Oggi vorrei riflettere sull’amore per la mia patria, per la mia Cuba, per la mia famiglia e i miei amici, per tutte le belle persone del nostro Paese e, perché no, per coloro che vengono a trovarci, portando con sé ricordi meravigliosi.
Non ho intenzione di coprire il sole con un dito. So che ci sono molte cose da risolvere, ma come dice la massima di Marti, non dobbiamo valutare il sole per le sue macchie, invece di vedere la sua luce.
Voglio riflettere su questa luce. Appena sorge il sole, un cubano può camminare per strada senza paura di essere colpito o, magari, di essere maltrattato dalla polizia. Quando arriva in coda, trova sempre un amico, o lo trova in quel momento. Si parla del quartiere o dei problemi che abbiamo nel paese. Tanto che da quella coda esce un buon amico e vengono condivisi anche i contatti.
I nostri figli vanno a scuola senza dover indossare giubbotti antiproiettile e i loro genitori non pensano di dover pagare i costi dell’istruzione. Gli insegnanti li accolgono sempre a braccia aperte, anche se la sera prima c’è stato un blackout.
Se abbiamo un dolore possiamo andare dal medico di famiglia, che si prenderà sempre cura di noi, anche se non ha una medicina da darci. Ma lui è sempre lì, pronto a dare il massimo per salvare le nostre vite.
Ci sono le case di riposo, dove vengono curati i nostri nonni. Oppure perché non pensare a un disabile a cui è stata data una sedia a rotelle o delle stampelle per aiutarlo ad andare avanti.
E per finire, se qualche malintenzionato cerca di rubare i nostri beni, c’è il poliziotto. Se cammino per strada di notte, vedo una pattuglia che gira per proteggere il quartiere o un poliziotto all’angolo della strada senza dormire.
Potrei continuare a lungo a parlare degli aspetti del nostro Paese che lo rendono unico e irripetibile. Ci sono anche problemi che devono essere affrontati e so che ci sono persone che lo fanno.
Il mio dovere è difendere ciò che abbiamo, lottare per un mondo migliore che è possibile ed è nelle nostre mani. Cuba vive e lavora. Vinceremo e vivremo.
Fonte: Razones de Cuba
Traduzione: italiacuba.it