Messaggio di Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dellaRepubblica, al Gruppo dei 77 + China, dal Palazzo della Rivoluzione, il 12 gennaio del 2023, 65º Anno della Rivoluzione”
Eccellenze:
In nome del popolo e del Governo cubani ringrazio profondamente il Gruppo dei 77 + Cina per la fiducia posta in Cuba per presiedere quest’anno questo universo tanto ampio e rappresentativo di nazioni.
Elogiamo inoltre il lodevole lavoro realizzato dal Pakistan alla guida del Gruppo durante il 2022.
Ci onora altamente rappresentare questo gruppo diverso e vigoroso, in tempi d’impegni monumentali per i paesi in via di sviluppo.
Assumiamo con totale dedizione il già provato impegno che non deluderemo mai le nazioni con le quali condividiamo una storia di abusi ai quali furono sottomessi i nostri popoli, coscienti che ugualmente ci vincolano fraternamente obiettivi e speranze.
Realmente ci riempie d’orgoglio la preziosa eredità che siamo riusciti a forgiare come Gruppo in quasi sei decenni d’esistenza, e impressiona il cammino che abbiamo davanti per vedere realizzati genuini, comuni e storici reclami.
Per questo lotteremo con la certezza che, nella diversità, condividiamo la stessa aspirazione di vivere in un mondo migliore e più giusto.
Le nostre nazioni continuano a stare nella retroguardia dello sviluppo globale, mentre caricano sulle spalle le conseguenze delle molteplici crisi e le disuguaglianze derivate dall’ingiusto ordine internazionale vigente.
Parliamo di un ordine profondamente antidemocratico, concepito per perpetuare lo squilibrio che, nonostante le domande storiche dei paesi di questo Gruppo sostiene la ricchezza di pochi, pagata con l’impoverimento delle maggioranze, mantenendo i popoli in svantaggio economico e sociale, permanentemente condannati al sottosviluppo, alla povertà e alla fame.
Non diciamo questo per la prima volta. Dalla sua fondazione nel promettente decennio dei ’60 del secolo scorso il Gruppo dei 77 + Cina ha reclamato il cambio dell’ingiusto ordine globale per poter emergere dalle condizioni d’assoluto svantaggio nelle quali ci hanno sottoposto secoli di colonialismo e dipendenza. E tutte le tribune saranno poche per dirlo.
Nel 1979 il leader storico della Rivoluzione Cubana ci definì con indimenticabili parole. Fidel Castro disse: «Se il Movimento dei Non Allineati iniziato pochi anni fa è diventato la coscienza politica dei paesi emergenti dal colonialismo e dal neo colonialismo, cercando di realizzare pienamente la loro indipendenza, il Gruppo dei 77 + Cina è sorto come la sua coscienza economica».
Questa coscienza è quella che ha favorito l’unita tra paesi, regioni, identità culture e livelli di sviluppo tanto diverso. E la storia ci ha confermato il valore dell’unità.
Abbiamo scommesso su questa dalla prima Conferenza della UNCTAD, dalla Dichiarazione su un Nuovo Ordine Economico Internazionale passando per il Vertice di Rio, il trattamento speciale e differente, la meta d’Aiuto Ufficiale per lo Sviluppo sino all’Agenda d’ Azione di Addis Abeba e gli ambiziosi Obiettivi di Sviluppo sostenibile.
Il Sud è stato la pietra miliare dei negoziati multilaterali in materia di sviluppo.
Per precisare che «Anche il Sud esiste» come ha scritto il poeta latino americano Mario Benedetti, abbiamo lavorato uniti. Ed è con la forza di queste due terze parti del mondo che rappresentiamo che siamo riusciti ad avanzare in determinati obiettivi e ideali; ma restano molti temi di grande importanza pendenti, ai quali si aggiungono ora i problemi del mondo post pandemia.
Come ha riconosciuto il Segretario Generale delle Nazioni Unite al Gruppo dei 77 + Cina, nel settembre scorso: «Mentre si avanza verso la metà del cammino nell’Agenda 2030, lontano da migliorare il mondo retrocede».
