Il presidente cubano, Raúl Castro, ha dichiarato che il processo di ristabilimento dei vincoli con gli Stati Uniti va bene “ma al nostro ritmo”.
“Non vogliamo prendere misure che possano danneggiare il nostro popolo e questa è la cosa più importante”, ha detto alla stampa nell’aeroporto internazionale José Martí, dopo aver salutato il capo di Stato francese, Francois Hollande.
Raúl Castro ha dichiarato che il presidente nordamericano, Barack Obama, aveva la facoltà esecutiva di presentare al Congresso, come ha già fatto, l’ordine di togliere Cuba dalla detta lista degli Stati patrocinatori del terrorismo.
Il presidente ha ricordato l’ingiustizia d’includere Cuba in questa lista “quando in realtà i morti li mettiamo noi”.
In accordo con un’investigazione storica, giuridica e politica, dal trionfo della Rivoluziane del 1959, gli attacchi di terrorismo ordinati o appoggiati dagli Stati Uniti hanno ucciso 3478 cubani e altri 2099 sono rimasti invalidi.
“Tra pochi giorni scade il tempo per eliminare questa accusa”, ha detto Raúl riferendosi alla decisione di Obama di escludere Cuba da questa lista, ed ha aggiunto che solo allora si potranno nominare gli ambasciatori.
I due Paesa conversano sulle restrizioni dei movimenti dei diplomatici statunitensi in Cuba, misura simile a quella applicata alle missioni cubane a Washington e presso le Nazioni Unite.
“Quello che preoccupa di più è che i diplomatici statunitensi continuano a fare qui le cose illegittime che hanno realizzato sino ad ora e che non si possono permettere”, ha precisato Raúl, sottolineando la necessità di fare riferimento agli accordi internazionali in materia, come la Convenzione di Vienna del 1948.
Raúl Castro ha ribadito che una cosa sarà il ristabilimento dei vincoli diplomatici, l’apertura delle ambasciate e la nomina degli ambasciatori e un’altra rendere completamente normali le relazioni.
Per questo si dovrà eliminare completamente il blocco economico, commerciale e finanziario degli USA contro Cuba, che dura già da più di mezzo secolo.
Ugualmente, ha riaffermato l’esigenza cubana della restituzione della base di Guantánamo, territorio dell’Isola illegalmente occupato dagli Stati Uniti per rendere normali i vincoli.
Ad una domanda di Prensa Latina sul futuro delle relazioni tra la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici – CELAC – e l’Unione Europea – UE Raúl ha detto che l’11 e 12 giugno si svolgerà a Bruxelles un vertice tra i due meccanismi.
Il presidente ha citato anche la detta Posizione Comune Europea, una politica d’ingerenza del 1996, voluta dall’ allora presidente del governo spagnolo, José María Aznar, che limita le relazioni della UE con Cuba.
“Questa posizione comune non avrebbe mai dovuto esistere”, ha affermato il presidente cubano che ha espresso la sua fiducia su una soluzione per questo tema.