Así luce caimanera, en Guantánamo, ahora mismo. No hay cabida para lacayos, no intentonas desestabilizadoras organizadas desde los EEUU. #VivaCuba. pic.twitter.com/GEUasSLhtO
— Lorenzo González Ferrer (@LorenzoDCuba) May 7, 2023
Dopo le marce di venerdì scorso di milioni di persone nelle principali città di Cuba a sostegno della Rivoluzione, in cui si è celebrato il Primo Maggio, rinviato per motivi meteorologici, la controrivoluzione di Miami, con l’aiuto della stampa corporativa, ha creato una nuova operazione politico-mediatica questo fine settimana, trasformando la protesta di poche decine di persone nella cittadina di Caimanera, nella provincia cubana di Guantánamo, dovuta alla stanchezza causata dai continui blackout elettrici, in una “notizia d’impatto” internazionale.
Queste proteste sono il prodotto diretto del deterioramento delle condizioni di vita in un Paese sotto guerra economica imposta dal regime statunitense, che impone sanzioni, il blocco finanziario totale e la persecuzione del reddito e degli investimenti nell’economia cubana, mentre sostiene, attraverso le sue agenzie NED e USAID, decine di media digitali e attivisti della controrivoluzione sulle reti sociali, che avallano i disagi generati da questa strategia di soffocamento del governo cubano. Ancora una volta, cinismo e criminalità vanno di pari passo.
L’ondata di manipolazione è, ancora una volta, brutale e riflette l’ansia che questa strategia criminale, quella di ottenere l’insurrezione attraverso la fame e la disperazione, abbia finalmente effetto. Leggiamo nei titoli dei giornali che “Cuba scende in piazza”, che ci sono “proteste di massa”. Questo è categoricamente falso. La protesta di quartiere (pacifica e non repressa) è avvenuta solo in un luogo, Caimanera, le cui strade oggi sono assolutamente tranquille. Secondo le informazioni ricevute, il popolo rivoluzionario sta preparando azioni per respingere questa nuova bufala.