Le organizzazioni di Panama che hanno partecipato al recente Vertice dei Popoli hanno iniziato la raccolta di firme per la liberazione del patriota di Portorico Oscar López Rivera, hanno informato le fonti del movimento.
In un comunicato indirizzato alla società del loro paese hanno ricordato che il prossimo 19 marzo il prigioniero compirà 34 anni di reclusione, quasi la metà della sua vita, dato che ha 72 anni.
“Lo hanno accusato di cospirazione e ragioni ideologiche perchè apparteneva alle Forze Armate di Liberazione Nazionale – FALN. Quando lo hanno arrestato ha dichiarato per sè la condizione di prigioniero di guerra, come indica a il 1º Protocollo della Convenzione di Ginevra del 1949, segnala Prensa Latina, che ha avuto il testo a disposizione.
Il caso di Portorico ha similitudini storiche con Panama, perchè i due popoli sono stati con una spada di Damocle nelle loro viscere, una situazione coloniale che è costata molti morti e intense lotte di generazioni per il diritto d’essere paesi indipendenti e sovrani, segnala il testo.
“Oscar López Rivera è in carcere perchè ha lottato contro la colonizzazione di Puerto Rico e la sua indipendenza totale, così come hanno lottato generazioni di giovani che hanno dato la vita e il loro sangue per vedere la bandiera di Panama sventolare nell’antica zona del Canale, si legge ancora.
I tribunali di giustizia negli Stati Uniti agiscono con una doppia morale, si legge nel comunicato e imprigionano patrioti che lottano per la sovranità dei loro popoli, ma ignorano i casi nei quali i loro connazionali o soci sono accusati d’aver commesso delitti in altri paesi.
Il testo ricorda la fallita strage di Luis Posada Carriles, accusato e detenuto, perchè tentò di far saltare in aria il Paraninfo Universitario nel 2000, luogo dove doveva tenere una conferenza l’allora presidente di Cuba, Fidel Castro.
Grazie alle azioni e alla pressione popolare e legale, Posada fu detenuto e recluso a Panama, ma ricevette poi l’amnistia della ex presidentessa di Panama Mireya Moscoso, che contro ogni azione legale, d’improvviso una mattina consegnò Posada Carriles agli Stati Uniti, denuncia ancora il testo.
Non c’è stata considerazione del popolo presente nel paraninfo dell’Università di Panama o della tragedia che poteva accadere.
Oggi Luis Posada Carriles cammina libero per le strade di Miami, burlandosi della giustizia.