Sabotaggio del negozio El Encanto, 62 anni dall’atto terroristico a Cuba

Il negozio El Encanto, una delle prime attività nazionalizzate a Cuba, è stato vittima 62 anni fa, un giorno come oggi, di un atto di terrorismo, finanziato dalla CIA .

L’edificio di sei piani con 65 diversi reparti commerciali è stato ridotto in macerie e con le travi d’acciaio attorcigliate, dopo che diverse bombe incendiarie sono esplose, provocando un violento incendio.

L’incidente ha provocato la morte dell’impiegata Fe del Valle, responsabile del quarto piano e del reparto infanzia, che dopo aver assistito allo svolgimento dei fatti ha deciso di entrare nella struttura per portare fuori la raccolta di fondi di una delegazione della Federazione delle Donne Cubane che veniva custodita nel negozio.

L’autore del sabotaggio, che ha causato anche 18 feriti e circa 20 milioni di dollari di perdite economiche alla nazione caraibica, è stato Carlos González, operaio del reparto dischi del negozio e membro del gruppo terroristico Movimiento de Recuperación del Pueblo.

In attesa dei suoi complici, è rimasto su una spiaggia, dove è stato arrestato dai miliziani, ai quali avrebbe confessato il suo coinvolgimento nei fatti.

El Encanto, situato nella via centrale Galiano a L’Avana, è stato il centro delle nuove operazioni terroristiche contro Cuba, sviluppate dopo il trionfo del processo rivoluzionario, il 1° gennaio 1959.

Il sabotaggio dell’edificio è stato il preludio di quella che sarebbe stata la futura invasione mercenaria giorni dopo a di Playa Girón nella provincia di Matanzas.

La catena di attentati comprendeva anche il sabotaggio del piroscafo francese La Coubre, avvenuto poco più di un anno prima, il 4 marzo 1960.

Fonti cubane precisano che tra il 1960 e l’aprile del 1961, la CIA introdusse 75 tonnellate di esplosivo e 45 tonnellate di armi, effettuò 110 attacchi di dinamite, fece esplodere 200 bombe, fece deragliare sei treni e incendiò 150 fabbriche ed altrettanti campi di canna da zucchero.

da Prensa Latina, traduzione di Ida Garberi

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