Il 26 marzo voterò per una nazione che unisce il popolo

Non erano passati tre mesi e stavano cercando il modo di commettere l’assassinio. Il massimo leader della Rivoluzione era nel mirino dell’arma imperialista. Il regime dittatoriale del mondo stava lavorando dal primo minuto del 1959 per spazzare via il popolo cubano, il suo esempio rivoluzionario di società con un progetto di liberazione e il suo leader, che si era dimostrato una vera attrazione per le classi lavoratrici del mondo. E la CIA ha fallito quasi 650 volte. I mutevoli volti pubblici dell’impero, le cariche dirigenziali erano, sono, servi al servizio degli assassini che si arricchiscono a spese del nostro lavoro. E poi è arrivato Fidel.

I collaborazionisti del gruppo di capitalisti neoliberisti e globalisti tacciono, mantengono un vuoto di informazioni sulle prossime elezioni del popolo cubano del 26 marzo. Ci sono casi di falsificazione, di menzogne da professionisti ben rivestiti, per lasciare dubbi nella mente di chi da fuori non conosce il carattere delle elezioni a Cuba, elezioni di delegati che partono dalla base popolare, a cui chi vuole può presentarsi, per, facendo conoscere i propri meriti, optare per un seggio nel Parlamento della nazione. Non deve spendere nulla, deve dimostrare dedizione alla causa popolare, alla trasformazione sociale nella giustizia e nell’uguaglianza.

Il Paese ha grandi difficoltà, grandi carenze, un grande programma per migliorare perché è possibile, servono le forze di tutta la popolazione e con l’attenzione dal basso, che spiazza il regime imperialista, è quello che si fa con il miglioramento organizzativo finale, e diventerà più partecipativo, si sentirà più unità a livello di impegno attivo. Fare di necessità virtù, e il popolo cubano, il popolo che è il governo rappresentato per il mondo nel suo Parlamento, conficcherà il paletto appuntito del voto su base storica nel cuore del blocco illegale, unilaterale e genocida, come abbiamo visto, e sarà in quest’ora della nascita di un mondo che, pur dovendo ancora nascere, conosce già il suo passato. Non c’è vista migliore di quella dall’alto della storia.

Fidel sarà ancora più orgoglioso di quanto lo sia sempre stato della resistenza del popolo a cui appartiene. Il gruppo di capitalisti imperiali e i loro scagnozzi subiranno uno shock. E i popoli, le classi lavoratrici, applaudendo, seguiranno con il cuore palpitante ciò che viene proiettato dal popolo fraterno con cui imparano a dire “posso farcela”.

Rompere il blocco criminale è anche diffondere la democrazia popolare cubana, rompere il blocco è incoraggiare la solidarietà internazionalista e lavorare per essa, rompere il blocco imperialista su Cuba è muovere ogni governo ad affrontare e disobbedire al divieto illegale per stabilire relazioni normali con Cuba, la nazione che aiuta chi ha bisogno, e vota il 26 marzo per i suoi eletti dal basso perché si rispetta, con Diaz Canel come successore di Fidel.

Fonte: Resumen Latinoamericano

Traduzione: italiacuba.it

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