In uno scenario di intensificazione dello spietato blocco economico, commerciale e finanziario degli USA contro Cuba, che pretende ottenere il collasso dell’economia cubana per rovesciare la Rivoluzione socialista, gli yankee si sono travestiti da “umanitari” e si sono offerti di inviare due milioni di dollari in assistenza al popolo cubano, secondo loro “per alleviare i danni causati dall’uragano Ian sull’isola”.
Tale offerta richiama l’attenzione a solo pochi giorni dalla presentazione del documento contro il blocco che, nuovamente, Cuba farà all’Assemblea Generale dell’ONU.
L’offerta è una totale sfacciataggine per un governo che, solo tra agosto 2021 e febbraio 2022, ha causato all’economia cubana perdite per 3806 milioni di dollari, cifra record per un periodo di sette mesi.
La spudoratezza yankee si comprova nelle dichiarazioni di Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato, che ha affermato: “Dopo il devastante impatto dell’uragano, gli USA stanno fornendo al popolo cubano aiuto umanitario fondamentale, attraverso partner internazionali di fiducia che lavorano direttamente con i cubani, le cui comunità sono state devastate dalla tempesta.
Il partner di fiducia selezionato per eseguire gli “aiuti umanitari” è l’USAID, l’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo, che ha un ampio dossier di azioni per sovvertire l’ordine interno a Cuba, sostenute da un budget multimilionario da distribuire tra le organizzazioni controrivoluzionarie al servizio della politica yankee contro la Rivoluzione.
Per non lasciare dubbi su cosa intendono fare gli yankee con questo “aiuto umanitario”, basta leggere quanto pubblicato dall’Ambasciata USA all’Avana sul suo profilo Twitter: “L’aiuto non andrà al governo cubano, bensì sarà consegnato a ONG indipendenti che hanno esperienza e stanno già lavorando sull’isola direttamente con le popolazioni colpite”.
La scelta dell’USAID per consegnare i due milioni di “aiuti umanitari” non è casuale, si basa sul suo programma contro Cuba e sulle dichiarazioni, dell’aprile 2003, davanti alla sessione plenaria della commissione su Cuba della Commissione per le Relazioni Internazionali della Camera dei Rappresentanti USA, dove la vice amministratrice aggiunta dell’USAID per l’America Latina, ha espresso: “L’USAID ha preso sul serio l’incarico di promuovere una transizione pacifica alla democrazia a Cuba… Attraverso il suo Programma per Cuba, promette intensificare i suoi sforzi e il sostegno a queste voci vitali di libertà… Il nostro piano è accelerare, con tutte le maniere possibili, il progresso della libertà sull’isola… L’USAID è orgogliosa di essere parte di questo sforzo, proprio come abbiamo fatto in Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Sud Africa, Cile, Nicaragua e in altri luoghi”.
Negli ultimi 22 anni il cosiddetto “Programma Cuba” dell’USAID ha costituito una task force degli USA per le sue azioni sovversive, finanziando i gruppuscoli controrivoluzionari con non meno di 300 milioni di dollari, attraverso nuovi uffici di lavoro al presunto “sostegno alla Democrazia e Governabilità, i Conflitti, le Iniziative per una transizione e Sostegno alla società civile cubana”, tutte utilizzate dalla CIA per le sue azioni segrete.
Nel 2001, l’USAID ha effettuato sull’isola quasi 200 consegne personali a capetti controrivoluzionari, per un importo di 100000 dollari per realizzare provocazioni illegali, in aperta sfida alle autorità cubane e incitare al disordine pubblico e attirare la stampa straniera affinché divulghi tali atti.
Tra gli anni fiscali 2001 e 2006, l’USAID ha assegnato, per Cuba, 61 milioni di dollari per sviluppare 142 progetti sovversivi e costruire una sognata “quinta colonna” interna che rendesse possibile una “primavera cubana”. Tra gli anni 2007 e 2013 la somma ha raggiunto la cifra di 120639795. Nascono così progetti come Zunzuneo e altri del genere, attraverso le reti sociali che oggi incitano a proteste di piazza e azioni terroristiche.
L’ideologo yankee, Thomas Carothers, ha affermato: “L’impatto politico dei programmi USAID diretti contro Cuba sono a lungo termine, poiché sono progettati per gettare le basi di una transizione e non possono essere misurati nella loro fase di attuazione […] molti degli importanti risultati dei programmi di Democrazia sono psicologici, morali, soggettivi, indiretti e ritardati nel tempo”.
I programmi sovversivi dell’USAID contro Cuba sono aumentati negli ultimi cinque anni e, secondo i suoi documenti ufficiali, sono stimati in più di 500 progetti controrivoluzionari, promossi all’interno e all’esterno del Paese, con un budget di milioni di dollari.
Nel 2021 il Dipartimento di Stato ha apertamente sostenuto l’inventato “Movimento di San Isidro” e offerto fino a 1 milione di dollari per i programmi dell’USAID che promuovessero “i diritti civili, politici, religiosi e lavorativi a Cuba”. L’obiettivo è rafforzare la capacità dei cosiddetti gruppi “indipendenti” della “società civile” e accusare i funzionari cubani di violare i diritti umani”.
