Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha ricevuto martedì 12, nel Palazzo della Rivoluzione, la vicepresidente esecutiva della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Delcy Rodríguez Gómez, che realizza una visita di lavoro nell’Isola grande delle Antille, come parte del controllo degli accordi tra i Governi delle due nazioni.
«Delcy e fratelli venezuelani, per noi è un piacere ricevervi qui in Cuba. Questa è la vostra casa», ha detto il Presidente alla Vicepresidente Esecutiva del paese sudamericano e ai suoi accompagnatori.
«Qui non c’è protocollo», ha aggiunto l’anfitrione, che ha anche affermato che l’incontro era per analizzare temi d’interesse comune.
Il Capo di Stato ha ringraziato Delcy Rodríguez per la visita, ha inviato un saluto al suo omologo Nicolás Maduro Moros, e ha esteso il ringraziamento al paese fraterno per l’appoggio offerto a Cuba, per le donazioni che ci sono giunte in tempi molto complessi, che ci hanno aiutato e superare un gruppo di difficoltà».
Ugualmente, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista ha ratificato alla visitatrice «la volontà dell’appoggio senza condizioni Rivoluzione Bolivariana», e «l’appoggio, nelle nostre modeste possibilità, con la collaborazione cubana», al tempo di «continuare a lavorare nei programmi della collaborazione».
Il mandatario ha offerto Delcy Rodríguez dettagli sulla situazione attuale di Cuba: ha parlato del blocco indurito del Governo degli USA e dell’aggressività del paese del nord, posizione che si esprime attraverso campagne mediatiche contro nazioni come il Venezuela, il Nicaragua, e Cuba.
Si tratta di campagne –ha denunciato Díaz-Canel– «che sono sistematiche, montate in un gruppo di piattaforme d’intossicazione».
Per questo il Presidente ha anche parlato di unire gli sforzi con la sinistra latinoamericana, «per affrontare con intelligenza l’aggressione mediatica intensa, sapendo che loro sono avvantaggiati nel tema tecnologico e che noi dobbiamo cercare forme dinamiche rivoluzionarie».
La sfida provocata dalla COVID-19 e come la scienza cubana ha creato vaccinazioni che hanno reso possibile trasformare l’avversa situazione epidemiologica di prima, è stata un latro tema toccato dal Primo Segretario.
«Ora –ha precisato, dopo aver spiegato le tappe del comportamento della malattia nell’Isola– l’importante è mantenerci con dosi di rinforzo, per mantenere qsuati livelli d’immunità».
Díaz-Canel ha aggiunto che, quando il mondo dovrebbe pensare nei modi di salvare vite umane, è invece immerso nella triste realtà di guerre che si scatenano.
Delcy Rodríguez ha ringraziato l’anfitrione per il ricevimento, ed ha reiterato l’appoggio incondizionale del Venezuela a Cuba, e si è riferita al fatto che anche il suo paese è bloccato in forma indurita: «Noi – ha denunciato– abbiamo già 502 misure coercitive unilaterali che affogano e asfissiano l’economia, soprattutto per l’entrata di divisa.
Il Venezuela, dal 2015, è escluso in assoluto dal complesso sistema finanziario internazionale.
È una situazione complessa che rende più care tutte le transazioni».
Durante l’incontro –marcato dalla solidarietà, realtà e battaglie comuni– sono stati analizzati temi come il contesto regionale, si è parlato di passi avanti e prospettive dell’Alleanza Bolivariana per i Nostri Popoli dell’America-Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP).
Hanno accompagnato Delcy Rodríguez ministri e funzionari del Governo bolivariano. Per la parte cubana erano presenti i membri del Burò Politico, primo ministro, Manuel Marrero Cruz, e il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla; il vice primo ministro, Ricardo Cabrisas Ruiz, e i titolari del Commercio Estero e l’Investimento Straniero e dell’Energia e Miniere, Rodrigo Malmierca Díaz e Liván Arronte Cruz, rispettivamente; così come la vice cancelliere del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba, Josefina Vidal Ferreiro.