Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, in occasione della chiusura della Quinta Sessione Straordinaria dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare nella sua IX Legislatura, presso il Palazzo della Convenzione, il 16 maggio 2022, “Anno 64 della Rivoluzione”.
Caro generale Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione cubana;
Cari membri del Parlamento:
I tempi in cui viviamo sono intensi e complessi; ribelli, li chiamiamo noi rivoluzionari, per spaventare l’impossibile. Ma questo non toglie nulla al nostro senso della realtà, una realtà segnata da disuguaglianze e squilibri che risalgono a secoli fa e che si sono drammaticamente accentuati sotto il regno del neoliberismo, nella cosiddetta era della post-verità.
Fortunatamente, il desiderio di giustizia, che è insito negli esseri umani, sopravvive ancora. Come disse Martí: “Quando ci sono molti uomini senza pudore, ce ne sono sempre altri che hanno in sé il pudore di molti uomini”.
Se ci fosse bisogno di una prova per misurare i grandi valori del nostro popolo, le tracce profonde lasciate nella sua naturale nobiltà dagli eroi e dalle eroine della storia della nostra nazione, c’è la risposta alla tragedia del Saratoga Hotel: le scene dei passanti che, a rischio della propria vita, sono accorsi in aiuto delle vittime dell’esplosione nei primi minuti.
Questi eroi anonimi hanno qualcosa di quei mambises nudi, che fecero tremare l’esercito più potente del loro tempo con il machete in mano e il grido di ¡Viva Cuba Libre!
L’atto di solidarietà e di altruismo di queste persone, delle centinaia di connazionali venuti a donare il sangue, dei sempre eroici vigili del fuoco, dei coraggiosi soccorritori, degli agili autisti delle ambulanze e delle altre auto che casualmente passavano e trasportavano i feriti, degli operatori ospedalieri dedicati, degli indispensabili specialisti medici e infermieri, della stampa onesta e instancabile che si è mossa sul posto per non perdere nessun dettaglio, di tutti coloro che hanno portato acqua, caffè e cibo dalle loro attività private alle persone stanche per la ricerca; Tutti questi atteggiamenti, insieme a quelli dei quadri e dei dirigenti del Partito, del Governo e del Potere Popolare, che hanno la responsabilità sociale di risolvere i problemi e di lavorare per far progredire il Paese, riassumono il meglio dell’essere nazionale, del cubano naturale, che abbiamo difeso anche in queste leggi di cultura che abbiamo approvato oggi.
Tutto ciò che ho descritto contrasta enormemente con la ferocia degli haters* che in questi giorni di incertezza e dolore hanno contaminato le reti con messaggi di profondo disprezzo per le autorità, ma anche per i cittadini, solo perché capaci di fare cose straordinarie senza aspettarsi nulla in cambio. Un mercenario non capirà mai un patriota. Chi dà un prezzo alle proprie idee è incapace di comprendere chi ha il coraggio di sostenere e difendere le proprie.
Cuba ha vissuto il suo lutto senza stridore; lo ha fatto anche prima del Decreto con cui lo abbiamo ufficializzato, e non ha smesso di sentirlo nei giorni successivi. Per quanto riguarda coloro che hanno voluto approfittare di questo dolore, dico solo che non sprecheremo altre parole o tempo con persone che seppelliscono sempre più la loro credibilità nel fango della menzogna. Nella Cuba che salva vite umane e rende rispettoso omaggio ai suoi morti, chi odia non conta!
Per le vite perse sotto le macerie di Saratoga e per quelle che stanno ancora lottando per la propria negli ospedali o nelle loro case, siamo impegnati a curare i duri colpi di questo incidente inaspettato, mettendo al primo posto il recupero dei feriti, l’assistenza alle famiglie colpite e la riabilitazione delle case e delle altre proprietà totalmente o parzialmente distrutte.
Ancora una volta, sentite condoglianze a coloro che hanno subito la perdita di persone care e sostegno alle famiglie e ai parenti delle vittime.
Vorrei cogliere l’occasione per ribadire la nostra profonda gratitudine ai leader politici e alle persone di tutto il mondo che ci hanno inviato le loro condoglianze, il loro sostegno e il loro accompagnamento in questo momento difficile per Cuba. Nel mezzo del dolore, la solidarietà porta sollievo!
Cari deputati e deputate:
Dall’ambasciata statunitense all’Avana e da altre piattaforme tossiche, orientate contro Cuba, si cerca di far rivivere quanto accaduto l’11 luglio dello scorso anno e di costruire versioni infamanti dei processi agli autori degli atti di violenza. Nel massimo del cinismo, dal Paese che detiene il record mondiale di incarcerazione e maltrattamento di bambini, siamo accusati di aver processato e condannato bambini di età inferiore ai 16 anni.
Il sito Cubainformación ha pubblicato brevi dati sulle carceri e sulla popolazione infantile negli Stati Uniti, secondo i quali ogni giorno ci sono 2.000 arresti di bambini e 44.000 detenuti. Citiamo questi dati solo per mostrare ancora una volta l’ipocrisia e i due pesi e due misure di coloro che pretendono di essere giudici di ciò che accade nel mondo.
Sì, è nel nostro interesse affermare al nostro popolo e al mondo che a Cuba nessuno sotto i 16 anni è imprigionato! Che le persone processate per i fatti dell’11 e 12 luglio abbiano avuto le garanzie procedurali stabilite dalla legge cubana. Per rispetto di queste leggi e della nostra Costituzione, coloro che cercano di danneggiare la sovranità, l’indipendenza e l’ordine interno dovrebbero sapere che la legalità esiste per essere rispettata. Siamo uno Stato socialista di diritto che ha il diritto di esistere. Esattamente ciò che i nostri avversari si rifiutano di accettare.
Ora, accecati dalla frustrazione, l’impero e i suoi assoldati ricorrono alle vecchie pratiche di attacco con le moderne tecniche di guerra non convenzionale. Ci etichettano e tornano alle famigerate vie dell’odio, con continui appelli al vandalismo e all’incoraggiamento del terrorismo.
Nella loro ansia di creare un clima di insicurezza cittadina, come preludio a un’esplosione sociale, non nascondono nemmeno più i loro appelli all’azione, che amplificano attraverso volgari portavoce su diverse piattaforme Internet. Non potendo ucciderci, gridano alla prova per ricevere l’assegno.
Nel tentativo di smobilitare il popolo, il Primo Maggio hanno tentato di tutto. Ubriachi delle loro stesse menzogne, credevano che ben pochi avrebbero risposto all’appello della Central de Trabajadores de Cuba e dei suoi sindacati a celebrare la Giornata Internazionale dei Lavoratori.
Non riescono ancora a superare lo stupore e continuano a chiedere dati ai loro lacchè per capire la risposta travolgente e massiccia del nostro popolo.
Dicono che c’era l’ordine di dare un basso profilo alle immagini di massa e di gioia negli stessi media che avevano già danneggiato la loro credibilità coprendo gli eventi dell’11 luglio con fake news e montaggi.
Le stesse persone che ogni giorno criticano ciò che facciamo di sbagliato o non facciamo, che si indignano per i pasticci, l’insensibilità, l’apatia e la burocrazia; le stesse persone che hanno sfilato, marciato in gruppo e innalzato manifesti a sostegno della Rivoluzione e che, tornate a casa, hanno sconfitto la menzogna mostrando la verità con le loro pubblicazioni sulle reti.
Il popolo si è assunto il compito di dipingere il paesaggio della nostra resistenza creativa. Ci sono bellissime testimonianze visive di Cuba che celebra il trionfo del talento, dello sforzo e della solidarietà di fronte alla sfida più colossale che abbiamo mai avuto: due anni di pandemia con un blocco intensificato.
Lo abbiamo detto qui, ai piedi del Memorial José Martí e in tutte le piazze del Paese. Insieme a Raúl e all’eroica Generazione del Centenario abbiamo sancito in quel Primo Maggio che potevamo, possiamo e potremo sempre!
Naturalmente, non si tratta solo di uno slogan. Stiamo esprimendo una convinzione che deve essere sempre accompagnata da un principio: tutto dal popolo, con il popolo e per il popolo.
Signore e signori:
Dalla seconda metà dello scorso anno abbiamo avvertito che il governo statunitense sta spingendo per una pericolosa scissione internazionale, cercando di dividere il mondo in modo selettivo tra coloro che sono disposti a sottomettersi alla tutela imposta da Washington, da un lato, e coloro che sono convinti del loro diritto sovrano all’autodeterminazione e determinati a difenderlo, dall’altro.
