Cuba ha onorato ieri, venerdì 19 agosto, coloro che sono morti nell’incendio di vaste proporzioni avvenuto nella zona industriale della provincia occidentale di Matanzas.
Dalle 10:00 alle 17:00 ora locale, la popolazione ha espresso il proprio cordoglio e la propria solidarietà al Museo dei Vigili del Fuoco Enrique Estrada della città, a coloro che sono morti in servizio mentre combattevano le fiamme.
I 14 dispersi nell’incidente sono stati identificati come i soldati di Matanzas Adriano Rodríguez, Fabián Naranjo e Leo Alejandro Doval, e di Mayabeque, Michel Rodríguez; il primo sottufficiale di Matanzas Diosdel Nazco; il capitano di Mayabeque, Areskys Quintero, e il primo tenente dell’Avana, Andy Mitchel Ramos.
Anche Luis Ángel Álvarez e Pablo Ángel López, di Matanzas; Osmany Blasco e Rolando Oviedo, di Mayabeque; nonché Raciel Alonso Martínez, Luis Raúl Aguilar e Osley Marante, dell’Avana.
Il Presidente Miguel Díaz-Canel ha decretato due giorni di lutto ufficiale, a partire dalle 06:00 ora locale di giovedì, in omaggio alle vittime della più grande catastrofe del genere nel Paese.
Il dottor Jorge Gonzalez, a capo dell’équipe di specialisti che ha svolto il delicato compito, ha spiegato in una conferenza stampa che, sebbene siano riusciti a trovare 14 gruppi di resti scheletrici, è impossibile effettuare un’identificazione assoluta di questi frammenti.
L’identificazione assoluta è quella che permette di definire che si tratta di una persona specifica e non di un’altra, ha detto, cosa che nelle circostanze dell’incidente è impossibile, poiché non è disponibile nessuno dei tre elementi richiesti dalla tecnologia moderna: impronte digitali, studi dentali o campioni di DNA.
Le alte temperature a cui sono stati sottoposti i 754 frammenti ossei ritrovati hanno eliminato la possibilità di estrarre il DNA per un confronto, un criterio con cui concordano gli esperti internazionali contattati per affrontare la situazione, ha aggiunto.
Rendere onore esalta
Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, in compagnía di Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, hanno reso omaggio nell’ultimo addio ai morti nel compimento del dovere nella Base dei Supertanqueros.
A questo posteriore gesto di rispetto si sono uniti i memebri del Burò Politico, Esteban Lazo Hernández, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare; il generale di corpo d’esercito Álvaro López Miera, ministro delle Forze Armate Rivoluzionarie, e il generale di divisione Lázaro Alberto Álvarez Casas, ministro degli Interni..
Dopo il solenne omaggio, Raúl e Díaz-Canel sono giunti con i familiari dei deceduti, lì presenti.
«Le nostre più sentite condoglianze accompagnandovi in questo momento», ha detto il Capo di Stato, come si legge nel sito web della Presidenza della Repubblica.
Davanti a loro, con la mano sul petto, il Generale d’Esercito ha condiviso le parole del mandatario indicando che lo accompagnava nel suo dolore. .
Poco prima lo avevano fatto altri dirigenti politici e dello Stato, così come le massime autorità della provincia.
In un giorno trascendentale per il paese, marcato da un profondo dolore, il popolo di Matanzas, rappresentando tutta Cuba, in forma disciplinata e solenne, ha reso omaggio ai valorosi che hanno affrontato il terribile sinistro avvenuto nella Zona industriale della città.
È stata una veglia triste, ma anche d’onore e di gloria, nella quale sono state molte le manifestazioni d’ammirazione e di rispetto e che,come in altri momenti difficili, di fronte alle avversità, i cubani sono stati uno solo nel dolore e nella solidarietà.
Inoltre è diventata una giornata di accompagnamento di tutto un paese ai familiari e agli amici dei morti, molto depressi per la tristezza e per i ricordi.
L’omaggio è iniziato alle dieci di mattina nella Caserma Museo dei Pompieri, un edificio leggendario nel quale sono passati 15000 cittadini, una folla che ha fato una coda interminabile per giunger sino a Plaza de la Vigía, con il proposito d’offrire amore e pace.
La fila delle persone sembrava interminabile. Si vedevano molti lavoratori, genitori con i loro figli, intellettuali, famiglie giunte per rmostrare il loro rispetto per un breve attimo, alcuni con un fiore nelle mani, senza impedire la disperazione data dal dolore dei loro cari perduti.
Le corone di fiori di Raúl e Díaz-Canel hanno accompagnato le urne durante gli onori funebri in questa dura giornata di sentito omaggio.
Sono giunte corone a nome dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, dell’Associazione dei Combattenti della Rivoluzione Cubana, dei familiari e del popolo.
È grande il dolore com’è grande l’eroismo mostrato da questi valorosi e la solidarietà è stata immensa in tutta una nazione e in altre latitudini.