Nello stesso momento in cui offrono una miserabile cifra di 2 milioni per “aiutare il popolo cubano” per i disastri dell’uragano Ian, la loro guerra economica, commerciale e finanziaria si intensifica. Nei primi 14 mesi del governo Joe Biden, il danno economico causato a Cuba è stato di 6364 milioni di dollari, ovvero più di 454 milioni di dollari al mese e più di 15 milioni di dollari al giorno, in danni e pregiudizi, secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Bruno Rodríguez.
A ciò si aggiunge che, tra gennaio 2021 e febbraio 2022, gli USA con la loro guerra finanziaria contro l’Isola, hanno compiuto 642 azioni dirette contro banche estere affinché si rifiutassero di prestare i loro servizi di transazioni finanziarie o altrimenti sarebbero state multate con somme milionarie.
Se realmente Joe Biden vuole realizzare un’azione umanitaria per aiutare il popolo cubano, dovrebbe escludere Cuba dalla falsa lista degli Stati sponsor del terrorismo, situazione che intensifica le misure di guerra economica per soffocarla e provocare una rivolta popolare contro il governo rivoluzionario. Potrebbe anche smettere di prorogare annualmente la Legge sul Commercio con il Nemico, applicata solo contro Cuba dal 1961. Ciò sì potrebbe essere considerato come un’azione nella giusta direzione.
Cuba non ha mai accettato aiuti del governo yankee e quando George W. Bush ha provato a farlo, Fidel Castro, con quella genialità che lo ha accompagnato fino alla morte, ha risposto sagacemente: “non mi regali nulla, lasciami comprare alimenti”.
Il popolo cubano non ha motivi per ringraziare di nulla il governo USA, e ancor meno quando mantiene il suo criminale blocco e pretende utilizzare l’USAID per consegnare una ridicola cifra che non è paragonabile al danno causato, in 63 anni, a un intero popolo, solo per difendere il diritto alla propria sovranità.
Gli USA persistono nei loro sforzi per generare scarsità di materiali, penurie, seminare scoraggiamento, insoddisfazione e causare danni al popolo cubano e non si sono mai preoccupati del suo benessere. La sua guerra biologica, che ha introdotto decine di agenti patogeni per infestare persone, animali e flora, lo dimostrano, qualcosa che i cubani non dimenticano.
Ragione ha José Martí quando afferma: “Le cose devono essere viste nelle loro cause e nell’oggetto, non in superficie”.
Estado Unidos: de criminal ladino a piadoso humanitario
Por Arthur González
En un escenario de recrudecimiento del despiadado bloqueo económico, comercial y financiero de Estados Unidos contra Cuba, que pretende lograr el colapso de la economía cubana para derrocar a la Revolución socialista, los yanquis se pone el disfraz de “humanitarios” y ofrecen el envío de dos millones de dólares en asistencia al pueblo cubano, según ellos “para paliar los daños ocasionados por el huracán Ian en la isla”.
Llama la atención esa oferta a solo días de la presentación del documento contra el bloqueo, que nuevamente hará Cuba ante la Asamblea General de la ONU.
El ofrecimiento es una desfachatez total para un gobierno que, solamente entre agosto de 2021 y febrero de 2022, provocó pérdidas de tres mil 806 millones de dólares a la economía cubana, cifra récord para un período de siete meses.
La desvergüenza yanqui se comprueba en las declaraciones de Ned Price, portavoz del Departamento de Estado, quien afirmó: “Tras el devastador impacto del huracán, Estados Unidos está brindando al pueblo cubano ayuda humanitaria crítica, mediante socios internacionales de confianza que trabajan directamente con los cubanos, cuyas comunidades fueron devastadas por la tormenta.
El socio de confianza seleccionado para ejecutar la “ayuda humanitaria” es la USAID, Agencia Internacional para el Desarrollo, que cuenta con un amplio expediente de acciones para subvertir el orden interno en Cuba, respaldadas con un presupuesto multimillonario para repartirlo entre organizaciones contrarrevolucionarias al servicio de la política yanqui contra la Revolución.
Para no dejar dudas de lo que pretenden hacer los yanquis con esa “ayuda humanitaria”, basta leer lo publicado por la Embajada de Estados Unidos en La Habana en su perfil de Twitter: “La ayuda no irá al gobierno cubano, sino que será entregada a ONG independientes que tienen experiencia y ya están trabajando en la Isla directamente con las poblaciones afectadas”.
La selección de la USAID para entregar los dos millones de “ayuda humanitaria” no es casual, está basada en su programa contra Cuba y en las declaraciones en abril del 2003 ante el pleno de la comisión sobre Cuba de la Comisión de Relaciones Internacionales de la Cámara de Representantes de Estados Unidos, donde la sub administradora adjunta de la USAID para América Latina, expresó: “La USAID ha tomado en seriedad el encargo de promover una transición pacífica a la democracia en Cuba…Por medio de su Programa para Cuba, promete intensificar sus esfuerzos y apoyo a esas voces vitales de libertad…Nuestro plan es acelerar, por todas las maneras posibles, el progreso de la libertad en la Isla…La USAID se enorgullece de ser parte de este esfuerzo, tal como hicimos en Polonia, Hungría, Checoslovaquia, Sudáfrica, Chile, Nicaragua y otros lugares”.
