L’altissimo costo, per il popolo cubano, della pace in Colombia
L’Avana: dopo mezzo secolo di conflitto armato e mezzo milione di morti, nel 2016 si firmava la pace tra il Governo della Colombia e la guerriglia delle FARC. È stato un processo in cui il Governo di Cuba, generoso e neutrale, ha svolto un ruolo essenziale.
Ma la più feroce estrema destra è ritornata alla presidenza della Colombia e ha annichilito quell’accordo. 325 membri della guerriglia, firmatari della pace, sono stati assassinati. Ed è stata concepita un’enorme operazione di vendetta contro Cuba.
Ricordiamo. All’Avana era iniziato un secondo processo di pace, questo con la guerriglia dell’ELN. Il presidente Iván Duque lo ha paralizzato e ha chiesto a Cuba la consegna della delegazione negoziale della guerriglia, qualcosa di illegale che violava il protocollo firmato.
L’intelligence militare colombiana aveva spiato il corpo diplomatico cubano. Ha persino manomesso il computer di un capo guerrigliero, per incolpare l’Avana dell’organizzazione di proteste sociali in Colombia.
Questa falsità è stata una “bomba informativa” della rivista Semana. E l’argomento di Donald Trump per includere Cuba nella sua “Lista dei paesi che patrocinano il terrorismo”.
Ciò ha significato l’assedio finanziario totale dell’isola da parte di tutte le banche internazionali e, in piena pandemia, ha moltiplicato le perdite di un paese senza quasi entrate.
È l’altissimo costo per il popolo cubano -sotto forma, oggi, di carenze e blackout- per il suo nobile e generoso impegno a favore della pace … in Colombia.
El altísimo costo para el pueblo cubano de la paz en Colombia
La Habana: tras medio siglo de conflicto armado y medio millón de muertes, en 2016 se firmaba la paz entre el Gobierno de Colombia y la guerrilla de las FARC. Fue un proceso en el que el Gobierno de Cuba, generoso y neutral, tuvo un papel esencial.
Pero la ultraderecha más feroz regresó a la presidencia de Colombia y aniquiló aquel acuerdo. 325 miembros de la guerrilla, firmantes de la paz, fueron asesinados. Y se gestó una enorme operación de venganza contra Cuba.
Recordemos. En La Habana se había iniciado un segundo proceso de paz, este con la guerrilla del ELN. El presidente Iván Duque lo paralizó y exigió a Cuba la entrega de la delegación guerrillera negociadora, algo ilegal que violaba el protocolo firmado.
La inteligencia militar colombiana había estado espiando al cuerpo diplomático cubano. Incluso adulteró la computadora de un jefe guerrillero, para inculpar a La Habana en la organización de protestas sociales en Colombia.
Esta falsedad fue “bombazo informativo” de la revista Semana. Y el argumento de Donald Trump para incluir a Cuba en su “Lista de países que patrocinan el terrorismo”.
Esto significó el cerco financiero total a la Isla desde toda la banca internacional y, en plena pandemia, multiplicó las pérdidas de un país sin apenas ingresos.
Es el altísimo costo para el pueblo de Cuba -en forma, hoy, de desabastecimiento y apagones- por su apuesta noble y generosa en favor de la paz… de Colombia.