“Il Che è stato maestro e forgiatore di uomini come lui. Coerentemente con le sue azioni, non ha mai smesso di fare ciò che predicava, né di pretendere da se stesso più di quanto pretendesse dagli altri”.
Parole pronunciate dal nostro Comandante in Capo Fidel Castro Ruz alla cerimonia centrale per il 30° anniversario della caduta in combattimento dell’Eroico Guerrigliero e dei suoi compagni, Santa Clara, Villa Clara, 17 ottobre 1997.
Il Centro Studi Che Guevara ha organizzato una serie di dibattiti sulla validità e l’attualità delle idee del Che nell’attuale fase di costruzione del socialismo a Cuba, nell’ambito delle attività commemorative per il 95° anniversario di Ernesto Che Guevara. La riunione si terrà il secondo giovedì di ogni mese da febbraio a settembre 2023. Il programma prevede vari temi che favoriscono lo scambio di opinioni e di idee, dalla validità e dalla fondatezza del pensiero di Guevara nella trasformazione della Rivoluzione cubana verso il socialismo.
Ma come ha fatto Ernesto a diventare il Che? Allo stesso modo in cui ogni giovane a Cuba oggi, che si chiami Pedro, Manuel, María, Cristina o come si chiama, può diventare quel giovane uomo (o donna) con idee e principi infrangibili.
In tempi di reti sociali e di altri demoni, nel bel mezzo di una guerra mediatica che si aggiunge alla crisi economica mondiale e all’inasprimento del blocco contro Cuba, una delle principali strategie del nemico era ed è quella di offuscare l’immagine dei nostri combattenti, soprattutto quella dei nostri leader rivoluzionari, in modo molto strategico quella di Fidel e del Che.
Qual è il motivo o la causa che li spinge a distorcere anche la storia che li nomina? I valori e l’integrità di questi grandi pensatori, con la loro visione del futuro, il loro pensiero critico e analitico e il loro coraggio sono stati la causa di queste false accuse dovute alla mancanza di informazione e di conoscenza di chi le riceve, spesso attraverso i social network e Internet.
È importante che i nostri giovani si avvicinino a questi centri di studio, anche per gli accademici e per le famiglie in generale che hanno la dura responsabilità di educare e coltivare il patrimonio del pensiero rivoluzionario nella costruzione di una società socialista.
Ogni giovane cubano porta dentro di sé un Che, a volte addormentato, ma capace di uscire al momento giusto con la forza che lo caratterizza. Un Che rivoluzionario, analitico, critico, solidale e internazionalista. Perché è necessario tornare al Che, ripercorrere le sue idee dalla teoria alla pratica, e portarle nella Cuba di oggi, mettere in pratica molte di esse, riprenderle, ma per questo dobbiamo andare lì, documentarci e rivivere. Come diremmo mille volte: “Hasta siempre, Comandante”.
Fonte: Razones de Cuba