di Nil Nikandrov, Fondo di Cultura Strategica/CEPRID
da www.nodo50.org | Traduzione di Marx21.it
La guerra propagandistica scatenata dagli USA contro la Cina ha raggiunto livelli senza precedenti in America Latina. I nordamericani stanno usando ogni mezzo di cui dispongono a tale scopo, tra cui centinaia di canali televisivi, migliaia di emittenti radio e video che parlano della “minaccia cinese”.
Giornalisti marionette sono regolarmente utilizzati per far circolare falsità abilmente preparate. Con grande enfasi gli “ecologisti” si dicono preoccupati per i piani di costruzione del Canale del Nicaragua e per il progetto comune Venezuela-Cina per l’estrazione dell’oro nel Parco Nazionale del Venezuela. Un rapido sguardo è sufficiente per individuare con precisione la fonte di queste valutazioni che circolano nell’emisfero occidentale dal Messico al Cile.
Il Canale del Nicaragua è un buon esempio del successo ottenuto da Pechino nell’attuazione della sua strategia latinoamericana. La nuova via d’acqua è realmente importante per il trasporto delle risorse minerali e del petrolio venezuelano dall’America Centrale e del Sud. Gli USA hanno lanciato una campagna per bloccare il progetto. L’impresario cinese, Wang Jing, che dirige il progetto Grande Canale Interoceanico del Nicaragua, è additato come un arrivista incompetente. Si stanno diffondendo voci che insinuano che il canale è condannato al fallimento in quanto mancante di uno studio sulla fattibilità economica. Nonostante ciò, la costruzione è iniziata nel dicembre scorso. Gli Stati Uniti hanno risposto lanciando l’operazione per sabotare il progetto. Gli esperti credono che le attività destinate a minare la costruzione della via acquatica si intensificheranno nel 2016, anno delle elezioni in Nicaragua. Washington è contro Daniel Ortega e i sandinisti. Possiamo essere sicuri al cento per cento che ci sarà un altro tentativo di rivoluzione colorata in America Latina.
Washington percepisce la crescente presenza cinese nella regione come una grande sfida geopolitica, una minaccia alla sua sicurezza nazionale. Il presidente Obama parla continuamente del presunto “eccezionalismo americano”, ma tutti i tentativi degli Stati Uniti di ridisegnare la mappa mondiale sono finiti nel sangue, nelle città devastate e nella distruzione di stati con culture millenarie. L’America Latina percepisce gli Stati Uniti come un impero, una forza ostile, egoista e amorale che può essere contrastata solo rafforzando il processo di integrazione regionale e lo sviluppo delle capacità militari. E’ per questo che l’America Latina promuove le relazioni con altri centri di potere nel mondo. Pechino valuta correttamente la situazione. L’America Latina si sta allontanando dagli Stati Uniti. Gli attuali politici cinesi sono pragmatici; conoscono bene il continente e specialmente le caratteristiche della situazione latinoamericana. Washington non potrebbe offrire nulla in cambio per bilanciare la promettente prospettiva di collaborazione con la Cina. Nel 2000-2013 l’interscambio commerciale tra America Latina e Cina ha aumentato il suo volume di 22 volte. Ciò ha trasformato la Cina nel principale partner commerciale di Brasile, Argentina, Venezuela e Perù. Nel 2014 l’interscambio commerciale con ognuno di questi paesi ha superato il commercio bilaterale con gli Stati Uniti. Le banche cinesi hanno aumentato i loro investimenti nella regione del 70% in un contesto di uscita del capitale statunitense. Non è un caso che molti stati latinoamericani considerino la Cina come un partner privilegiato. La Cina aderisce ai principi di uguaglianza e mutuo vantaggio con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo economico degli stati latinoamericani.