Le manifestazioni di questa folle ambizione non si sono fatte attendere e le conseguenze si stanno già pagando, soprattutto in Europa. Costano vite e sofferenze e causano danni economici globali di cui è difficile prevedere l’esito. Stanno trasformando l’arena europea in una destinazione di primo piano per gli armamenti di ogni tipo, senza alcun controllo reale o prospettiva per il loro uso futuro.
Non bisogna dimenticare che il volume di armi nucleari oggi concentrato in pochi Paesi ha la capacità di distruggere il pianeta più volte e le possibilità di errore di calcolo non possono essere sottovalutate.
Lo scenario globale degli anni ’90, quando gli Stati Uniti godevano di una supremazia egemonica unica dopo il crollo del campo socialista in Europa, non è quello di oggi e sarebbe un pericoloso errore cercare di imporlo con la forza.
Consapevoli di queste realtà, sviluppiamo le relazioni internazionali sulla base di principi e nel pieno rispetto del diritto internazionale, impegnandoci per la pace, la giustizia e il diritto alla piena indipendenza, allo sviluppo e alla sicurezza di tutti i Paesi, specialmente quelli del Terzo Mondo, che sono i più minacciati.
È così che difendiamo le nostre posizioni nelle organizzazioni internazionali, con piena indipendenza, coerenza e responsabilità.
La politica estera di Cuba continuerà a dare priorità alla lotta incessante contro il blocco economico statunitense, denunciandolo in ogni momento e in ogni angolo del pianeta.
La natura aggressiva, criminale e genocida di questa politica, e il suo impatto schiacciante sull’intera società e sulla vita del Paese, ci obbliga a concentrare e raddoppiare i nostri sforzi per combatterla senza sosta.
Nella nostra regione, la nostra bussola continua a essere lo sviluppo di relazioni amichevoli e di cooperazione con tutti i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, il sostegno all’integrazione regionale basata sul precetto dell’unità nella diversità, l’osservanza della proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace e l’impegno solidale per la giustizia sociale di tutti i popoli della nostra America.
Ad aprile abbiamo ricevuto le visite ufficiali dei Primi Ministri di Dominica e Belize, rispettivamente Roosevelt Skerrit e John Briceño, con i quali abbiamo portato avanti le relazioni bilaterali in linea con i tradizionali legami di fratellanza tra le nostre nazioni.
Più di 1.000 delegati di 60 Paesi e 219 organizzazioni hanno accompagnato il popolo cubano all’Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba, che ha confermato il sostegno di milioni di persone in tutto il mondo alla causa della Rivoluzione cubana.
Qualche giorno fa, abbiamo avuto l’onore di accogliere il Presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, e la delegazione che lo accompagnava all’Avana. Si è trattato di una visita ufficiale, importante per i nostri sforzi reciproci di rafforzare e approfondire i legami bilaterali e per contribuire al progresso della regione, alla sua indipendenza e alla sua integrazione. Ha coinciso con il 120° anniversario dell’instaurazione delle relazioni tra i nostri due Paesi, una data di grande significato per Cuba, che ha sempre trovato nella terra di Juárez la fratellanza e il sostegno che Martí e Fidel trovarono nei loro contemporanei messicani. In quelle ore abbiamo compreso molto meglio la profondità dei legami che ci uniscono, ma anche la caratura politica, la profonda sensibilità e il profondo impegno di López Obrador nel suo rapporto con tutti i popoli della Nostra America.
Cari membri del Parlamento:
La vecchia ambizione neocoloniale degli Stati Uniti, volta a frammentare e indebolire questa parte del mondo, come modo per preservare il potere egemonico dell’imperialismo o per ripristinarlo dove lo ha perso, è ancora in vigore.
Washington ha convocato per il mese prossimo un incontro che curiosamente chiama “Vertice delle Americhe“, nonostante escluda alcuni Paesi.
La natura selettiva e discriminatoria della convocazione è stata nascosta fino all’ultimo minuto con il chiaro scopo di eludere il più possibile il naturale disagio dei governi della regione, che da tempo rifiutano esclusioni capricciose.
Siamo consapevoli degli enormi e disperati sforzi che gli Stati Uniti hanno dovuto compiere, anche con inviati speciali di alto livello, per evitare che si affermasse che si trattava di un evento inclusivo, un incontro veramente rappresentativo dell’emisfero.
Chi si impegna a ospitare un incontro emisferico deve avere la capacità e il coraggio di ascoltare tutti, dall’Artico alla Patagonia, di ascoltare le opinioni dissenzienti, di essere disposto a deliberare con argomenti solidi, non con imposizioni ed evasioni; di affrontare la verità, per quanto dura e sgradevole possa sembrare. Il Paese incapace di accogliere tutti è squalificato come ospite.
Sullo sfondo c’è, ovviamente, un fattore dottrinario. È la Dottrina Monroe che, che lo si sappia o meno, continua a essere la guida e l’orientamento politico degli Stati Uniti verso questa regione che José Martí chiamava la Nostra America.
È già noto che in questo incontro non si discuterà né si approverà nulla sulla disuguaglianza economica e sociale; sulla crescente emarginazione nella regione, compresi gli stessi Stati Uniti. È noto che non si parlerà del crescente problema della giudiziarizzazione della politica per sabotare la volontà del popolo e dei governi eletti con il sostegno dei settori più poveri, né degli sforzi aziendali delle grandi transnazionali per corrompere i governi della regione.
Non si discuterà del ruolo dell’OEA nell’orchestrare un colpo di Stato in Bolivia, né si prenderà alcuna decisione che faccia veramente avanzare le aspirazioni di democrazia, inclusione e rispetto che i popoli della regione meritano.
Non si discuterà del motivo per cui gli Stati Uniti e l’America Latina sono tra le regioni più colpite dalla pandemia COVID-19.
Nessuno dei documenti proposti dal Dipartimento di Stato propone di procedere con azioni concrete nella lotta al razzismo, a favore dei diritti delle donne e per alleviare la situazione di incertezza degli immigrati.
Non si discuterà della manipolazione esercitata dal governo statunitense in relazione alla questione migratoria, che viene utilizzata a fini destabilizzanti nei confronti di Cuba, perseguendo una politica illegale basata su misure coercitive unilaterali che mirano al collasso economico, incoraggiando un’emigrazione irregolare, disordinata e non sicura, e non rispettando deliberatamente gli impegni e gli accordi esistenti in questo settore.
Non si discuterà l’impatto disastroso sulle società del crimine organizzato, del commercio di armi, prodotto principalmente negli Stati Uniti, e del cancro del traffico di droga, alimentato anche dal livello di consumo della società statunitense.
Il terrorismo, compreso quello sponsorizzato dagli Stati, e la manipolazione della questione a fini politici non sono all’ordine del giorno. È improbabile che venga riconosciuto il trattamento speciale e differenziato dei piccoli Paesi caraibici e che venga confermata la rivendicazione dell’Argentina sulle isole Falkland.
Non ci sarà alcun pronunciamento contro le misure economiche coercitive unilaterali e il loro utilizzo contro i Paesi della regione come spietata arma di aggressione.
Non verrà riconosciuto il diritto all’indipendenza di Porto Rico.
Il Presidente degli Stati Uniti si godrà una fotografia e utilizzerà il Vertice nelle sue campagne politiche interne, soprattutto in Florida, ma pochi ricorderanno a distanza di ore quello che è successo lì o il significato dei documenti che, con linguaggio e concetti americani, sono destinati ad essere utilizzati come base del Vertice.
Il cosiddetto Vertice delle Americhe sembra identificarsi con l’OEA. In questo modo porterà lo stesso discredito e la stessa squalifica morale che accompagna questa istituzione panamericana. Questa organizzazione è condannata da tempo ed è ora che si riconosca finalmente in piena trasparenza; la gestione degli ultimi anni non ha fatto altro che accelerare il suo stato moribondo.
Compagne e Compagni:
Queste sessioni dell’Assemblea Nazionale confermano i progressi del Paese in un processo al quale attribuiamo la massima priorità: l’approfondimento della democrazia socialista e la promozione, la protezione e l’efficacia dei diritti sanciti dalla Costituzione, dai trattati internazionali in vigore per la Repubblica di Cuba e dalle leggi sullo sviluppo.
Siamo consapevoli che lo Stato socialista di diritto e giustizia sociale sarà più democratico nella misura in cui manterrà e approfondirà la salvaguardia della dignità umana come valore supremo alla base del riconoscimento e dell’esercizio dei diritti e dell’adempimento dei doveri nella società.