Queste ore tristi ci mostrano nello stesso tempo un popolo che fa dell’unità un pilastro della sua grandezza, ha detto Leo García, primo vice presidente dell’Unione Nazionale deli Scrittori e degli artisti di Cuba in Matanzas.
La commozione si rifletteva in tutti i volti. Pochi non hanno pianto per i valorosi simboli eterni, per il nostro paese. Giorni d’abbracci, lacrime e sostegno nel quale né il calore soffocante né la pioggia hanno potuto interferire.
Nonostante il magone per gli esseri amati,con questo dolore che ferisce tanto, quel che è stato più apprezzato nella giornata è stato l’orgoglio d’essere cubano, capace di sentire come propria la tristezza altrui, ha riconosciuto Ercilio Vento Canosa, storiografo della città.
Questa triste situazione ha suscitato nella cittadinanza un forte sentimento di solidarietà che pone in evidenza la qualità del cubano buono, ha commentato il famoso investigatore.
«Qui c’è un eroismo impossibile da dimenticare».
I testimoni e le storie dei protagonisti della tragedia chiamavano l’attenzione. Uno di loro, con i segni evidenti sul volto, è stato Dionisio González, delle forze d’appoggio contro l’incendio.
«Io non posso dire molto, solo che sono venuto qui per offrire un ultimo abbraccio a questi coraggiosi che hanno lottato come veri eroi ed hanno offertol le loro vite per salvare Matanzas», ha detto.
Candele di vari colori e grandezze, fiori diversi, in un’atmosfera nella quale la commozione era visibile in ogni volto.
Alcuni non hanno potuto celare il dolore: arrivati nel Museo era evidente il sentimento che li dominava.
I muri del Museo dei Pompieri, il Teatro Sauto, il Museo Palacio del Junco e altri venerabili edifici situati in questa parte in cui si fondò la città, sembravano riverire in silenzio i morti.
C’è stato chi si è chiesto cosa avrebbe scritto la grande poetessa Carilda Oliver Labra, con la sua sensibilità e genio, su questo disgraziato, tanto epico in sè stesso. Lei, che cantò Fidel, la città e molti eroi e martiri.
Sono qui per accompagnare il mio popolo di Matanzas in quest’ora difficile e spero solo che tutta questa somma di solidarietà e d’amore blandisca un poco le pene di queste famiglie, ha osservato il cantautore Raúl Torres, visibilmente commosso.
Pensare alla gente che è restata lì, che ha rischiato la vita per salvare i concittadini, è molto duro.
Il loro esempio e legato resteranno nel ricordo e nella memoria del popolo di Cuba e in particolare quello di Matanzas, ha detto, dopo aver riconosciuto che serviranno anche come stimoli per continuare a dare un impulso alla vita e al progresso.
Al termine delle guardie d’onore nel Museo dei Pompieri dove il popolo ha espresso i suoi sentimenti d’onore e solidarietà, il corteo funebre è partito per il Pantheon dei Caduti per la Difesa, nel Cimitero locale, nel quale è stata realizzata la cerimonia d’inumazione, di carattere familiare.
Per sempre in noi, nel cuore del vostro Paese
Al disopra della profonda tristezza si è imposto il rispetto, quello di una città e di un paese unito nel grande abbraccio del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e del Primo Segretario del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che hanno aperto l’omaggio del popolo ai morti nell’incendio della Base dei Supertanqueros di Matanzas.
«Il fuoco non ha bruciato l’amore che sentiamo. Voi siete nei nostri cuori, ha scritto un bambino su un cartello. È entrato al braccio di sua madre nel Museo dei Pompieri di Matanzas e lo ha lasciato tra i fiori per onorare coloro che sono morti compiendo il proprio dovere durante la lotta per spegnere l’incendio della Base dei Supertanqueros.
Dopo aver letto il suo messaggio si sentiva che tutto era stato detto, dalla più bella semplicità, perché parlava di gratitudine e d’amore e questo precisamente, ha inondato le anime di miglia di matanzeri andati a compiere un dovere assoluto: quello di rendere omaggio.
Nonostante il sole inclemente e la pioggia nessuno è andato a casa senza aver lasciato a suo modo una cosa, un’offerta: una rosa, disegni, bandiere cubane, un saluto, un grazie mormorato, un silenzio.
All’interno della Caserma dei Pompieri, Enrique Estrada, tutto commuoveva sino ai singhiozzi. i familiari che baciavano sconsolati le foto, i riscattisti che giungevano con gli occhi pieni di lacrime, i membri della Croce Rossa che si sono inginocchiati davanti alle 14 urne senza nome.
Emozionavano quelli che hanno sfilato con ustioni ancora evidenti e tremavano loro e i loro fiori, e piangevano con un’angoscia profonda che si spiega solo nella loro condizione di testimoni, di sopravvissuti in quella terribile mattina.
