Cuba vittima della guerra di quinta generazione

Arthur González

Sebbene dal 1959 Cuba soffra gli attacchi della stampa yankee e dei paesi che fungono da piattaforma per la sua guerra psicologica contro il popolo cubano, con l’avvento di Internet quella guerra mediatica ha assunto nuovi approcci e concetti per influenzare le menti delle persone , in particolare i giovani.

L’introduzione nel 2009 della cosiddetta Guerra di Quinta Generazione, secondo il concetto strategico stabilito dagli USA e dai suoi alleati della NATO, il cui obiettivo fondamentale è raggiungere il dominio della mente delle persone e che gli aggrediti lei accolgano a braccia aperte, il popolo cubano si è visto sottoposto a bombardamenti di informazioni false e manipolate mai visti prima.

Questa guerra mira a influenzare l’opinione pubblica internazionale affinché sostenga le azioni di guerra economica, commerciale e finanziaria applicate da 60 anni, al fine di impedire lo sviluppo del paese e accusare Cuba di essere uno stato fallito.

Nel 2011, Carl Meacham, incaricato per l’America Latina nel team politico del senatore repubblicano Richard Lugar nella Commissione per le relazioni estere del Senato, si è incontrato con funzionari del Dipartimento di Stato, diplomatici stranieri e funzionari dell’industria USA per indagare su come i social media e la tecnologia potrebbero essere utilizzati per promuovere e rafforzare la “democrazia” in America Latina.

Riguardo a Cuba, il senatore Meacham ha affermato che il Dipartimento di Stato forma giornalisti in diversi paesi, per aumentare la sua capacità di diffondere rapidamente informazioni accurate su eventi e questioni importanti, per cui si fanno grandi sforzi a Cuba.

Ha aggiunto che il suo team ha notato il crescente interesse che hanno i funzionari del Dipartimento di Stato nell’aumentare le competenze informatiche di base e l’alfabetizzazione del popolo cubano, come mezzo per dargli la possibilità di realizzare cambi positivi nella propria società.

Gli USA utilizzano risorse considerevoli, laboratori sociali e strumenti ad alta tecnologia, nella loro sfrenata campagna volta a screditare Cuba, attraverso l’uso della menzogna e della manipolazione dei dati. Applicano algoritmi e risorse avanzate di intelligenza artificiale per installare, in ​​settori della popolazione, comportamenti favorevoli ai loro piani sovversivi.

Il 13 giugno 2013, il Dipartimento di Stato ha annunciato diversi progetti per promuovere “la democrazia e i diritti umani” a Cuba, uno dei quali con l’uso di strumenti digitali “per essere utilizzati in modo selettivo e sicuro dalla popolazione civile cubana, insieme ad un’altra iniziativa per la promozione dell’uguaglianza e la difesa delle reti sociali dei cubani di razza nera”.

Ricordiamo la costruzione, nel 2012, del programma informatico “Zunzuneo”, coordinato dall’USAID, ad un costo milionario.

Sotto il concetto strategico della Guerra di Quinta Generazione, si sono prodotti gli atti del 27 novembre 2020 davanti al Ministero della Cultura, organizzati e stimolati dalla collaboratrice di lunga data degli USA, Tania Bruguera, un’artista plastica che con il pretesto della “solidarietà al Movimento San Isidro e in difesa della libertà artistica e d’espressione”, ha organizzato dalle reti sociali una protesta per chiedere la liberazione dei membri del gruppuscolo, a cui ha trascinato alcuni noti artisti e intellettuali.

Inebriata da questo evento senza precedenti, la macchina yankee ha sviluppato, nei giorni precedenti l’11 luglio 2021, un’escalation mediatica contro Cuba con la partecipazione di operatori politici residenti in Florida e specialisti del Dipartimento di Stato, che hanno implementato tecniche del cosiddetto Soft Power, finalizzate a generare un cambio del sistema politico a Cuba, attraverso gli hashtag #SOSCuba, #SOSMatanzas e #PatriaYVida, insieme a trasmissioni in diretta attraverso Facebook Live, per scatenare un piano di destabilizzazione sociale e promuovere un cambio di sistema in linea con gli interessi della mafia anti-cubana e il coinvolgimento diretto della ONG Creative Associates International, al servizio della CIA.