La prima riunione ministeriale del Forum della Cina e della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC) si è svolta a Pechino il 9 gennaio 2015. La maggioranza dei paesi latinoamericani ha partecipato all’evento. Il tema centrale della Conferenza aveva come titolo “La nuova piattaforma, il nuovo punto di partenza, nuove opportunità e sforzi congiunti per la promozione della cooperazione globale di Cina, America Latina e Caraibi”. Il presidente della Cina, Xi Jinping, ha partecipato alla cerimonia inaugurale e ha pronunciato un importante discorso intitolato “Firma congiunta di un nuovo capitolo della cooperazione globale tra la Cina e la CELAC”. Xi Jinping ha sottolineato che la Cina è disposta a lavorare con i paesi dell’America Latina e dei Caraibi per costruire insieme una nuova piattaforma della cooperazione globale a lungo termine e in una prospettiva strategica e in tal modo a cogliere prontamente nuove opportunità per la creazione di un nuovo capitolo nella cooperazione globale tra la Cina e la CELAC. Il governo cinese investirà 250.000 milioni di dollari nei paesi dell’America Latina e dei Caraibi nei prossimi dieci anni, particolarmente in progetti minerari e nella costruzione di infrastrutture, come porti, reti ferroviarie, strade e aeroporti. Il presidente cinese ha affermato che i volumi del commercio bilaterale tra la Cina e i paesi della regione potrebbero raggiungere i 500.000 milioni di dollari attorno al 2025. Decine di accordi bilaterali di cooperazione nel campo dell’elettronica, delle telecomunicazioni, della biotecnologia e della ricerca spaziale, sono stati firmati durante le visite dei leader della CELAC in Cina. Pechino condivide la sua esperienza nello sviluppo di tecnologie di punta e avanzate. Il Foro di Pechino ha redatto un piano di cooperazione per cinque anni. La sua dichiarazione finale è stata firmata da 33 ministri degli esteri degli stati membri della CELAC. La prossima riunione si terrà in Cile nel 2018 al fine di analizzare i risultati della cooperazione tra lo stato asiatico e i paesi dell’America Latina e dei Caraibi.
La Cina coopera da molti anni con l’America Latina nel campo della ricerca spaziale. L’impresa statale China Great Wall Industry Corporation e il governo del Venezuela hanno firmato recentemente un accordo per la costruzione e il lancio in orbita del terzo satellite artificiale del Venezuela. Quest’anno sarà inaugurato il Centro per lo Sviluppo della Ricerca Spaziale di Puerto Cabello, nei cui laboratori saranno progettati, assemblati, integrati e certificati satelliti per le applicazioni in orbite basse. Il peso di ciascun satellite non supererà la tonnellata.
Lo spazio è una sfera importante della cooperazione tra la Cina e l’Argentina. Il programma spaziale dell’Argentina è uno dei più avanzati dell’America Latina. La Cina considera la costruzione di un’antenna per l’osservazione spaziale profonda nella regione meridionale della Patagonia, sud dell’Argentina, nella provincia di Neuquén. La Cina partecipa anche allo sforzo latinoamericano per rafforzare la capacità difensiva. Esperti cinesi collaborano in Venezuela alla costruzione di droni per il monitoraggio della regione amazzonica. Navi costiere cinesi e aerei da addestramento sono molto richiesti. La Presidente argentina, Cristina Fernandez de Kirchner, ha visitato recentemente la Cina e ha firmato un accordo di cooperazione per la costruzione di rompighiaccio, rimorchiatori navali, ospedali galleggianti e nuove navi da guerra per la Marina Militare argentina. Rapporti di metà 2014 indicano che l’esercito argentino ha preso in considerazione l’anfibio corazzato Norinco VN1 8×8. Argentina e Cina si preparano a formare un gruppo di lavoro per sviluppare la possibilità di trasferire una gamma di attrezzature militari a Buenos Aires. I più importanti di questi equipaggiamenti sarebbero il cacciabombardiere FC-1/JF-17 e il CAC J-10 della Chengdu Aircraft Corporation. La cooperazione nel campo della ricerca spaziale e della produzione di armamento moderno facilitano l’aumento della presenza e dell’influenza della Cina nella regione.