Invece del grande corteo dei lavoratori, tante voci in più luoghi
In tutti i comuni del Paese si terranno piccoli cortei o eventi di massa nelle comunità, nei bateyes, nei centri del lavoro e degli studenti.
Ulises Guilarte de Nacimiento, membro dell’Ufficio Politico del Partito e segretario generale della Centrale dei Lavoratori Cubani, ha dichiarato in una conferenza stampa che, a causa della complessa situazione economica del Paese e, in particolare, a causa delle limitazioni nell’approvvigionamento di carburante, il concetto delle celebrazioni del Primo Maggio è stato ridisegnato.
In tutti i comuni del Paese si terranno piccoli cortei o eventi di massa nelle comunità, nei bateyes, nei luoghi di lavoro e nei centri studenteschi, in cui verrà riconosciuta in primo luogo la capacità di resistenza dei lavoratori e il loro impegno a contribuire costantemente allo sviluppo economico e sociale della nazione.
Le mobilitazioni, ha detto, saranno promosse dalle organizzazioni di quartiere, dall’Associazione nazionale dei piccoli agricoltori, dai sindacati e dalla comunità, con un uso minimo dei trasporti.
Il Segretario generale della CTC ha esortato a far prevalere un’atmosfera festosa, anche se dai rostri si denuncerà la continua guerra del blocco governativo statunitense e la sua insistenza nel mantenere Cuba nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, per ostacolare ogni progresso economico.
All’Avana, i lavoratori dei comuni più vicini (Plaza de la Revolución, La Habana Vieja, Centro Habana, Cerro e Playa) si riuniranno sul Malecón il 1 maggio, mentre nel resto della città si svolgeranno attività locali.
Fonte: https://www.granma.cu/…/en-vez-del-gran-desfile-obrero…
Traduzione: www.italiacuba.it
Amici del mondo torneranno ad accompagnare Cuba questo 1 Maggio
Sono più di 300 amici di 29 paesi i membri della XVI Brigata internazionale di lavoro volontario e solidarietà con Cuba, Primo di Maggio
L’entusiasmo accompagna come una qualità la XVI Brigata internazionale di lavoro volontario e solidarietà con Cuba, Primo di Maggio.
I suoi membri quest’anno sono circa 300 amici di 29 paesi che accompagneranno i cubani nelle attività per il Giorno Internazionale dei Lavoratori che si estenderanno sino al 7 Maggio.
Domenica 23 aprile hanno posto un’offerta di fiori davanti al busto di José Martí, nel Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia de L’Avana, come omaggio al 170º anniversario della sua nascita ed hanno incontrato gli scienziati creatori del vaccino anti-covid Abdala.
Dal Cile, la professoressa Inés Castillo Jara, e la pensionata Lucy Domínguez, Hano espresso la loro gratitudine per i cubani, per le azioni di solidarietà realizzate nel mondo e in particolare verso i cileni esiliati dalla dittatura di Augusto Pinochet, che vivevano a Cuba ei decenni passati.
«Vogliamo essere solidali nella condanna al brutale blocco economico, commerciale e finanziario che soffre il popolo cubano», hanno precisato.
La giovane statunitense Graciela Ortizha detto che partecipa alla brigata con l’aspettativa di conoscere la realtà e convivere nelle comunità cubane, perché nel suo paese giunge molta propaganda negativa sulla Rivoluzione.
«Provengo da una famiglia messicana e abbiamo constatato che Cuba ha risorse materiali limitate e vorremmo poter aiutare», ha precisato.
Aitor Redondo De Galdo, della Spagna ha detto che conosce a fondo il socialismo cubano e i suoi sindacati, e vuole stabilire relazioni con organizzazioni della società civile.
«Il mio maggior interesse è conoscere la forza ideologica dei cubani per superare le difficoltà. Al mio ritorno in Spagna penso di organizzare incontri per parlare e trasmettere le esperienze apprese», ha precisato.
Seung Hee Jung vive a Seúl, in Corea del Sud, e accompagna come traduttrice sette persone della Ciberuniversità dei seguaci di Jun Tae It, un’organizzazione sindacale.
«Veniamo ad appoggiare la causa indipendentista dei cubani, vedere come la Rivoluzione si rafforza ogni giorno. Vogliamo conoscere di prima mano quello che avviene. Desideriamo riempirci di speranza e combattere le sanzioni che gli USA impongono a Cuba», ha precisato.
Un 1 Maggio in molte piazze
Ci sarà la stessa gente, anche se in altre piazze, più vicina le loro case, gente che andrà ad appoggiare il suo paese, la sua Rivoluzione, perché il cubano non è un popolo ignorante.
Che stavolta non ci sia una lunga sfilata di città intere riversate in un viale, ma ci saranno azioni più piccole in luoghi diversi, più vicino alla casa dell’operaio e della sua famiglia, e si marcheranno le differenze con quella che è stata tradizione, ma non con quello che significa la data, né con quello che significa questo giorno e che sempre si esprime in massa.
Non sono tempi facili, lo sappiamo. Il vivere quotidiano ci dice sulla nostra stessa pelle le pressioni che c’impongono le carenze , questo effetto immediato che genera la guerra terribile che ci fanno, con le mani poderose di un impero sul collo di Cuba, per farci soffrire.
Ma dicono che è per aiutarci, aiutare il popolo, asfissiandolo.
Questo 1º Maggio, per esempio, non ci sarà la sfilata perché non c’è combustibile sufficiente per il trasporto di tanta gente alle piazze.
Ma sarà la stessa gente, anche se in altre piazze più vicine alle sue case, gente che andrà ad appoggiare il suo paese, la sua Rivoluzione, perché il cubano non è un popolo ignorante
Ha sangue nelle vene, chiaro, e le penurie lo angustiano, ma lo irrita anche di più sapere qual è l’intenzione di quelli che non ci amano, di quelli che sono allergici a questa resistenza.
Non capiscono che Cuba non si arrende, non si consegna, non si vende all’abbondanza che ci offrono, loro, che «hanno fatto tanto per noi», e che invece noi andiamo – come di recente alle urne – in una piazza, stavolta vicina a casa, a ripetere che non ci arrenderemo, che non ci venderemo.