Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha incontrato il 31 agosto impresari e personalità d’Italia, e insieme hanno sottolineato le vicinanze e la volontà di materializzare proposte che abbiano come scenari l’Isola dei Caraibi.
I vincoli nati tra Cuba e coloro che guidano gli affari in terra italiana superano la tradizione e la parte meramente economica, dato che tra le due nazioni c’è un vincolo culturale, storico e di conoscenza reciproca che marca i due popoli.
Questo concetto è stato espresso nel Palazzo della Rivoluzione dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in un incontro con imprenditori e personalità d’Italia,presieduto anche dal membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz, e dal vice primo ministro e titolare d’Economia e Pianificazione, Alejandro Gil Fernández.
«Molte grazie per stare qui», ha detto ai suoi interlocutori il Capo di Stato, mentre li salutava uno per uno nel Salone Portocarrero.
Tra loro , quasi tutti giunti nell’Isola con l’interesse di fomentare affari, c’erano Claudio Cardini, presidente del Gruppo Daiquirí Tours; l’ambasciatore della Repubblica Italiana in Cuba, Roberto Vellano; e il sindaco di Firenze, Dario Nardella con altri amici provenienti dalla nazione europea.
Il Presidente Díaz-Canel ha detto che questo incontro avviene nel momento in cui Cuba vive un insieme di difficoltà che si sono ripercosse nell’economia e nel sociale e che hanno a che vedere molto con il modo in cui il paese ha sofferto un gruppo di danni economici e finanziari dal secondo semestre del 2019
Partendo da quel momento ha spiegato il dignitario,–l‘Isola ha cominciato a sentire il peso delle 243 misure applicate dall’amministrazione Trump, molto concentrate nei tagli di tutte le fonti di finanziamento.
Il paese ha sofferto in questo periodo una persecuzione finanziaria e anche energetica, ha segnalato, e una scalata di aggressioni, dal principio di gennaio del 2020, ed ha ricordato ai visitatori che «Trump ci ha posto nella lista dei paesi terroristi e questo, di fatto, ci ha tagliato tutte le fonti di finanziamento di crediti bancari».
Díaz-Canel ha indicato che si tratta di un assurdo, di una lista ingiusta e spuria perchè Cuba è un paese che mai – e tutto il mondo conosce l’educazione umanista di Cuba – ha appoggiato azioni di terrorismo, ma sì è stata vittima del terrorismo che proviene dagli Stati Uniti.
Sulla guerra mediatica contro l’Isola grande delle Antille, il Presidente ha sottolineato che c’è una Cuba nelle reti sociali e nei giornali che operano il linciaggio, e c’è un’altra Cuba come quella che ora visitano gli amici italiani. Tutte queste calunnie, ha aggiunto Díaz-Canel, «indubbiamente rendono più complessa la nostra situazione».
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista ha parlato anche dell’attuale situazione del Sistema Elettrico Nazionale; dei problemi che ha lasciato la COVID-19 –dalla quale Cuba è uscita con i vaccini i ventilatori polmonari e altri sforzi propri, ed ha indicato come fu che le brigate mediche dell’Isola sono andate in altri punti del pianeta includendo l’Italia, nel mezzo di una pandemia quasi sconosciuta in quei giorni.
Il mandatario ha denunciato che le restrizioni provenienti dalle sanzioni imperiali sono restate sempre «molto forti », ma che, nonostante l’opportunismo nemico che ci ha negato anche l’ossigeno, abbiamo superato le avversità della COVID 19 e questo ci ha permesso, alla fine del 2021, di riaprire le nostre frontiere e cercare, dalla nuova normalità, di reiniziare l’attività economica e sociale.
A proposito del contesto delle nuove misure prese nell’Isola per rivitalizzare il paese e della volontà di continuare a lavorare, pur nel mezzo delle complessità, Díaz-Canel ha affermato agli imprenditori e alle personalità d’Italia che abbiamo stabilito l’interesse e la possibilità che diamo all’investimento straniero di partecipare al commercio all’ ingrosso e al minuto interno di Cuba.
«Che voi veniate con questa volontà di fare affari con Cuba, di lavorare, di presentare progetti (…) dice molto dell’ impegno che avete con Cuba, della comprensione che avete della nostra situazione e del desiderio di lavorare insieme. Per noi l’Italia è un socio commerciale importante, è uno dei sei paesi con i quali abbiamo, in Europa, le più forti relazioni commerciali ed uno dei principali investitori del mondo europeo in Cuba».
Successivamente sono stati espressi criteri ed emozioni che in questi giorni percorrono diversi spazi dell’Isola e apportano proposte in materia immobiliare, della costruzione, di agroecologia, d’architettura o del turismo Claudio Cardini ha iniziato la presentazione to ai suoi conterranei,-non senza prima confessare che il suo cuore batte forte per Cuba-
Poi Dario Nardella, sindaco di Firenze ha parlato del piacere d trovarsi a L’Avana ed ha commentato la sua impressione per «la bellezza, la cultura e la storia» dell’Isola: «Siamo molto felici di poter collaborare nel settore turistico utilizzando la cultura come un grande ponte».
Gli imprenditori hanno condiviso idee marcate dall’affetto e dal desiderio di fare cose buone nel paese dei Caraibi.
Qualcuno ha detto che nei momenti difficili l’amicizia è molto importante, e si è sommata un’altra voce del gruppo dei visitatori:«Non siamo qui per criticare; siamo qui per trovare soluzioni».
Il Presidente Díaz-Canel ha commentato che «possono criticarci», che «siamo coscienti dei problemi che abbiamo», che «accetteremo qualsiasi critica che insegna».
Sino alla fine di un incontro marcato dalle vicinanze, il primo ministro, Manuel Marrero Cruz, si è riferito all’importanza che «tutti si comprenda che nella strategia di recupero e sviluppo economico del paese, noi concepiamo la partecipazione straniera».
Il Capo del Governo ha precisato che anche se la propaganda nemica dipinge Cuba come una società chiusa «non c’è timore del cambio».
Poi ha ricordato che il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e il suo concetto di Rivoluzione, condiviso il 1º Maggio del 2000 nella Piazza ed è tornato sull’idea del leader storico di cambiare tutto quello che dev’essere cambiato.
A tenore con tuto questo, Marrero Cruz ha affermato che«tutti i progetti, tutti i programmi che abbaiamo annunciato dimostrano questa volontà».
«Non rinunceremo al socialismo, ma stiamo perfezionando il nostro socialismo perchè stiamo vivendo tempi differenti.
Non cambieremo le radici e le fondamenta che hanno stabilito le basi della Rivoluzione, che sono di giustizia sociele, ma stiamo perfezionando i metodi senza rinunciare a mettere la persona sempre in prima posizione, al disopra di tutto».
Il Capo del Governo ha detto che «sì stiamo facendo cambi profondi tra i quali stimolare l’investimento straniero e la partecipazione straniera» e ha aggiunto che per questo motivo diamo importanza a questo tipo d’incontro».
Marrero Cruz ha detto agli amici italiani «d’appoggiare ogni loro iniziativa», e ha dichiarato: «Conterete in ogni momento sul nostro appoggio, e inizieremo a parlare di risultati, ai quali siamo tutti interessati».
Per fare il punto su tutto quando detto durante la mattina, il Presidente Díaz-Canel ha reiterato i ringraziamenti per la volontà di fare, per l’interesse di ogni proposta, ed ha sottolineato il verbo lavorare per far sì che i propositi non dimorino molto nel dare i loro frutti.