En los últimos 22 años el denominado “Programa Cuba” de la USAID, ha constituido una fuerza de tarea de Estados Unidos para su accionar subversivo, al financiar a los grupúsculos contrarrevolucionarios con no menos de 300 millones de dólares, mediante nuevas oficinas de trabajo para el supuesto “apoyo a la Democracia y Gobernabilidad, los Conflictos, las Iniciativas hacia una transición y el Apoyo a la sociedad civil cubana”, todas utilizadas por la CIA para sus acciones encubiertas.
En el 2001, la USAID ejecutó cerca de 200 entregas personales en la Isla a cabecillas contrarrevolucionarios, por un monto de 100,000 dólares para llevar a cabo provocaciones ilegales, en abierto desafío a las autoridades cubanas e incitar al desorden público y atraer a la prensa extranjera para que divulgaran dichos actos.
Entre los años fiscales 2001 y 2006, la USAID asignó para Cuba 61 millones de dólares para desarrollar 142 proyectos subversivos y construir una soñada “quinta columna” interna, que posibilitara una “Primavera cubana”. Entre los años 2007 y 2013, la suma alcanzó la cifra de 120,639,795. Así surgieron proyectos como Zunzuneo y otros por el estilo, a través de las redes sociales que hoy incitan a las protestas callejeras y acciones terroristas.
El ideólogo yanqui Thomas Carothers, expresó: “El impacto político de los programas de la USAID dirigidos contra Cuba son a largo plazo, al estar diseñados para sembrar los fundamentos de una transición y no pueden medirse en su fase de implementación […] muchos de los resultados importantes de los programas de Democracia son psicológicos, morales, subjetivos, indirectos y retardados en el tiempo”.
Los programas subversivos de la USAID contra Cuba se incrementaron en el último quinquenio y según sus documentos oficiales se calculan en más de 500 proyectos contrarrevolucionarios, promovidos dentro y fuera del país, con un presupuesto de millones de dólares.
En el 2021 el Departamento de Estado apoyó abiertamente el inventado “Movimiento de San Isidro” y ofreció hasta 1 millón de dólares para programas de la USAID que estimularan “los derechos civiles, políticos, religiosos y laborales en Cuba”. El objetivo es fortalezcer la capacidad de los denominados grupos “independientes” de la “sociedad civil” y acusar a los funcionarios cubanos de violar los derechos humanos”.
A la vez que ofrecen una miserable cifra de 2 millones para “ayudar al pueblo cubano” por los desastres del huracán Ian, su sostenida guerra económica, comercial y financiera se intensifica. En los primeros 14 meses del gobierno de Joe Biden, el daño económico ocasionado a Cuba ascendente a 6 mil 364 millonesde dólares, o sea más de 454 millones de dólares mensuales y más de 15 millones de dólares diarios, en daños y perjuicios, según informó el canciller Bruno Rodríguez.
A eso se suma que, entre enero 2021 y febrero del 2022, Estados Unidos con su guerra financiera contra la Isla, realizó 642 acciones directas contra bancos extranjeros para que se negaran a prestar sus servicios de transacciones financieras o de lo contrario serían multados con sumas millonarias.
Si realmente Joe Biden quiere hacer una acción humanitaria para ayudar al pueblo cubano, debería excluir a Cuba de la espuria lista de Estados patrocinadores del terrorismo, situación que arrecia las medidas de guerra económica para asfixiarla y provocar una revuelta popular contra el gobierno revolucionario. También podría dejar de prorrogar anualmente el Acta de Comercio con el Enemigo, aplicada solamente contra Cuba desde 1961. Eso sí podría considerarse como acciones en la dirección correcta.
Cuba nunca aceptó ayudas del gobierno yanqui y cuando George W. Bush lo intentó hacer, Fidel Castro con esa genialidad que lo acompañó hasta su muerte, le respondió sagazmente: “no me regales nada, déjame comprar alimentos”.
El pueblo cubano no tiene motivos para agradecerle nada al gobierno estadounidense y menos aún cuando mantienen su criminal bloqueo y pretenden emplear a la USAID para entregar una ridícula cantidad que no se compara con el daño causado durante 63 años a todo un pueblo, solo por defender el derecho a su soberanía.
Estados Unidos persiste en su empeño de generar carencias materiales, escasez, sembrar el desaliento, la insatisfacción y provocar daños al pueblo cubano y jamás ha estado preocupado por su bienestar. Su guerra biológica, que introdujo decenas de agentes patógenos para infestar a personas, animales y la flora, lo demuestran, algo que los cubanos no olvidan.
Razón tiene José Martí cuando afirmó “Las cosas hay verlas en sus causas y objeto, no en la superficie”.