Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha ricevuto nel pomeriggio di lunedì 27, il Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Sacra Congregazione per il Clero della Santa Sede, che realizza una visita alla Chiesa Cattolica in Cuba.
Durante il cordiale incontro, sono stati toccati temi d’interesse reciproco ed in particolare la prossima visita a Cuba di Sua Santità il Papa Francisco.
Il distinto visitatore era accompagnato da Monsignor Vecéslav Tumir, Incaricato degli Affari della Nunziatura Apostolica a L’Avana.
Per la parte cubana, hanno partecipato all’incontro Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere e Caridad Diego Bello, a capo dell’Ufficio d’Attenzione ai Temi Religiosi del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.
La visita del Papa si ripercuoterà sulle relazioni con gli USA
Il cardinale italiano Beniamino Stella, stretto collaboratore del Papa, ha detto a La Habana che la prossima visita del Pontefice a Cuba lascerà “orme di speranza e d’amore” e che confida che possa promuovere il riavvicinamento con gli USA, processo nel quale papa Francesco ha agito da mediatore.
“Io penso che ogni visita del Papa sia un momento importante, di molta profondità e di molta speranza per i paesi”, ha detto il Cardinale dopo avere officiato una messa nella cattedrale di La Habana, dato che si trova in visita pastorale a Cuba.
La visita di Francesco avverrà in un momento cruciale per Cuba, immersa in un processo di ripresa delle sue relazioni con gli USA dopo più di 50 anni di inimicizia, un svolta diplomatica storica che ha contato sull’appoggio e sulla mediazione del Vaticano e del Papa personalmente.
“Il Papa ha avuto una partecipazione molto discreta, ma seria e profonda in questo processo di avvicinamento che si sta producendo poco a poco per il miglioramento delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti”, ha sottolineato il cardinale Jaime Ortega, arcivescovo di La Habana.
Ortega ha detto che il prossimo viaggio del Papa in settembre, in date ancora da definire, sarà come quella straordinaria visita di Giovanni Paolo II nel 1998, che ha iniziato una tappa nuova nel paese “e approfondirà una nuova strada che anche il paese seguirà”.