Secondo l’agenzia AFP, l’hashtag #SOSCuba, dal 5 all’8 luglio, ha avuto 5000 tweet; il 9 luglio, 100000; l’11 luglio, 1,5 milioni e il 12 luglio, 2 milioni.

Da Twitter, l’appello alle proteste di piazza è balzato su tre reti di messaggistica istantanea: WhatsApp, Signal e Telegram, dove hanno riprodotto immagini delle rivolte e dei disordini avvenuti sull’isola. Tra il 12 e il 19 luglio 2021, gli attacchi informatici si sono intensificati e colpito la disponibilità di siti Web governativi e dei media di stampa nazionali.

Julián Macías Tovar, giornalista e ricercatore spagnolo, ha rivelato che il primo account Twitter che ha utilizzato l’hashtag #SOSCuba, lo ha fatto dalla Spagna e non da Cuba, ha pubblicato circa 1300 tweet con un’automazione di cinque retweet al secondo (bot farm e troll). Tra il 10 e l’11 luglio sono stati creati più di 1500 account che hanno partecipato all’operazione con l’hashtag #SOSCuba, nuovi account sospetti utilizzando gli hashtag, robot e false informazioni diffuse spudoratamente e senza limiti.

Scatenati da eventi mai visti a Cuba, hanno creato l’hashtag #15NCuba, per dare massima visibilità al piccolo gruppo “Archipiélago” e al suo capoccia Yúnior García, che nel 2019 aveva ricevuto una formazione all’estero, dopo essere stato studiato e reclutato dai collaboratori CIA Laura Tedesco e Rut Diamint.

In meno di due mesi, il governo yankee ha rilasciato decine di dichiarazioni a sostegno del 15N per forzare la rivoluzione 2.0 a Cuba. Hanno pagato influencer e mobilitato i sistemi operativi di rete della destra transnazionale. Hanno fatto pressioni su Parlamenti e parlamentari di vari paesi e dell’Unione Europea affinché rilasciassero dichiarazioni a sostegno del 15N, tra altre azioni di pressione internazionale.

Il senatore Marco Rubio ha promosso la risoluzione di bilancio del Senato, l’emendamento #3097, affinché il governo faciliti l’accesso libero ad internet in Cuba, aperto e senza censura, mediante la creazione di un fondo di riserva, che è stata approvata il 10nagosto’21 ed il 31 agosto’21 la congressista della Florida María Elvira Salazar ha presentato il progetto “American Freedom and Internet Access Act, (HR5123)-Operation Starfall”, per elaborare un piano strategico che fornisca accesso alle comunicazioni wireless all’estero, quando si verificano blackout, un disastro, o quando i regimi disonesti chiudano l’accesso a Internet.

La guerra contro Cuba continua e ne sono prova le dichiarazioni di Brian A. Nichols, Sottosegretario agli Affari dell’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato, che sul suo profilo Twitter ha dichiarato: “Un anno fa, il 15 novembre 2021, il regime cubano ha represso proteste pacifiche intrappolando i cittadini nelle loro case, violando i loro diritti costituzionali di riunione pacifica ed espressione. Appoggiamo le richieste del popolo cubano per la democrazia e le libertà fondamentali. Condanniamo la detenzione da parte del governo cubano dei parenti dei manifestanti incarcerati dell’#11J, che avevano previsto incontrarsi coni funzionari statunitensi oggi all’Avana. Impedire ai genitori di parlare dei propri figli detenuti è ingiusto e inumano, i parenti dei prigionieri politici cubani hanno il diritto di dialogare con la comunità internazionale e con chiunque vogliano, sulla condizione dei propri cari, ingiustamente detenuti”.

In linea con il suo agire sovversivo, l’ambasciata yankee a Cuba ha pubblicato un annuncio che dice: “A tutti i candidati interessati viene offerta la seguente posizione: Established Opinion Leaders Specialist, Grado 10, PAS. Le domande devono essere presentate attraverso il sistema telematico ERA, seguendo il link presente sul nostro sito”.

Lo scopo è continuare la guerra dalla sua missione diplomatica per minare la società cubana, provocare scoraggiamento e mantenere il sostegno alla controrivoluzione, con l’illusione di mobilitare il popolo affinché scenda nelle strade e distrugga la Rivoluzione.