«La pandemia della COVID-19 e un recupero disuguale ci sono costati almeno tre anni di progresso, mentre i paesi in via di sviluppo si affogano nei debiti senza margini fiscali né accesso a risorse finanziarie da investire nel recupero.
Oggi più che mai è imperativo ottenere consensi nei temi che ci danneggiano come paesi e come gruppi. Solo in questo cammino saremo capaci d’avvicinarci alle aspirazioni dei popoli storicamente sfruttati e le loro ansie di giustizia sociale.
Ecceljenze:
In questi tempi difficili e convulsi proliferano le scommesse per fratturare i paesi del sud. Diamo una lezione di Unità!
Dimostriamo il valore della cooperazione e della solidarietà!
Come proclamerebbe Fidel, fondatore e difensore instancabile dell’unione come premessa indispensabile di tutte le azioni: «Dobbiamo fonderci in questo tempo per costruire il domani che desideriamo, pe rivendicare gli esclusi di sempre, per riscattare la fede nell’umanità!».
Contate con Cuba e il suo impegno assoluto di lavorare senza stancarsi, assieme a tutti i membri di questo imprescindibile gruppo, nella difesa degli interessi supremi delle nostre nazioni.
Cuba conta a sua volta con voi e spera che lo spirito dell’unità e della solidarietà che ha dato luce al Gruppo dei 77 +Cina prevalga sugli interessi meschini di coloro che pretendono di mantenere immobile l’ingiusto ordine economico attuale.
Crediamo fermamente nel multilateralismo e nel potere incommensurabile dell’unità nella diversità che il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana, ha difeso come bandiera e guida della costruzione dei consensi indispensabili per vincere le sfide attuali e costruire il mondo giusto al quale aspiriamo.
Sarà sempre l’ora dell’unità, ma oggi è un imperativo, la più grande di tutte le urgenze!
Realizziamo azioni per sciogliere finalmente i nodi che bloccano le possibilità di progresso reale dei popoli.
I popoli hanno diritto a un’esistenza più umana, degna ed elevata ed è un dovere dei loro leaders combattere per questo. Sì che si può!
Molte grazie.
Mensaje de Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, al Grupo de los 77 más China, desde el Palacio de la Revolución, el 12 de enero de 2023, “Año 65 de la Revolución”
Excelencias:
En nombre del pueblo y Gobierno cubanos agradezco profundamente al Grupo de los 77 más China por la confianza depositada en Cuba para presidir durante el presente año este universo tan amplio y representativo de naciones.
Encomiamos, asimismo, la loable labor desempeñada por Pakistán al frente del Grupo durante el 2022.
Nos honra altamente representar a esta agrupación, diversa y pujante, en tiempos de retos monumentales para los países en desarrollo.
Lo asumimos con total entrega y el ya probado compromiso de que jamás defraudaremos a naciones con las que compartimos una historia de abusos a la que fueron sometidos nuestros pueblos, pero conscientes de que también nos hermanan objetivos y esperanzas.
Realmente enorgullece el valioso acervo que hemos logrado forjar como Grupo en casi seis décadas de existencia, tanto como impresiona el camino que nos queda por delante para ver realizados genuinos, comunes e históricos reclamos. Por ellos lucharemos con la certeza de que, en la diversidad, compartimos la misma aspiración de vivir en un mundo mejor y más justo.
Nuestras naciones continúan estando en la retaguardia del desarrollo global, mientras cargan sobre sus hombros las consecuencias de las múltiples crisis y las desigualdades derivadas del injusto orden internacional vigente.
Hablamos de un orden profundamente antidemocrático concebido para perpetuar el desequilibrio que, a despecho de las demandas históricas de los países de este Grupo, sostiene la riqueza de unos pocos a costa del empobrecimiento de las mayorías, manteniendo a los pueblos en desventaja económica y social permanentemente condenados al subdesarrollo, la pobreza y el hambre.
