Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica,nel suo discorso di chiusura nel bilancio del Ministero di Cultura, corrispondente al 2021, realizzato nella Biblioteca Nazionale José Martí, si è riferito a tre elementi che sostengono e intensificano l’arbitrarietà dello scenario che si vive in questi giorni.
Madeleine Sautié Rodríguez
I punti sono il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti, contro Cuba, ora indurito, l’aggressività degli Stati Uniti e l’incertezza creata dalla Covid-19.
Rispetto al blocco il mandatario ha riferito che sta vivendo oggi un momento distinto, un tratto particolare, e che in questi ultimi anni, «le cose si sono complicate molto, a partire dal secondo semestre del 2019 quando l’amministrazione Trump ha applicato più di 240 misure che hanno tagliato le nostre fonti di finanziamento. Ci ha posto in una lista di paesi –presunti- che appoggiano il terrorismo e tutto questo si è mantenuto con l’amministrazione di Joe Biden», ha esposto.
Questo blocco, ha ricordato, ha provocato mancanza di rifornimenti, persecuzione finanziaria e persecuzione sui combustibili e a questo si somma l’aggressività del Governo degli Stati Uniti contro Cuba, con una vasta campagna mediatica di demonizzazione contro l’Isola, che cerca di screditare tutti gli elementi della Rivoluzione cubana e vuole costruire un immaginario che dimostri che tutto è un fallimento, che tutto va male e che tutto quello che il paese si propone di fare nelle condizioni attuali non risolve i problemi, ha sottolineato.
Il Presidente ha indicato che questa aggresività è stata evidenziata dal modo in cui sono stati abbordati i fatti del 11 luglio e dal modo in cui volevano montare un’opera di teatro annunciando al mondo che il 15 novembre sarebbe scomparsa la Rivoluzione Cubana e adesso cominciano a distorcere la posizione di Cuba a proposito dei fattio attuali che avvengono in Europa. Questa aggressività imperiale non è solo per Cuba, ma è a livell globale.
Il Capo di Stato ha invitato a riflettere di fronte al fatto che viviamo in un mondo che necessita molta pace in questo momento, quando tuttavia ci sono più venti paesi che non hanno potuto vaccinare nemmeno il 10 % della loro popolazione, e che non sanno quando lo potranno fare. Poi ha ricordato ai presenti che a livello mondiale è stato vaccinato con schemi completi circa il 61% della popolazione.
Sappiamo, ha affermato, che sino a che non s’immunizzerà la popolazione del mondo, prevarrà la pandemia.
Non è mai un momento per propagandare la guerra, ha detto il mandatario, e ha dichirato che: «Allora hanno montato anche questa aggressività mediatica cercando di distorcere le essenze. Io comprendo perfettamente che il nostro popolo è informato dell’attuale conflitto militare in Europa e delle lamentabili perdite di vite umane, oltre ai danni materiali e le minacce in generale alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale, ma Cuba ha espresso in maniera chiara, ferma e reiterata, profondamente radicata alla sua politica estera e ai principi della Rivoluzione e con analisi precise e rigorose dei fatti da tutti gli angoli», ha sostenuto.
E si tratta di un tema grave, d’estrema complessità, le cui radici storiche, includendo quelle della storia recente, non si possono ignorare come non si possono tralasciare le condizioni che hanno condotto a questa situazione, ha precisato.
«Cuba difende con fermezza e consistenza il Diritto Internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come zona di pace», ha riaffermato ed ha assicurato che: «Noi difendiamo la pace in tutte le circostanze e ci opponiamo senza ambiguità all’uso della forza contro qualsiasi Stato».
Come paese piccolo lo capiamo meglio di altri, assediati da più di 60 anni.
Con una minaccia costante abbiamo sofferto il terrorismo di Stato,l’aggressione militare, la guerra batteriologica e un brutale blocco, e abbiamo una chiarezza assoluta del valore dei principi di norma internazionale che servono da protezione contro l’unilateralismo, l’imperialismo, l’egemonismo e i tentativi di superare i paesi in via di sviluppo.
Sono principi e norme che abbiamo difeso con fermezza e con coerenza in tutti gli scenari, in questi stessi che noi abbiamo opposto alla manipolazione politica, alle doppie facciate, e abbiamo esposto la verità.
Díaz Canel ha detto che è stato stabilito un assedio militare offensivo contro la Russia e ha denunciato che da decenni il Governo degli Stati Uniti è impegnato ad espandere il suo dominio militare e egemonico attorno alla Russia, con la continua espansione della NATO verso i paesi dell’Europa dell’est, ovviando gli impegni assunti da leaders statunitensi, europei e sovietici nel decennio dei ’90, dopo l’unificazione della Germania e il crollo della URSS, ha ricordato.
Questo conflitto si poteva evitare se si fossero ascoltati con serieta e rispetto i reclami fondati per la garanzia di sicurezza della Federazione russa, ha aggiunto.
Díaz-Canel ha riferito che «pensare che la Russia sarebbe restata inerme di fronte all’assedio militare e offensivo della NATO è per lo meno, irresponsabile.
Hanno portato questo paese a una situazione limite», ha detto ed ha considerato che continuare a utilizzare le sanzioni economiche, commerciali e finanziarie come strumento di pressione contro qualsiasi paese non risolve l’attuale crisi, ma getta più legna al fuoco e aggrava la situazione internazionale che è profondamente risentita per questi due difficili anni di pandemia.
Chi sta gettando legna al fuoco è l’imperialismo, ma fuori dalle sue stufe, ha detto, ed ha riferito che lo fa utilizzando come cortile posteriore i paesi europei.
Cuba ha allertato su tutto questo in forma permanente e opportuna, nei differenti eventi internazionali, ha indicato, ed ha ricordato il discorso del Generale d’Esercito Raúl Castro, il 22 febbraio del 2014, nel quale si riferiva in maniera chara a queste cose
Come abbiamo sempre ribadito, continueremo a indicare una soluzione diplomatica seria e costruttiva rispetto l’attuale crisi in Europa, sostenendo mezzi pacifici che garantiscano la sicurezza e la sovranità di tutti, così come la pace, la stabilità e la sicurezza regionale e internazionale.
Cuba ha dovuto affrontare la pandemia con l’indurimento del brutale blocco economico, commerciale e finanziario che ha raggiunto qualitativamente dal 2019 una dimensione molto dannosa, ha segnalato.
Avremo opportunità di rivedere questi temi altamente sensibili con maggior profondità e confidiamo che il popolo continui pendente da questi fatti nel difficile sforzo di distinguere la verità e la manipolazione, ha assicurato.