Ricordiamo sempre José Martí quando affermava: “È tempo del riconteggio e della marcia unita, e dobbiamo camminare in rango ristretto, come l’argento nelle radici delle Ande”.


Cuba una víctima de la guerra de quinta generación

Por Arthur González.

Aunque desde 1959 Cuba sufre los ataques de la prensa yanqui y de los países que le sirven de plataforma para su guerra psicológica contra el pueblo cubano, con la llegada de internet esa guerra mediática tomó nuevos enfoques y conceptos para influir en la mente de las personas, especialmente los jóvenes.

La introducción en 2009 de la llamada Guerra de Quinta Generación, bajo el concepto estratégico establecido por Estados Unidos y sus aliados de la OTAN, cuyo objetivo fundamental es alcanzar el dominio de la mente de las personas y que los agredidos los reciban con los brazos abiertos, el pueblo cubano se ha visto sometido a bombardeos de información falsa y manipulada, nunca vistos.

Esta guerra pretende influir en la opinión pública internacional para que apoye las acciones de guerra económica, comercial y financiera aplicadas desde hace 60 años, con el fin de evitar el desarrollo del país y acusar a Cuba de ser un estado fallido.

El año 2011, Carl Meacham, encargado de América Latina en el equipo del político del senador republicano Richard Lugar en el Comité de relaciones exteriores del Senado, se reunió con funcionarios del Departamento de Estado, diplomáticos extranjeros y funcionarios de la industria estadounidense, para investigar cómo los medios sociales y la tecnología podían utilizarse en promover y fortalecer la “democracia” en América Latina.

Respecto a Cuba, el senador Meacham afirmó que el Departamento de Estado entrena a periodistas en varios países, para incrementar su capacidad de diseminar rápidamente informaciones precisas sobre acontecimientos y asuntos importantes, para lo cual se hacen grandes esfuerzos en Cuba.

Agregó que su equipo reparó en el creciente interés que tienen los funcionarios del Departamento de Estado, para incrementar las capacidades básicas de computación y alfabetización del pueblo cubano, como medio de facultarlo para llevar a cabo cambios positivos en su propia sociedad.

Estados Unidos emplea cuantiosos recursos, laboratorios sociales y herramientas de alta tecnología, en su desenfrenada campaña dirigida a desacreditar a Cuba, mediante el uso de la mentira y la manipulación de datos. Aplican algoritmos y recursos avanzados de inteligencia artificial, para instalar en sectores de población conductas favorables a sus planes subversivos.

El 13 de junio del 2013 el Departamento de Estado anunció varios proyectos para promover la “democracia y los derechos humanos” en Cuba, uno de ellos con el uso de herramientas digitales “para ser utilizadas de forma selectiva y segura por la población civil cubana, junto con otra iniciativa para el fomento de igualdad y defensa de las redes sociales de los cubanos de raza negra”.

Recordemos la construcción en 2012 del programa informático “Zunzuneo”, coordinado por la USAID a un costo millonario.

Bajo el concepto estratégico de la Guerra de Quinta Generación, se produjeron los actos del 27 de noviembre 2020 frente al Ministerio de Cultura, organizados y estimulados por la vieja colaboradora de Estados Unidos, Tania Bruguera, artista plástica que bajo el pretexto de “la solidaridad con el Movimiento San Isidro y en defensa de la libertad artística y de expresión”, organizó por las redes sociales una protesta para solicitar la liberación de miembros del grupúsculo, a la que arrastró algunos artistas e intelectuales de renombre.

Embriagados por ese suceso sin precedentes, la maquinaria yanqui desarrolló días antes del 11 de julio 2021, una escalada mediática contra Cuba con participación de operadores políticos residentes en la Florida y especialistas del Departamento de Estado, quienes implementaron técnicas del llamado Poder Blando, destinadas a generar un cambio de sistema político en Cuba, mediante los hashtags #SOSCuba, #SOSMatanzas y #PatriaYVida, unido a transmisiones en vivo a través de Facebook Live, para  desencadenar un plan de desestabilización social y propiciar un cambio de sistema en línea con los intereses de la mafia anticubana y la implicación directa de la ONG Creative Associates International, al servicio de la CIA.

Según la agencia AFP, la etiqueta #SOSCuba, del 5 al 8 de julio tuvo 5,000 tuits; el 9 de julio 100,000; el 11 de julio 1,5 millones y el 12 de julio dos millones.

