Quando il generale dell’esercito Raúl Castro Ruz, all’epoca primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, in occasione del VII Vertice delle Americhe, tenutosi a Panama nell’aprile 2015, ha affermato che “la militarizzazione del cyberspazio e l’uso di sistemi informatici per attaccare altri Stati è inaccettabile”, stava dando il tono della necessità di rendere la cybersicurezza una priorità per la difesa e la sicurezza nazionale.
In risposta a questa premessa, e alla presenza del Primo Ministro Manuel Marrero Cruz, mercoledì 23 novembre è stato inaugurato il Primo Workshop Nazionale di Cybersecurity, nell’ambito della Prima Giornata della Cybersecurity nel nostro Paese.
L’evento, che si tiene presso il Complesso di Ricerca Tecnologica Integrata CITI-CUJAE ed è organizzato dal Gruppo di Lavoro Nazionale sulla Cybersecurity, si protrarrà fino a venerdì 25, con un’intensa agenda che comprende diverse conferenze di spicco, lo sviluppo di una fiera delle soluzioni di cybersecurity e sei comitati di lavoro.
Durante la prima giornata, una delle commissioni si è occupata delle esperienze di buone pratiche nell’uso dei social network, un tema di particolare rilevanza in un ambiente digitale in cui sono frequenti comportamenti lontani dalle norme etiche e sociali che dovrebbero caratterizzare questo spazio. Diversi sviluppatori di software, esperti e analisti di reti sociali hanno condiviso le conoscenze acquisite grazie alle loro responsabilità nelle istituzioni armate e civili.
In particolare, i relatori hanno sottolineato gli sforzi per sviluppare strumenti locali che ottimizzino il monitoraggio intenzionale dei vari social network, adattandoli alle esigenze, ai requisiti e alle finalità sociali di ciascuna entità. In questo senso, l’articolazione tra centri di sviluppo di diverse entità è rilevante.
Non meno rilevanti sono state le presentazioni sull’implementazione degli Osservatori Media, che consentono di estendere il monitoraggio e di ottenere un prodotto di analisi valido per la gestione e il processo decisionale, praticamente in tempo reale. In tutti i casi, si tratta di esperienze che dovrebbero essere diffuse maggiormente nelle istituzioni e nelle aziende.
Nell’ambito delle buone pratiche, sono stati valutati i progressi compiuti dalla massificazione dell’uso di Internet nella società cubana. Sebbene si riconosca il miglioramento nell’uso delle reti per scopi di comunicazione e cyberattivismo, vi sono ancora carenze e potenzialità non sviluppate. Ciò rende prioritario il dispiegamento di azioni di formazione, educazione e capacity building, ma richiede anche una maggiore comprensione e studio delle peculiarità di ogni rete sociale e dei segmenti sociali, di età, culturali e persino geografici con cui è necessario lavorare nell’immediato futuro.
Indubbiamente, i social network oggi sono spazi in cui la maggiore soddisfazione è spesso limitata alle metriche delle pubblicazioni. Ma farne un uso efficiente significa anche andare oltre, aumentare la qualità di tweet e post, accompagnare la strategia di comunicazione del progetto del Paese e moltiplicare il messaggio del nostro governo e delle istituzioni.
Come farlo in uno scenario molto dinamico, mutevole ed estremamente ostile per Cuba è la grande sfida. In quest’ottica, proseguirà il Primo Workshop Nazionale di Cybersecurity, uno spazio accademico di scambio e sviluppo che mira a mantenere e consolidare la sovranità e la difesa del nostro cyberspazio.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it