I diritti costituzionali consentono di chiedere o rivendicare, attraverso vari canali e meccanismi, la loro protezione in caso di violazione o trasgressione e conferiscono una legittimità permanente al sistema politico.
In questa legislatura sono state approvate diverse leggi complementari che incanalano i mandati costituzionali. Vengono promosse politiche pubbliche volte alla protezione globale di bambini, adolescenti, anziani, disabili e donne. I programmi sono sviluppati per l’uguaglianza e la non discriminazione sulla base di qualsiasi condizione o circostanza personale che implichi una distinzione lesiva della dignità umana. La funzione giudiziaria viene rafforzata in modo che il sistema dei tribunali del popolo sia garante dei diritti costituzionali.
Sono state approvate otto leggi importanti per il nostro Paese: la Legge sulla sovranità alimentare e sulla sicurezza alimentare e nutrizionale; la Legge sui dati personali; il nuovo Codice penale; la Legge sull’esecuzione penale; la Legge sulla protezione dei diritti costituzionali; la Legge sul sistema delle risorse naturali e dell’ambiente; la Legge sul diritto d’autore e sull’artista interprete; la Legge sulla protezione del patrimonio culturale e naturale.
Ognuna di queste leggi, come si legge nelle loro presentazioni, è il risultato di un ampio processo di consultazione con specialisti, esperti, professori universitari e popolazione.
I contenuti sono stati discussi e spiegati, in particolare tutto ciò che riguarda il nuovo Codice Penale, con il quale si temperano le norme in materia e si unifica il sistema giuridico-criminale del Paese in un unico testo, tenendo conto dei trattati internazionali in vigore in questo settore per Cuba. Inoltre, integra le leggi di procedura penale approvate da questa Assemblea e introduce importanti modifiche nel campo della prevenzione e del controllo del crimine. È ora di diffonderla per promuovere il rispetto della legalità socialista tra i nostri cittadini.
Spetta ai responsabili della sua applicazione agire con la dovuta giustizia. È uno strumento da usare con la dovuta razionalità. È uno strumento di tutela della società, degli individui e dell’ordine politico, economico e sociale sancito dalla Costituzione della Repubblica.
Come ricorderete, tra le novità introdotte dall’attuale Costituzione della Repubblica c’è l’ampia gamma di diritti che essa riconosce. Proteggerli da qualsiasi violazione da parte degli organi dello Stato, dei loro dirigenti, funzionari o dipendenti e dei cittadini è lo scopo della Legge sul processo di protezione dei diritti costituzionali che abbiamo approvato ieri. È una legge che rafforza l’istituzionalità del Paese e concretizza la definizione di Cuba come Stato socialista basato sullo Stato di diritto e sulla giustizia sociale.
Un’altra delle leggi approvate, che rappresenta un passo avanti, è la Legge sul sistema delle risorse naturali e dell’ambiente. Il suo testo rafforza il pieno esercizio del diritto delle persone a godere di un ambiente sano ed equilibrato, esalta la responsabilità di tutti per la conservazione, la protezione e l’uso razionale delle risorse, al fine di rendere la vita umana più razionale e garantire la sopravvivenza, il benessere e la sicurezza dei nostri cittadini.
Da parte sua, la Legge sul diritto d’autore e l’artista interprete adatta questa materia ai cambiamenti sperimentati nei processi di creazione e diffusione in campo letterario, artistico, giornalistico, scientifico ed educativo; rafforza la politica educativa, scientifica e culturale dello Stato, combinando gli interessi della società e il riconoscimento dei creatori per il loro lavoro.
Anche la Legge per la protezione del patrimonio culturale e naturale, approvata da questa Assemblea, ha suscitato grande interesse tra gli specialisti e gli esperti del settore. Questa legge concretizza l’obbligo dello Stato di proteggere il patrimonio naturale, storico e culturale della nazione e il dovere di tutelarlo. Consolida l’identità nazionale e locale, la sovranità culturale e il diritto legittimo del popolo alla creazione, al godimento e alla protezione della cultura.
Deputate e deputati:
Nel socialismo, la protezione completa dei diritti umani è l’essenza, perché gli esseri umani e la loro dignità sono l’epicentro della società. Il discorso e la narrazione capitalista sui diritti umani sviluppano forme di dominio, a volte nascoste, a volte palesi, coperte da un’apparente legittimità.
Non sottomettersi all’egemonia dell’imperialismo, nuotare controcorrente, ha delle conseguenze: il blocco e la sua intensificazione sono una di queste. Questo sistema crudele e disumano mira a eliminare il socialismo come alternativa, cerca la regressione al capitalismo, cerca di limitare l’azione dello Stato, di ostacolare e impedire le sue politiche, i suoi piani e i suoi programmi per promuovere, proteggere e garantire i diritti; alimenta le contraddizioni e gli errori interni e cerca di imporre una visione colonizzante dei diritti.
Nonostante ciò, riaffermiamo la convinzione che, anche in condizioni economiche difficili, lo Stato cubano manterrà come obiettivi essenziali la garanzia di un’effettiva uguaglianza nel godimento e nell’esercizio dei diritti e nell’adempimento dei doveri sanciti dalla Costituzione e dalle leggi; la promozione di uno sviluppo sostenibile che assicuri la prosperità individuale e collettiva e l’ottenimento di maggiori livelli di equità e giustizia sociale; la conservazione e la moltiplicazione delle conquiste della Rivoluzione e la garanzia della piena dignità del popolo e del suo sviluppo integrale.
Sebbene costituiscano importanti progressi, le leggi che abbiamo approvato in queste sessioni non sono sufficienti. È necessario innalzare i livelli di educazione civica, di cultura giuridica, adottare tutte le misure necessarie, in diversi ordini e livelli, per consentire l’effettivo godimento dei diritti e garantire le circostanze che inibiscono i comportamenti che li violano. Riconoscere, promuovere, prevenire, proteggere e garantire sono verbi che denotano l’azione dello Stato e per i quali è essenziale lavorare insieme ai diversi attori sociali, con la partecipazione popolare, con il potere popolare.
Se esaminiamo il contesto internazionale, non sono molti i Paesi che in un periodo di tempo così breve sottopongono i progetti di legge a due meccanismi di partecipazione popolare e democratica: la consultazione popolare e il referendum costituzionale nel 2019 e, a breve, il referendum legislativo per il progetto di Codice di famiglia. Perché coloro che si ostinano a dire che a Cuba non c’è democrazia non parlano di come la deliberazione nella consultazione popolare e la decisione con effetti vincolanti nel caso del referendum nel processo di creazione delle norme? Perché non fanno riferimento al coinvolgimento popolare in questi processi partecipativi, nella ricerca della legittimità e del consenso?
Prima di passare a un altro argomento, vorrei tornare su una legge molto importante che abbiamo approvato: la Legge sulla sovranità e la sicurezza alimentare.
Non possiamo separare la trascendenza di questa legislazione da una delle più grandi incertezze che affliggono il mondo intero oggi. La FAO ha recentemente dichiarato di temere una grave insicurezza alimentare in tutto il mondo: “Da sette anni a questa parte, la FAO ha notato un deterioramento della capacità dei Paesi di nutrire la propria popolazione. Ora ci troviamo in quella che chiamiamo “tempesta perfetta”. Eravamo già messi male e la pandemia è stata una vera bomba atomica in termini di fame. Con questa nuova crisi tra Russia e Ucraina, francamente, stiamo parlando di una crisi globale e generalizzata (…) una situazione di grave insicurezza alimentare in tutto il pianeta”. Queste sono le dichiarazioni del rappresentante dell’organismo delle Nazioni Unite in Messico.
“In America Latina il numero di persone che vivono nella fame è aumentato di 13,8 milioni durante il primo anno della pandemia e ha raggiunto un totale di 59,7 milioni (…) l’insicurezza alimentare (…) raggiunge il 41% della popolazione in forma grave o moderata”.
Questa drammatica realtà è una delle conseguenze più gravi degli squilibri economici e sociali generati dal neoliberismo, su cui Fidel ha messo in guardia tante volte nelle sue storiche Riflessioni.
Non si tratta quindi di una sorpresa. C’è consapevolezza del problema e delle proiezioni per affrontarlo. È molto importante rafforzare il nostro Piano di sovranità alimentare e di educazione alimentare (SAN), che coinvolge praticamente tutte le organizzazioni e l’intera società.
Siamo chiamati a formare e mobilitare le strutture governative a partire dal livello comunale affinché siano in grado di guidare questo processo produttivo con la partecipazione popolare negli scenari locali e anche a propiziare un intenso processo che raggiunga tutti i produttori locali, sia statali, che cooperativi e privati, fino all’azienda statale e fino all’ultima fattoria, al polo produttivo agroindustriale, a ogni progetto di sviluppo locale, favorendo l’agroecologia come alternativa necessaria per la produzione agricola nelle attuali circostanze.