De Twitter, la convocatoria a las protestas callejeras saltó a tres redes de mensajería instantánea: WhatsApp, Signal y Telegram, donde reprodujeron imágenes de los disturbios y desórdenes sucedidos en la isla. Entre el 12 y el 19 de julio 2021, se intensificaron los ciberataques y afectaron la disponibilidad de sitios web gubernamentales y medios de prensa nacionales.

Julián Macías Tovar, periodista e investigador español, reveló que la primera cuenta en Twitter que usó el hashtag #SOSCuba, lo hizo desde España y no desde Cuba, publicó unos 1,300 tweets con una automatización de cinco retuits por segundo (granjas de bots y trolls). Más de 1,500 cuentas de las que participaron en la operación con la etiqueta #SOSCuba, fueron creadas entre el 10 y el 11 de julio, cuentas nuevas sospechosas usando los hashtag, robots y falsas informaciones difundidas sin pudor y sin límites.

Desenfrenados ante hechos nunca vistos en Cuba, fabricaron el hashtag #15NCuba, para darle la máxima visibilidad al grupúsculo “Archipiélago” y a su cabecilla Yúnior García, quien en el 2019 había recibido preparación en el exterior, después de ser estudiado y captado por las colaboradoras CIA Laura Tedesco y Rut Diamint.

En menos de dos meses, el gobierno yanqui emitió decenas de declaraciones en apoyo al 15N para forzar la revolución 2.0 en Cuba. Pagaron influencers y movilizaron los sistemas de operaciones en red de la derecha transnacional. Presionaron a Parlamentos y parlamentarios de varios países y a la Unión Europea, para que hicieran declaraciones en apoyo al 15N, entre otras acciones de presión internacional.

El senador Marco Rubio, promovió a la resolución del presupuesto del Senado, la enmienda #3097, para que el gobierno facilite acceso libre a internet en Cuba, abierto y sin censura, mediante la creación de un fondo de reserva, la cual fue aprobada el 10 agosto 2021 y el 31 agosto 2021 la congresista por Florida, María Elvira Salazar, presentó el proyecto “Ley de Libertad estadounidense y Acceso a Internet, (HR5123)-Operación Starfall, “para trazar un plan estratégico que brinde acceso a las comunicaciones inalámbricas en el extranjero, cuando ocurran apagones, un desastre o cuando los regímenes deshonestos cierren el acceso a internet”.

La guerra contra Cuba continua y una prueba son las declaraciones de Brian A. Nichols, subsecretario de Asuntos del hemisferio occidental del Departamento de Estado, quien en su perfil de Twitter afirmó: “Hace un año, el 15 de noviembre del 2021, el régimen cubano reprimió protestas pacíficas atrapando a los ciudadanos en sus casas, violando sus derechos constitucionales de reunión pacífica y expresión. Apoyamos las demandas del pueblo cubano por la democracia y las libertades fundamentales. Condenamos la detención por parte del gobierno cubano de los familiares de los manifestantes encarcelados del #11J, que tenían previsto reunirse con funcionarios estadounidenses hoy en La Habana. Impedir que los padres hablen de sus hijos encarcelados es injusto e inhumano, los familiares de los presos políticos cubanos tienen derecho a dialogar con la comunidad internacional y con cualquiera que quieran, sobre la condición de sus seres queridos, los cuales están injustamente encarcelados”.

En línea con su accionar subversivo, la embajada yanqui en Cuba publicó un anuncio que dice: “A todos los candidatos interesados, se les ofrece el siguiente puesto: Established Opinion Leaders Specialist (Especialista en Líderes de Opinión Establecida), Grado 10, PAS. Las solicitudes deberán presentarse a través del sistema electrónico ERA, siguiendo el enlace en nuestro sitio web”.

El propósito es continuar la guerra desde su misión diplomática para socavar la sociedad cubana, provocar el desaliento y mantener el apoyo a la contrarrevolución, con la ilusión de movilizar al pueblo para que salga a las calles y destruir a la Revolución.

Recordemos siempre a José Martí cuando afirmó:  “Es la hora del recuento y de la marcha unida, y hemos de andar en cuadro apretado, como la plata en las raíces de los Andes”.

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