No es algo que digamos por primera vez. Desde su fundación en la prometedora década del 60 del pasado siglo, el Grupo de los 77 ha reclamado cambiar el injusto orden global para poder emerger de las condiciones de absoluta desventaja en que nos sumieron siglos de colonialismo y dependencia. Y todas las tribunas serán pocas para decirlo.
En 1979 el líder histórico de la Revolución Cubana nos definió con inolvidables palabras. Dijo Fidel Castro: “Si el Movimiento de los No Alineados, que se había iniciado pocos años antes, venía a ser la conciencia política de los países que emergían del colonialismo y el neocolonialismo y trataban de realizar a plenitud su independencia, el Grupo de los 77 surgió como su conciencia económica”.
Esa conciencia es la que propició la unidad entre países, regiones, identidades, culturas y niveles de desarrollo tan diversos. Y la historia nos ha confirmado el valor de la unidad. A ella apostamos desde la primera Conferencia de la UNCTAD, la Declaración sobre un Nuevo Orden Económico Internacional, pasando por la Cumbre de Río, el trato especial y diferenciado, la meta de Ayuda Oficial al Desarrollo, hasta la Agenda de Acción de Addis Abeba y los ambiciosos Objetivos de Desarrollo Sostenible. El Sur ha sido la piedra angular de las negociaciones multilaterales en materia de desarrollo.
Para dejar sentado que “El Sur también existe”, como escribió el poeta latinoamericano Mario Benedetti, hemos actuado unidos. Y es con la fuerza de esas dos terceras partes del mundo que representamos como hemos logrado avanzar en determinados objetivos e ideales; pero quedan muchos asuntos sustanciales pendientes, a los que se agregan ahora los problemas del mundo pospandemia.
Como ha reconocido el Secretario General de las Naciones Unidas ante el Grupo de los 77 más China, en septiembre pasado: “a medida que se avanza hacia la mitad del camino en la Agenda 2030, lejos de mejorar, el mundo retrocede.
“La pandemia de COVID-19 y una recuperación desigual nos han costado al menos tres años de progreso, mientras los países en desarrollo se ahogan en deudas, sin margen fiscal ni acceso a recursos financieros para invertir en la recuperación”.
Hoy más que nunca resulta imperativo alcanzar consensos en los temas que nos afectan como países y como agrupación. Solo por ese camino seremos capaces de acercarnos a las aspiraciones de los pueblos históricamente preteridos y a sus ansias de justicia social.
Excelencias:
En estos tiempos difíciles y convulsos proliferan las apuestas para fracturar a los países del Sur. ¡Demos una lección de unidad! ¡Demostremos el valor de la cooperación y la solidaridad!
Como proclamara Fidel, fundador y defensor incansable de la unión como premisa insoslayable de todas las acciones: ¡hay que fundirse en estos tiempos para construir el mañana que anhelamos, para reivindicar a los excluidos de siempre, para rescatar la fe en la humanidad!
Cuenten con Cuba y con su compromiso invariable de trabajar sin descanso, junto a todos los miembros de esta imprescindible agrupación, en la defensa de los intereses supremos de nuestras naciones.
Cuba cuenta también con ustedes y espera que el espíritu de unidad y solidaridad que dio a luz al Grupo de los 77 más China prevalezca sobre los intereses mezquinos de quienes pretenden mantener inamovible el injusto orden económico actual.
Creemos firmemente en el multilateralismo y en el poder inconmensurable de la unidad en la diversidad que el General de Ejército Raúl Castro Ruz, líder de la Revolución Cubana, ha defendido como bandera y guía de la construcción de los consensos indispensables para vencer los actuales desafíos y construir el mundo justo al que aspiramos.
¡Siempre será la hora de la unidad, pero hoy es un imperativo, la mayor de todas las urgencias! Articulemos acciones para quebrar, por fin, los nudos que atenazan las posibilidades de progreso real de los pueblos. Ellos tienen derecho a una existencia más humana, enaltecedora y digna, y es deber de sus líderes batallar por ello. ¡Sí se puede!
Muchas gracias.