Compatrioti:
È molto gratificante e soddisfacente per me confermare, davanti a questa Assemblea, che la pandemia continua a essere sotto controllo con successo nel nostro Paese.
Come ho riconosciuto pubblicamente più di una volta, gli operatori sanitari e scientifici hanno salvato il Paese. Fate in modo che tutti, dal medico o ricercatore più importante all’operaio più semplice, sentano questo riconoscimento. Dai quadri affermati che dirigono le prestigiose istituzioni scientifiche e ospedaliere agli instancabili leader delle organizzazioni politiche e sindacali di entrambi i settori.
Le alleanze strette nelle peggiori circostanze, gli sforzi immani e la dedizione senza limiti ci hanno permesso di tornare a una nuova normalità e di rilanciare gradualmente l’attività economica e la vita sociale.
Non ci fermiamo. L’Instituto Finlay de Vacunas de Cuba, autore degli immunizzatori Soberana 02 e Soberana Plus contro il COVID-19, promuove oggi due studi volti a proteggere i neonati dal SARS-CoV-2. Secondo gli esperti, dopo aver vaccinato l’intera popolazione pediatrica del Paese con Soberana 02 a partire dai due anni di età, spostare l’immunizzazione a questa fascia di età presenta un rischio molto basso in termini di sicurezza.
L’economia mondiale, dopo un periodo di graduale ripresa nel 2021, con una crescita del 5,9%, ha iniziato il 2022 in condizioni di grande incertezza, con proiezioni di crescita intorno al 3,6%.
Le interruzioni delle catene di approvvigionamento e l’aumento dei prezzi di cibo ed energia hanno fatto lievitare l’inflazione, aggravata dai contagi del COVID-19 e, più recentemente, dal conflitto europeo.
All’ombra di questa tendenza, la fase post-pandemica si prospetta a livello globale come un periodo di ripresa fragile e disomogenea, segnato da una lenta ripresa del commercio internazionale.
Le pressioni sui prezzi hanno portato ad un’inflazione media prevista per il 2022 del 5,7% nelle economie avanzate e dell’8,7% nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Per Cuba, sottoposta a un blocco intensificato e criminale, lo scenario è inoltre caratterizzato dall’aumento del costo delle importazioni, soprattutto di carburante e cibo.
Questo contesto complesso, che dobbiamo affrontare con misure coraggiose e innovative, in linea con il nostro modello di sviluppo sociale e con la massima equità possibile, implica grandi sfide per la gestione dell’economia.
A tal fine, abbiamo aggiornato la Strategia economica e sociale, sulla quale sono state fornite informazioni ai parlamentari e che costituisce la road map delle principali misure per garantire il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità del Piano economico nazionale.
Le informazioni complete e ben documentate fornite qui dal compagno Alejandro Gil mi risparmiano di entrare in ulteriori dettagli che allungherebbero inutilmente le mie osservazioni. Mi soffermerò solo brevemente su ciò che è attualmente al centro delle preoccupazioni di tutti: le misure di contenimento dell’inflazione.
Il Consiglio dei Ministri sta lavorando intensamente con obiettivi e compiti molto chiari che inizierebbero con un regime di cambio secondario per poi passare alla ripresa del mercato dei cambi, includendo, il prima possibile, l’acquisto e la vendita di valuta estera alla popolazione.
Non perdiamo di vista la necessità di aumentare l’offerta e si stanno compiendo passi in questa direzione, innanzitutto stimolando l’apporto della produzione interna, ma anche attraverso vari canali commerciali esteri.
Saranno imposti limiti alle entrate eccessive nelle istituzioni ed entità statali che non sono soggette a maggiore produzione ed efficienza, e l’apparato statale sarà ridimensionato per ridurre le spese e indirizzarle verso la risoluzione delle situazioni di vulnerabilità.
Sempre nell’ambito della Strategia, prosegue il processo di espansione e diversificazione degli attori economici, ed è necessario accelerare la presentazione di proposte con nuove trasformazioni per l’impresa statale socialista, il principale soggetto economico del nostro modello, soprattutto in relazione alla sua autonomia gestionale, all’accesso alle risorse, alla missione e alle funzioni dei consigli di amministrazione, alle OSDE, al funzionamento delle micro, piccole e medie imprese statali e delle società affiliate, tra le altre.
Un altro aspetto complesso è il livello di squilibrio macroeconomico, che si esprime in un aumento delle pressioni inflazionistiche e nel deprezzamento del tasso di cambio informale. Lo sviluppo di ambienti di cambio diversi per i settori statali e non statali implica un ostacolo all’espansione dei legami produttivi tra i due settori.
Nonostante gli aspetti positivi riscontrati finora nella graduale ripresa dell’attività economica e sociale del Paese, sono necessari progressi più rapidi per quanto riguarda la stabilità macroeconomica, l’aumento della produzione interna e delle esportazioni, gli investimenti diretti esteri, l’effettiva sostituzione delle importazioni e l’efficienza del processo di investimento.
Nel mezzo della complessa situazione che ci troviamo ad affrontare, vengono sancite come priorità: il graduale recupero del peso cubano come centro del sistema finanziario, la lotta contro l’inflazione, la stabilità del sistema energetico nazionale, l’attenzione prioritaria agli individui, alle famiglie e alle comunità in situazioni di vulnerabilità, il decentramento delle competenze in termini di maggiore autonomia dei comuni e le trasformazioni del sistema imprenditoriale statale.
Parallelamente al lavoro per affrontare le emergenze, lo sviluppo non è stato abbandonato. La pianificazione strategica del Paese ha continuato a essere perfezionata attraverso macroprogrammi, programmi e progetti; un sistema di lavoro che ha permesso di progredire nell’attuazione delle Linee guida approvate dall’Ottavo Congresso del Partito Comunista di Cuba per il periodo 2021-2026.
Compatrioti:
Lo shock e le perdite degli ultimi giorni ci hanno posto ancora una volta di fronte a una sfida apparentemente insormontabile. L’unità, la solidarietà e il lavoro ci hanno dimostrato ancora una volta che insieme si possono vincere tutte le sfide.
Nemmeno i più feroci avversari della Rivoluzione cubana, che l’hanno attaccata in profondità e in modo prolungato per 63 anni, sono riusciti a mettere in ginocchio l’invincibile popolo di Fidel. E va notato che non hanno rinunciato a cercare di cancellare “questo cattivo esempio” di resistenza creativa dalla mappa dell’America; per questo non ci invitano alla tavola che devono servire. Siamo una bocca non sottomessa. E non siamo gli unici!
Recentemente mi è stato chiesto perché siamo stati reinseriti, ad esempio, in una lista di Paesi che sostengono il terrorismo. Non c’è motivo. Non c’è alcun motivo per punire, sanzionare, odiare un popolo nobile, affettuoso, gentile e felice come quello cubano. C’è solo irragionevolezza, perversione, mancanza di etica e una grande frustrazione perché sono naufragati di sconfitta in sconfitta per 63 anni.
Li abbiamo sconfitti in tutti i campi, non perché siamo di più, perché non lo siamo. Non perché abbiamo più armi, perché non ne abbiamo. Non per grazia o miracolo divino, perché non crediamo di essere un popolo eletto. Li abbiamo sconfitti perché siamo sostenuti da idee giuste, perché amiamo l’amore e odiamo l’odio.
La nostra forza risiede nei valori umani ispirati da Martí e Fidel Castro, nel potere della verità e nella capacità di trasformazione dell’istruzione e della cultura. Questi valori non sono quotati in borsa, non dipendono dagli alti e bassi del mercato. Sono seminati nell’apprendimento della storia e rafforzati nella pratica della solidarietà.
L’unità che si afferma nella diversità è il percorso. Questa è la strada da seguire!
I tempi restano complessi e impegnativi, ma noi siamo già formati!
Fermi e convinti:
Hasta la Victoria Siempre!
Discurso pronunciado por Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, en la clausura de la Quinta Sesión Extraordinaria de la Asamblea Nacional del Poder Popular en su IX Legislatura, en el Palacio de Convenciones, el 16 de mayo de 2022, “Año 64 de la Revolución”
Querido General de Ejército Raúl Castro Ruz, líder de la Revolución Cubana;
Queridas diputadas y queridos diputados:
Los tiempos que corren son intensos y complejos; desafiantes, les llamamos los revolucionarios, para espantar el imposible. Pero eso no nos quita sentido de la realidad, una realidad marcada por desigualdades y desequilibrios que vienen de siglos y se acentúan dramáticamente bajo el reino del neoliberalismo, en la llamada era de la posverdad.
