Cuba ha sottolineato ieri al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU il suo impegno per l’uguaglianza e l’emancipazione delle donne, mentre proseguono le discussioni della 50ª sessione dell’organismo con sede in Svizzera.
Parlando in un dialogo interattivo con la relatrice speciale sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze, Reem Alsalem, la diplomatica cubana Mirthia Julia Brossard ha assicurato che l’isola promuove e difende la parità di diritti e opportunità per le donne attraverso la sua Costituzione.
In questo senso, ha sottolineato il Programma nazionale per l’avanzamento delle donne a Cuba, che ha descritto come una pietra miliare nello sviluppo di politiche a favore delle donne.
Brossard ha accolto con favore il rapporto presentato dalla relatrice, che ha deplorato il problema della violenza subita dalle donne in tutto il mondo, in particolare dalle donne e dalle ragazze indigene.
Alsalem ha ritenuto che i progressi nei dati sul flagello abbiano rivelato la lunga strada da percorrere per arginare il fenomeno degli abusi di genere, che considera un’epidemia.
Secondo l’esperta, il Covid-19 e alcune delle misure attuate per affrontarla hanno esacerbato il pericolo di violenza e ha chiesto di trarre insegnamento per evitare errori in crisi future.
Per quanto riguarda gli abusi contro le donne e le ragazze indigene, il rappresentante cubano ha sottolineato che il mancato riconoscimento del diritto dei popoli indigeni all’autodeterminazione, al possesso della terra e alla sovranità sulle loro risorse naturali è un fattore strutturale che contribuisce a questa violenza.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it