aggiunto, ed ha citato i voli segreti con persone sequestrate, le esecuzioni extra giudiziarie, l’imposizione di misure coercitive unilaterali, criminali blocchi contro popoli interi, lo stabilimento di campi di concentramento e tortura.
Quintanilla ha ratificato che come questione di principio Cuba condivide la posizione del Movimento dei Paesi non Allineati, contraria all’imposizione di risoluzioni e mandati contro i paesi.
Non otterremo mai una cooperazione reale in materia di diritti umani senza il consenso e l’impegno degli Stati impegnati», ha indicato.
Il progetto di risoluzione presentato vulnera i principi basici del dialogo rispettoso, la non selezione e la no politicizzazione, che devono guidare il lavoro del Consiglio, ha comunicato il diplomatico cubano.
Poi ha definito la risoluzione «un testo parzializzato che non risponde alle preoccupazioni genuine per la situazione dei diritti umani in Ucraina e tanto meno offre soluzioni per promuovere l’esercizio effettivo di questi diritti, senza esclusioni».
«Assegnare responsabilità solo a una delle parti implicate è per lo meno una messa a fuoco falsata e incompleta del tema, che non possiamo appoggiare».
Cuba continuerà a perorare una soluzione diplomatica dell’attuale crisi in Europa, con mezzi pacifici, che garantisca la sicurezza e la sovranità di tutti, l’esercizio effettivo dei diritti umani, la pace e la sicurezza ragionale e internazionale», ha insistito.
Il forum internazionale ha accordato con 32 voti a favore, due contrari e 13 astenuti (tra i quali quell di Cuba), di creare con urgenza una commissione indipendente per investigare quello che accade nel conflitto, considerato nel testo come un’aggressione della Russia al suo vicino, ha riportato Prensa Latina.