La suerte es que todavía sobrevive el afán de justicia, consustancial al ser humano. Como dijo Martí: “Cuando hay muchos hombres sin decoro, hay siempre otros que tienen en sí el decoro de muchos hombres”.
Si faltaba una prueba para medir los grandes valores de nuestro pueblo, las profundas huellas que en su natural nobleza han dejado los héroes y las heroínas de la historia patria, ahí está la respuesta a la tragedia del hotel Saratoga: las escenas de transeúntes que, a riesgo de sus propias vidas, corrieron a auxiliar a las víctimas de la explosión en los primeros minutos.
Esos héroes anónimos tienen algo de aquellos mambises desnudos, quienes hicieron temblar al ejército más poderoso de su época machete en mano y al grito de ¡Viva Cuba Libre!
El acto solidario y altruista de esas personas, de los cientos de compatriotas que acudieron a donar sangre, de los siempre heroicos bomberos, de los valerosos rescatistas, de los ágiles choferes de ambulancias y otros carros que pasaban casualmente y trasladaron heridos, de los consagrados trabajadores de los hospitales, de los imprescindibles especialistas de la medicina y la enfermería, de la prensa honesta e infatigable que se mudó al lugar para no perder detalle, de todos los que acercaron agua, café y alimentos de sus negocios particulares a la gente fatigada por la búsqueda; de cada ciudadano que quiso hacer e hizo algo, aunque solo fuera poner un mensaje de condolencia en las redes; en todas esas actitudes, unidas a las de los cuadros y dirigentes del Partido, el Gobierno y el Poder Popular, quienes tenemos la responsabilidad social de resolver los problemas y trabajamos por sacar al país adelante, se resume lo mejor del ser nacional, del cubano natural, al que hemos defendido también en estas leyes de la cultura que hemos aprobado hoy.
Todo eso que he descrito contrasta enormemente con la sevicia de los odiadores que en estos días de incertidumbre y dolor han contaminado las redes con mensajes de profundo desprecio hacia las autoridades, pero también hacia los ciudadanos, solo porque son capaces de hacer cosas extraordinarias sin esperar algo a cambio. Jamás un mercenario entenderá a un patriota. Quien pone precio a sus ideas está incapacitado para entender a quienes tienen el valor de sostener y defender las suyas.
Cuba ha vivido su duelo sin estridencias; lo hizo desde antes del Decreto con el que lo oficializamos, y no ha dejado de sentirlo en los días posteriores. En cuanto a los que han querido lucrar con ese dolor, solo digo que no vamos a gastar más palabras ni tiempo en personas que entierran cada vez más su credibilidad en el lodo de la mentira. En la Cuba que salva vidas y rinde tributo de respeto a sus muertos ¡los que odian no cuentan!
Por las vidas que se perdieron bajo los escombros del Saratoga y por aquellos que aún batallan por las suyas en los hospitales o en sus hogares, nos hemos comprometido a restañar los duros golpes de este inesperado siniestro, poniendo en primer lugar la recuperación de los lesionados, la atención a las familias afectadas y la rehabilitación de las viviendas y otros inmuebles total o parcialmente destruidos.
Una vez más, sentidas condolencias a quienes sufrieron la pérdida de seres queridos y el apoyo a las familias y allegados de las víctimas.
Aprovecho para reiterar nuestro profundo agradecimiento a líderes políticos y personas quienes desde diversos lugares del mundo nos han enviado sus condolencias, apoyo y acompañamiento en estos momentos duros para Cuba.
¡En medio del dolor la solidaridad alivia!
Queridas diputadas y diputados:
Desde la embajada estadounidense en La Habana y otras plataformas tóxicas, orientadas contra Cuba, se trata de reavivar lo ocurrido el 11 de julio del pasado año y se construyen versiones infames de los juicios a los comisores de los actos de violencia. En el colmo del cinismo, desde el país que posee récords mundiales de encarcelamiento y maltrato carcelario a niñas y niños, se nos acusa de haber juzgado y condenado a menores de 16 años.
El sitio Cubainformación ha publicado breves datos sobre cárceles y población infantil en Estados Unidos, según los cuales cada día se producen 2 000 arrestos de niñas y niños y hay 44 000 en prisión. Solo citamos estos datos para mostrar una vez más la hipocresía y el doble rasero de quienes pretenden ser jueces de lo que ocurre en el mundo.
¡Sí nos interesa afirmar ante nuestro pueblo y el mundo que en Cuba no se encarcela a menores de 16 años! Que los juzgados por los hechos del 11 y 12 de julio contaron con las garantías procesales que establecen las leyes cubanas. Por respeto a estas leyes y a nuestra Constitución quienes intenten dañar la soberanía, la independencia y el orden interior deben saber que la legalidad existe para ser cumplida. Somos un Estado socialista de derecho que tiene derecho a existir. Exactamente lo que nuestros adversarios se niegan a aceptar.
Ahora ciegos de frustración el imperio y sus asalariados acuden a viejas prácticas de ataque con modernas técnicas de Guerra No Convencional. Nos ponen etiquetas y retoman los infames caminos del odio, con constantes llamamientos a acciones vandálicas, de aliento al terrorismo.
En el afán de crear un clima de inseguridad ciudadana, como antesala para el estallido social, ya ni se esconden para sus convocatorias, las que amplifican mediante vulgares voceros en distintas plataformas de Internet. Como no alcanzan a matarnos, gritan en el ensayo para recibir el cheque.
En el empeño de desmovilizar al pueblo lo intentaron todo el pasado Primero de Mayo. Ebrios de sus propias mentiras, creyeron que muy pocos responderían a la convocatoria de la Central de Trabajadores de Cuba y sus sindicatos para celebrar el Día Internacional de los Trabajadores.
Todavía no salen de su asombro y andan exigiendo datos a sus lacayos para entender esa aplastante y masiva respuesta de nuestro pueblo.
Dicen que hubo orden de dar bajo perfil a las imágenes de masividad y alegría en los mismos medios de comunicación que ya habían dañado su credibilidad al cubrir los sucesos del 11 de julio a golpe de falsas noticias y montajes.
El mismo pueblo que diariamente critica lo que hacemos mal o no hacemos, que se indigna con las chapucerías, la insensibilidad, la desidia y el burocratismo; ese mismo pueblo desfiló, arrolló en conga y levantó carteles de apoyo a la Revolución y, de regreso a casa, derrotó a la mentira al mostrar la verdad con sus publicaciones en redes.
El pueblo se encargó de pintar el paisaje de nuestra resistencia creativa. Por ahí están los hermosos testimonios visuales de Cuba celebrando el triunfo del talento, el esfuerzo y la solidaridad en el enfrentamiento al más colosal de los desafíos que hayamos tenido: dos años de pandemia con bloqueo recrudecido.
Lo dijimos aquí, al pie del Memorial a José Martí y en todas las plazas del país. Junto a Raúl y a la heroica Generación del Centenario ratificamos ese Primero de Mayo que ¡Se pudo, se puede y siempre se podrá! (Aplausos.)
Por supuesto que no se trata de decir una consigna. Se expresa una convicción que siempre deberá estar acompañada de un principio: todo desde el pueblo, con el pueblo y para el pueblo (Aplausos).
Diputadas, diputados:
Desde el segundo semestre del año pasado veníamos alertando que el Gobierno de los Estados Unidos impulsa un peligroso cisma internacional, pretendiendo dividir al mundo selectivamente entre quienes están dispuestos a someterse a la tutela impuesta desde Washington, por un lado, y los que están convencidos de su derecho soberano a la autodeterminación y decididos a defenderlo, por el otro.
Las manifestaciones de esa ambición insensata no se han hecho esperar y las consecuencias ya se están pagando, especialmente, en Europa. Están costando vidas y sufrimiento, y provocando un daño económico global cuyo desenlace es difícil de predecir. Están convirtiendo al escenario europeo en un destino prominente de armamentos de toda clase, sin control real o perspectivas sobre su uso futuro.
No debe olvidarse que el volumen de armas nucleares que hoy concentran unos pocos países tiene la capacidad de destruir al planeta varias veces y las posibilidades de errores de cálculo no se pueden despreciar.
El escenario global de la década de 1990, cuando los Estados Unidos disfrutaban de una supremacía hegemónica singular tras el colapso del campo socialista en Europa, no es el de hoy y sería una equivocación peligrosa pretender imponerlo por la fuerza.
