Díaz-Canel e altri dirigente hanno assistito alla presentazione del libro /Las batallas de Guillermo. Conversaciones con un Comandante de la Revolución Cubana/, con il prologo del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, scritto dal giornalista Wilmer Rodríguez Fernández
Un uomo e la sua impronta, la passione di un giovane per la storia e il suo affanno per raccontarla con tutte le sue sfumature, Cuba e tutte le sue vicissitudini per superare le avversità, sono i protagonisti di /Le battaglie di Guillermo. Conversazioni con un Comandante della Rivoluzione Cubana/, un libro alla cui presentazione ha partecipato, il 27 aprile, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez.
Particolari sulla vita e sui combattimenti si leggono nelle circa 200 pagine che formano il testo, con il prologo del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione Cubana. «Come mi è accaduto poche volte in altre occasioni, queste pagine hanno catturato la mia attenzione immediatamente e letteralmente. Non ho smesso di leggerlo sino alla sua conclusione», ha scritto Raúl su quello che è già un libro memorabile.
/Le battaglie di Guillermo…/, come ha detto lo stesso Generale d’Esercito, non è altro che una «ricca conversazione tra un giovane abile e capace giornalista cubano, e un veterano protagonista di una buona parte dei momenti più trascendentali delle gesta che sferriamo ancora per preservare la piena indipendenza e conquistare, come aspirava Martí, tutta la giustizia per il nostro popolo».
Da questa conversazione è nato questo libro che, come ha detto l’autore, il giornalista Wilmer Rodríguez Fernández, «raccoglie la storia non solo di un Comandante guerrigliero, ma anche il dramma umano di una famiglia di campagna e tutto quello che dopo il trionfo, con la massima direzione del paese, dovette fare».
Guillermo, ha riferito, «è un essere umano straordinario, è un campagnolo, un cubano, e più che un cubano è un “cubanaccio”; è una persona che chiama le cose per nome e che racconta la storia con quella naturalezza di cui sono capaci gli uomini nati e cresciuti nei campi».
I più alti dirigenti del paese hanno reso omaggio a questo essere umano straordinario con la loro presenza nell’emblematico salone Portocarrero, del Palazzo della Rivoluzione, uno spazio che porta in sé l’impronta di Fidel e di Celia, della Sierra Maestra.
Il primo ministro, Manuel Marrero Cruz; il vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa, e in maniera molto speciale il vice primo ministro, Comandante della Rivoluzione Ramiro Valdés Menéndez, e il Comandante dell’Esercito Ribelle José Ramón Machado Ventura, che con Guillermo, sono simboli della nostra storica lotta guerrigliera e rivoluzionaria, hanno accompagnato il Presidente della Repubblica Erano lì davanti a Guillermo García, anche gli eroi e le eroine della Repubblica; i partecipanti alla spedizione dello yacht Granma; combattenti dell’Esercito Ribelle, con i quali lottò sulla Sierra Maestra; familiari dei membri della spedizione assassinati; figli nipoti, amici e compagni di lavoro.
Un centinaio di persone è stato testimone della presentazione di /Le battaglie di Guillermo…/, un testo che – ha detto la scrittrice e giornalista Katiuska Blanco– è un «libro che rammenta rivelatori e leggendari fatti della vita e dei combattimenti per Cuba la bella».
Le domande di Wilmer, ha detto, risvegliano in «Guillermo l’emozione rammentando, e incanalano i ricordi di una vita lunga e feconda, che passa per la guerra nelle montagne e le verità rotonde del valore della morale di una forza».
In queste linee, ha segnalato, «si marcano tratti del carattere e della personalità di chi ha la meravigliosa possibilità d’avere davanti a sè un uomo molto più profondo di quello che molti s’immaginano».
Ocean Sur, casa editoriale latinoamericana che da 30 ani offre ai suoi lettori le voci del pensiero rivoluzionario di tutti i tempi, ha pubblicato il testo.
Ana María Cabrera Marsden, coordinatrice editoriale di Ocean Sur, che ha definito il testo «un legato storico per le nuove generazioni», ha parlato dell’impegno gigante con quest’Isola, delle tante ore dedicate al lavoro per il libro e della passione con cui la casa editrice ha condiviso con i suoi compagni frasi e aneddoti.
Precisamente alle nuove generazioni, il Comandante della Rivoluzione Guillermo García Frías ha dedicato il libro prima di tutto: «Alla gioventù cubana, a questi giovani che amano la Patria».
Poi alle donne cubane e soprattutto alle madri, che con la loro dedizione e sacrificio resistono in ogni momento nelle più difficili circostanze.
Con la voce incrinata dalle emozioni del pomeriggio, il Comandante della Rivoluzione ha ricordato anche il Generale d’Esercito, per il quale sente, ha confessato, un profondo affetto, ammirazione e rispetto, sentimenti che sono cresciuti in tanti anni di battaglie e amicizia condivise.
«Ogni giorno, ha assicurato, sento più forte il dovere della lotta, perché io sono un figlio di questo popolo, lo amo, lo sento e muoio per lui».
Il Comandante della Rivoluzione ha dedicato il libro «A questi giovani che amano la Patria.