Chris Smalls si unisce alla lotta contro il blocco di Cuba
Recentemente è venuto a mancare l’artista Harry Belafonte, e il suo attivismo per i diritti civili è stato sottolineato in tutti i comunicati stampa. Non così la sua simpatia e solidarietà con Cuba.
Lo stesso è accaduto con Nelson Mandela, sempre fedele alla Rivoluzione cubana.
Pochi giorni fa era di passaggio all’Avana Chris Smalls, fondatore del primo sindacato della compagnia Amazon e, secondo la rivista Time, una delle 100 personalità più influenti al mondo.
Smalls ha pubblicato su Twitter: “ho avuto l’onore di incontrare Miguel Díaz-Canel. Lotteremo insieme per porre fine alle inumane sanzioni contro Cuba. Il popolo cubano ha un grande presidente”.
Queste parole non hanno superato il rullo della censura mediatica. Come neppure la detenzione da parte della polizia, per ore, negli aeroporti di Miami e Newark, di giovani che, insieme a Smalls, tornavano dalla partecipazione a un atto di sostegno all’Isola.
Curiosamente, quello stesso giorno abbiamo sentito il portavoce del Dipartimento di Stato accusare Cuba, ancora una volta, di “violare le libertà”.
Come la libertà sindacale? Quella che tanto si rispetta negli USA? Nel gigante Amazon, Chris Smalls ha dovuto lottare contro una brutale macchina di minacce e ricatti, qualcosa di comune a tutte le grandi aziende USA, per poter legalizzare persino un sindacato.
Per i “Martiri di Chicago”, che morirono lottando per la giornata di otto ore, il Primo Maggio viene celebrato in tutto il mondo. Tranne negli USA, dove non è neppure un giorno festivo.
Sì, sì, tutto questo… nel “paese delle libertà”.
Chris Smalls se une a la lucha contra el bloqueo a Cuba
Recientemente fallecía el artista Harry Belafonte, y su activismo por los derechos civiles era subrayado en todas las notas de prensa. No así su simpatía y solidaridad con Cuba.
Lo mismo ocurrió con Nelson Mandela, siempre fiel a la Revolución cubana.
Hace unos días pasaba por La Habana Chris Smalls, fundador del primer sindicato en la empresa Amazon y, según la revista Time, una de las 100 personalidades más influyentes del mundo.
Smalls publicó en Twitter: “tuve el Honor de reunirme con Miguel Díaz-Canel. Lucharemos juntos por el fin a las inhumanas sanciones contra Cuba. El pueblo cubano tiene un gran presidente”.
Estas palabras no han pasado el rodillo de la censura mediática. Como tampoco la detención por la policía, durante horas, en los aeropuertos de Miami y Newark, de jóvenes que, junto a Smalls, regresaban de participar en un acto de apoyo a la Isla.
Curiosamente, ese mismo día oíamos al portavoz del Departamento de Estado acusando a Cuba, una vez más, de “violar las libertades”.
¿Como la libertad sindical? ¿Esa que tanto se respeta en EEUU? En el gigante Amazon, Chris Smalls tuvo que luchar contra una brutal maquinaria de amenazas y chantajes, algo común a todas las grandes empresas de EEUU, para poder legalizar siquiera un sindicato.
Por los “Mártires de Chicago”, que murieron luchando por la jornada de ocho horas, se celebra el Primero de Mayo en todo el mundo. Salvo en EEUU, donde ni siquiera es un día festivo.
Sí, sí, todo esto… en “el país de las libertades”.