Conscientes de estas realidades, desarrollamos las relaciones internacionales sobre la base de principios y con pleno apego al Derecho Internacional, comprometidos con la paz, con la justicia y con el derecho a la plena independencia, el desarrollo y la seguridad de todos los países, en especial los del Tercer Mundo que son los más amenazados.
Así defendemos nuestras posiciones en los organismos internacionales, con plena independencia, coherencia y responsabilidad.
La política exterior cubana continuará teniendo como prioridad la batalla incesante contra el bloqueo económico de los Estados Unidos, su denuncia en todos los instantes y en todos los rincones del planeta.
El carácter agresivo, criminal y genocida de esa política, y su impacto abrumador sobre toda la sociedad y la vida del país, nos obliga a concentrar y redoblar el esfuerzo por combatirlo sin cansancio.
En nuestra región la brújula que nos guía sigue siendo el desarrollo de relaciones de amistad y cooperación con todos los países latinoamericanos y caribeños, el respaldo a la integración regional, sobre la base del precepto de la unidad en la diversidad, la observancia de la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz, y el compromiso solidario con la justicia social para todos los pueblos de Nuestra América.
En el mes de abril recibimos las visitas oficiales de los primeros ministros de Dominica y Belice, Roosevelt Skerrit y John Briceño, respectivamente, con quienes avanzamos en las relaciones bilaterales en correspondencia con los tradicionales vínculos de hermandad entre nuestras naciones.
Más de 1 000 delegados provenientes de 60 países y 219 organizaciones acompañaron al pueblo cubano en el Encuentro Internacional de Solidaridad con Cuba, que confirmó el apoyo de millones de personas en el mundo a la causa de la Revolución Cubana.
Hace pocos días, tuvimos el especial honor de acoger en La Habana al presidente de México, Andrés Manuel López Obrador y a la delegación que lo acompañó. Fue una visita oficial, importante en el empeño mutuo de fortalecer y profundizar los vínculos bilaterales, y de contribuir al avance de la región, su independencia y su integración. Coincidió con el aniversario 120 del establecimiento de relaciones entre nuestros dos países, una fecha de mucho significado para Cuba, que siempre ha encontrado en la tierra de Juárez la hermandad y el apoyo que encontraron Martí y Fidel en sus contemporáneos mexicanos. En esas horas entendimos mucho mejor la profundidad de los vínculos que nos hermanan, pero también el calibre político, la profunda sensibilidad y el entrañable compromiso de López Obrador en su relación con todos los pueblos de Nuestra América.
Estimadas diputadas y diputados:
Continúa vigente la vieja ambición neocolonial de los Estados Unidos, dirigida a fragmentar y debilitar a esta parte del mundo, como vía para preservar el poder hegemónico del imperialismo o restaurarlo donde lo ha perdido.
Desde Washington han convocado para el próximo mes a una reunión que curiosamente están llamando “Cumbre de las Américas”, a pesar de que excluye a algunos países.
Ocultaron hasta último momento la naturaleza selectiva y discriminatoria de la convocatoria con el claro propósito de evadir en todo lo posible la natural incomodidad de los gobiernos de la región, que desde hace mucho rechazan las exclusiones caprichosas.
Se conocen las gestiones ingentes y desesperadas que los Estados Unidos han debido desplegar, incluso con enviados especiales de alto nivel, para evitar el reclamo de que fuera un evento inclusivo, una reunión verdaderamente representativa del hemisferio.
Quien asume el compromiso de acoger una reunión hemisférica debe tener la capacidad y la valentía de escuchar a todos, desde el Ártico hasta la Patagonia, de oír criterios discrepantes, de disponerse a deliberar con argumentos sólidos, no con imposiciones y evasiones; encarar la verdad, por dura y desagradable que le parezca. Se descalifica para servir de anfitrión el país incapaz de dar cabida a todos.
En el fondo hay, por supuesto, un factor doctrinario. Es la Doctrina Monroe que, conocida o no, sigue siendo guía y enfoque político de los Estados Unidos para esta región que José Martí llamó Nuestra América.
Ya se sabe que en ese encuentro no se va a discutir o aprobar nada sobre desigualdad económica y social; sobre la creciente marginalización en la región, incluyendo a los propios Estados Unidos. Se conoce que no se tratará el creciente problema de la judicialización de la política para sabotear la voluntad popular y a gobiernos electos con el respaldo de los sectores más humildes ni se tratará el esfuerzo corporativo de las grandes trasnacionales para corromper a los gobiernos de la región.
No se hablará sobre el papel de la OEA en orquestar un golpe de Estado en Bolivia ni se adoptará decisión alguna que verdaderamente impulse las aspiraciones de democracia, inclusión y respeto que merecen los pueblos de la región.
No se profundizará en las razones por las cuales tanto los Estados Unidos como América Latina están entre las regiones más perjudicadas por la pandemia de COVID-19.
Ninguno de los documentos propuestos por el Departamento de Estado se propone avanzar con acciones prácticas en la lucha contra el racismo, a favor de los derechos de la mujer y para paliar la situación incierta de los inmigrantes.
No se debatirá sobre la manipulación ejercida por el Gobierno estadounidense en relación con el tema migratorio, que es utilizado con fines desestabilizadores contra Cuba, al tiempo que se realiza una política ilegal basada en medidas coercitivas unilaterales que persiguen el colapso económico, incentivan la emigración irregular, desordenada e insegura, a la vez que se incumplen deliberadamente los compromisos y los acuerdos vigentes en esta materia.
No se prevé discusión sobre el nefasto impacto en las sociedades del crimen organizado, el comercio de armas, producidas fundamentalmente en los Estados Unidos, ni el cáncer del narcotráfico alimentado también por el nivel de consumo en la sociedad estadounidense.
El terrorismo, incluyendo el terrorismo de Estado, y la manipulación del tema con fines políticos no son asuntos de la agenda. Es poco probable que se reconozca el trato especial y diferenciado que merecen los países pequeños del Caribe y que se confirme el derecho argentino a las islas Malvinas.
No habrá pronunciamiento alguno contra las medidas económicas coercitivas unilaterales y su uso contra los países de la región como arma despiadada de agresión.
No se va a reconocer el derecho de Puerto Rico a la independencia.
El Presidente de los Estados Unidos disfrutará de una fotografía y usará la Cumbre en sus campañas de política interna, especialmente en la Florida, pero pocos recordarán horas después lo que allí sucedió o el sentido de los documentos que con lenguaje y conceptos estadounidenses se pretenden adoptar.
La llamada Cumbre de las Américas parece identificarse con la OEA. Cargará así con el mismo desprestigio y descalificación moral que acompaña a esa institución panamericana. Esa organización está condenada desde hace mucho y es hora de que acabe de reconocerse con total transparencia; la gestión de los últimos años no ha hecho más que acelerar su estado moribundo.
Compañeras y compañeros:
Estas sesiones de la Asamblea Nacional confirman el avance del país en un proceso al que concedemos la mayor prioridad: la profundización de la democracia socialista y de la promoción, protección y efectividad de los derechos consagrados en la Constitución, en los tratados internacionales en vigor para la República de Cuba y en las leyes de desarrollo.
Somos conscientes de que el Estado socialista de derecho y justicia social será más democrático en tanto mantenga y profundice en la salvaguarda de la dignidad humana como valor supremo que sustenta el reconocimiento y ejercicio de los derechos y el cumplimiento de los deberes en la sociedad.
Los derechos constitucionales posibilitan exigir o reclamar, a través de diversas vías y mecanismos, su protección ante la vulneración o transgresión, le otorgan legitimidad permanente al sistema político.
En esta Legislatura se han aprobado diversas leyes complementarias que encauzan los mandatos constitucionales. Se promueven políticas públicas encaminadas a la protección integral de la infancia, de la adolescencia, de los adultos mayores, de las personas en situación de discapacidad, de las mujeres. Se desarrollan programas para la igualdad y la no discriminación por razones de cualquier condición o circunstancia personal que implique distinción lesiva a la dignidad humana. Se fortalece la función judicial para que el sistema de tribunales populares sea garante de los derechos constitucionales.
Se han aprobado ocho leyes importantes para nuestro país: la de Soberanía Alimentaria y Seguridad Alimentaria y Nutricional; la de Datos Personales; el nuevo Código Penal; la Ley de Ejecución Penal; la de Amparo a los Derechos Constitucionales; la del Sistema de Recursos Naturales y del Medio Ambiente; la del Derecho de Autor y el Artista Intérprete y la de Protección al Patrimonio Cultural y al Patrimonio Natural.