Tutti i gradi militari, i livelli d’autorità, le età, la provenienza, le occupazioni…hanno reso omaggio agli eroi del sinistro nella Zona Industriale.
La gente ha espresso il suo genuino dolore, perchè sentiva che doveva ringraziare coloro che hanno dato tutto e anche di più per ripulire il cielo di Matanzas.
Nella Piazza de la Vigía, al disopra della profonda tristezza, si è imposto il rispetto, quello di una città e del paese.
Oltre alla presenza delle massime autorità della nazione, con il Presidente Díaz-Canel, l’omaggio di Raúl è stato una prova assoluta questa venerazione dell’Isola per coloro che hanno dato la vita per difenderla.
Sapere che lì c’era il Generale d’Esercito, leader della Rivoluzione, è stato come ricevere un forte abbraccio.
Cuba ha onorato i suoi morti perchè Cuba non dimentica i suoi. È certo che il fuoco non ha potuto contro l’amore non può.
E i 16 uomini che hanno lasciato la loro esistenza in questa lotta epica contro le fiamme resteranno sempre in noi, nel cuore del loro paese.
Non è possibile identificare i resti delle vittime dell’incendio di Matanzas
Non è stato possibile identificare in forma assoluta i resti delle vittime dell’incendio nella Base dei Supertanqueros a Matanzas, ha affermato in una conferenza stampa il dottor Jorge González Pérez, che ha guidato il gruppo multidisciplinare incaricato della ricerca e identificazione delle 14 persone scomparse nel sinistro.
Il Presidente della Società Cubana di Medicina Legale ha spiegato che, come risultato della perizia realizzata attorno al contenitore 51 (noto come 2) , sono stati recuperati 754 piccoli frammenti ossei divisi in 14 gruppi trasferiti in laboratorio per la loro caratterizzazione.
Inoltre sono stati recuperati alcuni oggetti isolati come lanterne, suole di scarpe, un pezzo di catena, tra vari elementi.
Secondo il medico legale, per ottenere l’identificazione assoluta ci sono due vie: le impronte digitali e l’analisi dei denti. Inoltre il DNA. In questo caso non sono state possibile le prime due e nemmeno l’ultima per le alte temperature alle quali sono stati sottoposti i resti, una conclusione avallata da esperti internazionali consultati.
Ossia non è stato possibile stabilire a quale persona appartenessero.
Prima di rendere pubblica questa informazione, ha chiarito González Pérez– sono state realizzate interviste individuali con tutte le famiglie, che hanno ricevuto risposte a proposito dell’indagine. I familiari hanno ringraziato per l’onestà degli scientifici e dei periti impegnati.
Per illustrare le avversità dello scenario d’investigazione, il dottore ha detto che durante l’incendio, al suo centro, le temperature hanno raggiunto i 1000/2000 gradi centigradi, mentre in un forno per incenerire il cadavere di un corpo umano servono 800 gradi.
Per questo non trovare niente è stato un risultato previsto.
È stato valutato anche che se fosse restato un corpo protetto da una struttura crollata o nel liquido, le indagini realizzate hanno rivelato che nella zona del contenitore. 51, c’erano al momento dell’esplosione 30 persone.
Tra loro sono state precisate 15, e questo ha permesso, assieme a video facilitati e all’informazione operativa, di realizzare un primo piano d’ubicazione dei soggetti e delle tecniche.
Accedendo al terreno sono stati considerati aspetti come l’ inclinazione della superficie, il flusso del movimento e la solidificazione del greggio (coquificazione).
Sono stati stabiliti 4 quadranti, divisi a loro9 volta in settori e in quadretti di cinque per cinque metri. Per lavorare sono stati necessari picconi, pale e Martelli pneumatici.
Lo specialista ha citato tra le diverse autorità contattate la Rete di Scienza Forense coordinata dalla Croce Rossa Internazionale ed ha sottolineato che esiste consenso sul fatto che è impossibile avanzare ulteriormente con la tecnologia che esiste oggi.
Inoltre ha segnalato la preparazione e la capacità che esistono a Cuba in questo tipo di lavori.
Cuba decreta il lutto nazionale
18/08 – Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha decretato oggi il lutto ufficiale per le persone morte nell’incendio della base di Matanzas Supertanker il 5 agosto.
Il lutto ufficiale entrerà in vigore dalle 6:00 del 18 agosto fino alle 24:00 del 19 agosto 2022, durante il quale la bandiera nazionale dovrà essere esposta a mezz’asta negli edifici pubblici e nelle istituzioni militari.
Il controllo e lo spegnimento dell’incendio nella base delle superpetroliere di Matanzas è stato un atto eroico in cui ha prevalso il coraggio personale e collettivo e ha significato una nuova epopea del nostro popolo”, si legge nell’annuncio trasmesso dalla televisione nazionale.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it