Cada una de estas leyes, como bien se expresó en sus presentaciones, son el fruto de un amplio proceso de consulta con especialistas, expertos, profesores universitarios y con la población.
Se ha debatido y explicado acerca de sus contenidos, en particular todo lo referido al nuevo Código Penal, con el que se atemperan las regulaciones en esta materia y se unifica en un solo texto el ordenamiento jurídico-penal del país, teniendo en cuenta los tratados internacionales en esta materia vigentes para Cuba. También viene a complementar las leyes que en el ordenamiento procesal penal se han aprobado por esta Asamblea, e introduce modificaciones importantes en el ámbito de la prevención y el enfrentamiento al delito. Corresponde ahora divulgarlo a fin de fomentar en nuestra ciudadanía el respeto a la legalidad socialista.
A los responsables de su aplicación les atañe actuar con la debida justeza. Esta es una herramienta que ha de emplearse con la racionalidad debida. Es un instrumento para proteger a la sociedad, a las personas y al orden político, económico y social consagrado en la Constitución de la República.
Como recordarán, entre las cuestiones más novedosas que introdujo la actual Constitución de la República está la amplia gama de derechos que reconoce. Protegerlos ante cualquier vulneración por parte de los órganos del Estado, sus directivos, funcionarios o empleados y los ciudadanos constituye el objetivo de la Ley del Proceso de Amparo de los Derechos Constitucionales que aprobamos en el día de ayer. Es una ley que fortalece la institucionalidad del país y se materializa la definición de que Cuba es un Estado socialista de derecho y justicia social.
Otra de las leyes aprobadas, que representa un paso de avance, es la Ley del Sistema de Recursos Naturales y del Medio Ambiente. Su texto refuerza el ejercicio pleno del derecho de las personas a disfrutar de un medio ambiente sano y equilibrado, enaltece la responsabilidad de todos con la conservación, protección y uso racional de los recursos, a fin de hacer más racional la vida humana y asegurar la supervivencia, el bienestar y la seguridad de nuestros ciudadanos.
Por su parte, la Ley del Derecho de Autor y el Artista Intérprete atempera esta materia a los cambios experimentados en los procesos de creación y difusión en el ámbito literario, artístico, periodístico, científico y educacional; refuerza la política educativa, científica y cultural del Estado al conjugar los intereses de la sociedad y el reconocimiento a los creadores por su obra.
También generó un gran interés por especialistas y conocedores de este tema, la Ley de Protección al Patrimonio Cultural y al Patrimonio Natural aprobada por esta Asamblea. En ella se materializa la obligación del Estado con la protección del patrimonio natural, histórico y cultural de la nación, y el deber de protegerlos. Se consolida la identidad nacional y local, la soberanía cultural y el derecho legítimo del pueblo a la creación, disfrute y protección de la cultura.
Diputadas y diputados:
En el socialismo la protección integral de los derechos humanos constituye esencia, pues el ser humano y su dignidad son epicentro de la sociedad. El discurso y la narrativa capitalista en materia de derechos humanos desarrollan formas de dominación, en ocasiones ocultas, en otras abiertas, que se amparan en una legitimidad aparente.
No someterse a la hegemonía del imperialismo, nadar contracorriente tiene consecuencias: el bloqueo y su recrudecimiento es una de ellas. Este sistema cruel e inhumano pretende eliminar al socialismo como alternativa, procura la regresión al capitalismo, intenta limitar la acción del Estado, entorpecer y obstaculizar sus políticas, planes y programas para promover, proteger y garantizar los derechos; alimenta contradicciones y errores internos y trata de imponer una visión colonizadora de los derechos.
A pesar de ello, reafirmamos la convicción de que incluso en difíciles condiciones económicas el Estado cubano mantendrá como fines esenciales garantizar la igualdad efectiva en el disfrute y ejercicio de los derechos y en el cumplimiento de los deberes consagrados en la Constitución y en las leyes; promover un desarrollo sostenible que asegure la prosperidad individual y colectiva y obtener mayores niveles de equidad y justicia social; preservar y multiplicar los logros de la Revolución y garantizar la dignidad plena de las personas y su desarrollo integral.
Aunque constituyen avances importantes, no son suficientes las leyes que en estas sesiones aprobamos. Se requiere elevar los niveles de educación cívica, de cultura jurídica, adoptar todas las medidas que sean necesarias, en diferentes órdenes y niveles, que permitan el goce efectivo de los derechos y asegurar las circunstancias que inhiban las conductas vulneradoras de estos. Reconocer, promover, prevenir, proteger, garantizar son verbos que denotan la acción estatal y para lo cual es imprescindible el trabajo mancomunado con los diferentes actores sociales, con la participación popular, con el poder popular.
Si examinamos el contexto internacional no son muchos los países que en tan corto tiempo someten proyectos de disposiciones jurídicas a dos mecanismos de participación popular y democráticos: la consulta popular y el referendo constitucional en 2019 y, próximamente, el referendo legislativo para el proyecto de Código de las Familias. ¿Por qué aquellos que se empeñan en decir que en Cuba no existe democracia no hablan de cómo se propicia la deliberación en consulta popular y la decisión con efectos vinculantes para el caso del referendo en el proceso de creación normativa? ¿Por qué no hacen referencia al involucramiento popular en estos procesos participativos, de búsqueda de legitimidad y de consenso?
Antes de pasar a otro tema, quisiera volver sobre una Ley muy importante que aprobamos: la de Soberanía y Seguridad Alimentaria y Nutricional.
No podemos separar la trascendencia de esa normativa de una de las mayores incertidumbres que azota al mundo entero hoy. Hace poco la FAO dijo que teme por la grave inseguridad alimentaria en todo el planeta: “Desde hace siete años la FAO notó un deterioro en la capacidad de los países para alimentar a su población. ‘Estamos ahora en lo que llamamos una tormenta perfecta. Ya veníamos mal y la pandemia fue una verdadera bomba atómica en materia de hambre. Con esta nueva crisis entre Rusia y Ucrania, francamente, de lo que hablamos ahora es de una crisis global y generalizada (…) una situación de grave inseguridad alimentaria en todo el planeta’.” Estas son declaraciones de la representante del órgano de Naciones Unidas en México.
“En América Latina el número de personas que viven con hambre aumentó en 13,8 millones durante el primer año de la pandemia y alcanzó un total de 59,7 millones (…) la inseguridad alimentaria (…) alcanza al 41 % de la población ya sea en forma severa o moderada”.
Esta dramática realidad es una de las más graves consecuencias de los desequilibrios económicos y sociales generados por el neoliberalismo y sobre los que tantas veces alertó Fidel en sus históricas Reflexiones.
No es, por tanto, algo que nos sorprenda. Hay conciencia del problema y proyecciones para enfrentarlo. Y es muy importante potenciar nuestro Plan de Soberanía Alimentaria y Educación Nutricional (SAN), que involucra prácticamente a todos los organismos y a toda la sociedad.
Estamos convocados a capacitar y movilizar a las estructuras gubernamentales desde el nivel de municipio para que estén en condiciones de liderar este proceso productivo con participación popular en los escenarios locales y además propiciar un intenso proceso que llegue a todos los productores locales, tanto estatales como cooperativos y privados, a la empresa estatal y hasta la última finca, al polo productivo agroindustrial, a cada proyecto de desarrollo local, favoreciendo la agroecología como una alternativa necesaria para la producción agropecuaria en las actuales circunstancias.
Compatriotas:
Es muy gratificante y satisfactorio para mí confirmar, ante esta Asamblea, que la pandemia continúa bajo control de manera exitosa en nuestro país.
Como he reconocido públicamente, más de una vez, los trabajadores de la Salud y los de la Ciencia salvaron al país. Sientan ese reconocimiento absolutamente todos: desde el más notable médico o investigador hasta el más sencillo operario. Desde los consagrados cuadros que dirigen las prestigiosas instituciones científicas y hospitalarias hasta los incansables dirigentes de las organizaciones políticas y sindicales de ambos sectores.
Las alianzas forjadas en medio de las peores circunstancias, el esfuerzo descomunal y la consagración sin límites nos han permitido regresar a una nueva normalidad y reanimar poco a poco la actividad económica y la vida social.
No nos detenemos. El Instituto Finlay de Vacunas de Cuba, autor de los inmunizantes Soberana 02 y Soberana Plus contra la COVID-19, impulsa hoy dos estudios con el objetivo de proteger a los lactantes contra el SARS-CoV-2. Según los expertos, después de haber vacunado a toda la población pediátrica del país con Soberana 02 a partir de los dos años, mover la inmunización a este grupo etario tiene muy bajo riesgo en términos de seguridad.
En otro orden de ideas hablaremos de la economía, la economía mundial, tras un periodo de gradual recuperación en el año 2021, con un crecimiento de 5,9 %, inició el año 2022 en condiciones de gran incertidumbre, con proyecciones en el entorno del 3,6% de crecimiento.
Las interrupciones en las cadenas de suministros y mayores precios de los alimentos y la energía han empujado al aumento de la inflación, a lo que se añade los contagios de la COVID-19 y, más recientemente, el conflicto europeo.
A la sombra de esa tendencia, la etapa pospandemia, se proyecta mundialmente como un período de recuperación frágil y desigual, marcado por una lenta reanimación del comercio internacional.
Las presiones de precios se han traducido en una inflación promedio proyectada para 2022 de 5,7 % en las economías avanzadas y de 8,7 % en las economías emergentes y en desarrollo.
Para Cuba, sometida a un bloqueo recrudecido y criminal, el escenario está marcado adicionalmente por el encarecimiento de las importaciones, especialmente, combustibles y alimentos.
Este complejo contexto, al que tenemos que imponernos con medidas audaces e innovadoras, ajustadas a nuestro modelo de desarrollo social y con la mayor equidad posible, implica grandes desafíos para la gestión de la economía.
Con ese propósito actualizamos la Estrategia Económico-Social, sobre la que se ha brindado información a los diputados y que constituye la hoja de ruta de las principales medidas para garantizar el cumplimiento de los objetivos y metas del Plan de la Economía Nacional.
La amplia y documentada información que dio aquí el compañero Alejandro Gil me libera de entrar en más detalles que alargarían innecesariamente mis palabras. Solo me detendré brevemente en lo que ahora mismo es el centro de las preocupaciones de todas y todos: las medidas para contener la inflación.
El Consejo de Ministros trabaja intensamente con objetivos y tareas muy claras que comenzarían por un esquema cambiario secundario para avanzar después en la recuperación del mercado cambiario, incluyendo, en cuanto sea posible, la compra venta de divisas a la población.
No perdemos de vista que es preciso incrementar las ofertas y se dan los pasos en ese sentido, estimulando, ante todo, el aporte de las producciones nacionales, pero también mediante diferentes vías de comercio exterior.
Se impondrán límites a los excesivos ingresos en instituciones y entidades estatales no sujetas a mayor producción y eficiencia y habrá un redimensionamiento del aparato estatal que permita reducir los gastos y orientar los mismos a la atención a las situaciones de vulnerabilidad.
También como parte de la Estrategia se da continuidad al proceso de ampliación y diversificación de los actores económicos y se requiere acelerar la presentación de propuestas con nuevas transformaciones para la empresa estatal socialista, sujeto económico principal de nuestro modelo, principalmente en lo relacionado con su autonomía de gestión, acceso a recursos, misión y funciones de las juntas de gobierno, de las OSDE, funcionamiento de las micro, pequeñas y medianas empresas estatales y las empresas filiales, entre otras.
Otro aspecto complejo es el nivel de desequilibrio macroeconómico, que se expresa en el aumento de las presiones inflacionarias y la depreciación del tipo de cambio informal. El desenvolvimiento en entornos cambiarios diferentes para el sector estatal y no estatal implica un obstáculo para la ampliación de los encadenamientos productivos entre ambos sectores.
A pesar de los aspectos positivos que se aprecian hasta la fecha en la gradual recuperación de la actividad económica y social del país, se requiere avanzar con más celeridad en la estabilidad macroeconómica, el incremento de la producción nacional y de las exportaciones, la inversión extranjera directa, la sustitución efectiva de importaciones y la eficiencia del proceso inversionista.
En medio de la compleja situación que enfrentamos se ratifican como prioridad: la recuperación gradual del peso cubano como centro del sistema financiero, el enfrentamiento a la inflación, la estabilidad del sistema electroenergético nacional, la atención priorizada a personas, hogares y comunidades en situación de vulnerabilidad; la descentralización de competencias en función de una mayor autonomía en los municipios y las transformaciones del sistema empresarial estatal.
A la par que se trabaja en la atención de las urgencias, no se renuncia al desarrollo. Se ha continuado perfeccionando la planificación estratégica del país mediante los macroprogramas, programas y proyectos; sistema de trabajo que ha permitido avanzar en la implementación de los Lineamientos aprobados en el Octavo Congreso del Partido Comunista de Cuba para el periodo 2021-2026.
Compatriotas:
El golpe y las pérdidas de los últimos días volvieron a poner ante nosotros un desafío aparentemente insuperable. La unidad, la solidaridad y el trabajo han vuelto a probarnos que juntos todos los desafíos pueden ser vencidos.
Ni los más enconados adversarios de la Revolución Cubana, atacándola a fondo y de modo sostenido durante 63 años, han podido poner de rodillas al invencible pueblo de Fidel. Y conste que no han desistido en el intento de borrar “este mal ejemplo” de resistencia creativa del mapa de América; por eso no nos invitan a la mesa que les toca servir. ¡Somos una boca insumisa. Y no somos la única! (Aplausos.)
Hace poco me preguntaron cuál es la razón de que nos hayan vuelto a poner, por ejemplo, en una lista de países que amparan el terrorismo. No la hay. No existe razón alguna para el castigo, la sanción, el odio contra un pueblo noble, amoroso, gentil y alegre como el cubano. Solo hay sinrazones, perversidad, falta de ética y una grandísima frustración porque llevan 63 años naufragando de derrota en derrota (Aplausos).
Los hemos derrotado en todos los terrenos, no por ser más, porque no lo somos. No por tener más armas, porque no las tenemos. No por gracia o milagro divino, porque no nos creemos un pueblo elegido. Los hemos vencido porque nos sostienen ideas justas, porque amamos el amor y odiamos el odio.
Nuestra fuerza reside en valores humanos de inspiración martiana y fidelista; en el poder de la verdad y en la capacidad transformadora de la educación y la cultura. Esos valores no se cotizan en bolsa, no dependen de los vaivenes del mercado. Se siembran con el aprendizaje de la historia y se fortalecen en la práctica de la solidaridad.
¡Conquistar toda la justicia es la consigna y el horizonte! ¡La unidad que se afirma en la diversidad es el camino. Por él avanzamos!
¡Los tiempos siguen siendo complejos y desafiantes, pero ya estamos entrenados!
Firmes y convencidos:
¡Hasta la Victoria Siempre!
Il Presidente denuncia campagna per provocare disordini sociali a Cuba
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha denunciato oggi le azioni promosse dal governo USA per provocare un’esplosione sociale sull’isola.
Parlando alle conclusioni della quinta sessione straordinaria dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (parlamento), il presidente ha affermato che l’ambasciata di Washington all’Avana sta portando avanti campagne di disinformazione sulle piattaforme tecnologiche per provocare il malcontento.
Ha denunciato l’accusa a Cuba di perseguire e imprigionare i bambini e ha ribadito che nessuno sotto i 16 anni viene imprigionato a Cuba e che coloro che vengono processati godono delle garanzie costituzionali del Paese.
Il primo segretario del Partito Comunista di Cuba ha avvertito che coloro che tentano di danneggiare la sovranità, l’indipendenza e l’ordine interno del Paese si confrontano con la legalità di uno Stato socialista di diritto che ha il diritto di esistere.
Díaz-Canel ha denunciato che gli Stati Uniti stanno ricorrendo a vecchie tattiche con tecniche moderne per creare un clima di insicurezza dei cittadini e provocare un’esplosione sociale, molto evidente nella campagna di smobilitazione delle celebrazioni del Primo Maggio.
Il presidente ha sottolineato che quel giorno c’è stata una risposta travolgente e massiccia da parte della popolazione, che ha lasciato bellissime testimonianze visive di un Paese che ha affrontato due anni di pandemia di Covid-19 e un blocco statunitense intensificato con una resistenza creativa.
L’ultima sessione parlamentare che si è svolta oggi con la partecipazione del leader della Rivoluzione, Raúl Castro, ha chiuso un altro ciclo di progressi nell’adempimento del programma legislativo iniziato dopo l’entrata in vigore della Costituzione nel 2019, a seguito di un referendum nazionale.
Il presidente dell’organo legislativo, Esteban Lazo, ha dichiarato che nella prossima sessione del Parlamento, a luglio, i deputati analizzeranno la bozza del Codice di Famiglia con le aggiunte e i commenti dei cittadini, che sarà infine sottoposta a un referendum popolare in una data da definire.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it