L’accelerata di Venezuela e Iran verso i BRICS

Fabrizio Verde –  lantidiplomatico.it

L’ultimo velo di ipocrisia sulle politiche degli Stati Uniti e dei vassalli occidentali di Washington è stato strappato dall’ex presidente Donald Trump che con le sue dichiarazioni ha confermato che l’obiettivo degli Stati Uniti era ed è, esclusivamente quello di impadronirsi del petrolio venezuelano. Niente difesa della democrazia o diritti umani. Questi concetti sono il paravento nobile dietro cui nascondere i reali, pirateschi, obiettivi.

Il magnate ed ex presidente degli Stati Uniti ha confessato durante un comizio nell’ambito della sua campagna elettorale, di aver sempre voluto accaparrarsi il petrolio del Venezuela. Nelle sue stesse parole, Trump sostiene che nessuno può attualmente credere che gli Stati Uniti acquistino oggi petrolio dal Venezuela. Questo è il senso del suo discorso tenuto in North Carolina. Con arroganza e totale supponenza ha affermato: “Quando me ne sono andato, il Venezuela stava per collassare e avremmo potuto tenere tutto quel petrolio e averlo proprio accanto, e ora stiamo comprando petrolio dal Venezuela e stiamo rendendo un dittatore molto ricco, riuscite a crederci? Nessuno può crederci”.

Queste dichiarazioni confermano ciò che il governo venezuelano ha sempre denunciato riguardo alle reali intenzioni della Casa Bianca dell’amministrazione Trump (così come delle altre sia democratiche che repubblicane). L’unico reale scopo di Washington è quello di impadronirsi delle risorse naturali che abbondano in Venezuela, come il petrolio. A  prescindere da tutto, rovesciano governi democraticamente eletti e affamano un intero popolo attraverso sanzioni e misure di pressione disumane.

La confessione di Trump non è una sorpresa. Riafferma solo che le decisioni prese dall’esecutivo venezuelano in materia di difesa della sovranità sono corrette e vanno mantenute. Conferma anche che l’opposizione venezuelana ha agito per ‘regalare’ agli Stati Uniti il petrolio venezuelano.

“Il vero volto dell’imperialismo”

 

Da Caracas, dove si trova per una storica visita che ha aperto il suo tour latinoamericano, il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, ha definito le squallide parole di Trump come una chiara confessione che rivela “il vero volto dell’imperialismo” e le sue intenzioni contro i Paesi che decidono di essere indipendenti e far rispettare la propria sovranità.

Riguardo l’importante visita di Raisi in Venezuela, Maduro ha dichiarato: “Abbiamo firmato 25 accordi in questa storica visita del presidente Raisi. In queste ore si stanno negoziando accordi per nuovi investimenti. È ammirevole lo sviluppo scientifico e tecnologico che l’Iran ha raggiunto con i propri sforzi”.

“Siamo dalla parte giusta della storia, Iran e Venezuela. Insieme saremo invincibili”, ha poi aggiunto Maduro.

Tornando alla denuncia di Raisi, il leader iraniano ha aggiunto che se qualcuno vuole conoscere l’imperialismo e il modo in cui opera, può ascoltare “le ultime dichiarazioni di Donald Trump” sul Venezuela, che “sono state le più chiare, le più espressive e mostrano il suo vero volto”, perché “ha praticamente confessato che ciò che cercano è di saccheggiare le risorse del popolo”.

Nel suo discorso ha anche affermato che a livello internazionale e mondiale, il percorso che i Paesi devono intraprendere per sconfiggere l’imperialismo è quello di “resistere all’unilateralismo”, che è proprio il modello imposto dai Paesi imperiali.

Per fare questo, ha detto, è necessario promuovere il multilateralismo come “nuovo ordine internazionale, giusto, indipendente e sovrano”, che cerca “l’indipendenza e la libertà dei Paesi” e stabilisce la giustizia come principio e non per dominare i popoli, come avviene con l’attuale modello imperiale. In questo modo, ha aggiunto, ci si lascerebbe alle spalle le guerre e le sanzioni imposte da Paesi che “si considerano il centro del mondo”.

“L’attuale ordine internazionale favorisce il sistema imperialista, la giustizia cerca solo di esercitare il dominio sui popoli, chiedendo di sfruttare le nostre risorse naturali e di darle a chi vogliono, e non a favore dei nostri popoli”.

Il futuro è multipolare

 

Il presidente iraniano ha denunciato che il mondo di oggi vive sotto un “ordine internazionale ingiusto” che utilizza metodi, mezzi e strumenti di “tirannia” affinché i Paesi imperialisti possano imporsi.

Tra questi meccanismi, ha detto Raisi, c’è “l’impero mediatico”, con cui cercano di imporre il loro discorso di dominio; gli abusi contro i popoli che decidono di essere indipendenti; l’imposizione di un sistema “di ingiustizia” che permette loro di essere i “primi violatori dei diritti umani”; e l’uso esclusivo della scienza e della tecnologia per controllare industrie e mercati.

Allo stesso modo, ha affermato il leader iraniano, l’imperialismo utilizza le organizzazioni internazionali che “servono i suoi interessi” a suo piacimento; così come gli interventi militari e le guerre contro i Paesi che esercitano la loro sovranità; le minacce e le sanzioni per danneggiare i popoli; l’intervento negli affari interni dei Paesi, tra gli altri metodi di dominazione.

Raisi ha detto che i Paesi devono “rafforzarsi” politicamente, moralmente e culturalmente e promuovere il multilateralismo come “giusto ordine internazionale”. “Quando un popolo è forte e fiducioso nelle proprie capacità e potenzialità, può superare tutte le difficoltà e ottenere la vittoria finale”.

“Piegarsi all’imperialismo è un calcolo errato, perché anche se sembra che stiano per ritirarsi, non sarà così, perché il nemico intende depredare tutte le risorse naturali e spirituali di un popolo, non rispettano la volontà di i popoli”, ha spiegato Raisi, il quale ha evidenziato che l’esperienza dell’Iran con 44 anni di sanzioni, così come quella del Venezuela, con almeno un decennio, dimostra che “la resistenza dei popoli può respingere il nemico”.

Inoltre, Raisi ha sottolineato che all’interno di questo nuovo ordine mondiale multipolare, una delle chiavi per lasciarsi alle spalle il modello di “ingiustizia internazionale” è la decisione presa dai Paesi sovrani e indipendenti che desiderano veramente essere liberi, di “sostituire il dollaro con le valute nazionali” per effettuare i loro scambi e stabilire alleanze di cooperazione, e di mantenere unioni come il blocco BRICS per rendere praticabile un modello veramente pluralistico per il futuro.

BRICS e nuove istituzioni multipolari cruciali per una nuova civiltà

 

I prossimi passi dei paesi BRICS e delle istituzioni multipolari come la SCO e la Nuova Banca di Sviluppo dei paesi BRICS, saranno determinanti. L’espansione dei BRICS diventerà il simbolo del multipolarismo sulla scena globale. Con la Cina che invia il messaggio di essere l’attore più potente nelle regioni strategiche, soprattutto in Medio Oriente con la pace tra Iran e Arabia Saudita e la loro adesione a BRICS e Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, e non più gli Stati Uniti. Di conseguenza, possiamo affermare che gli allargamenti che si verificheranno nei BRICS dopo il prossimo vertice porteranno a cambiamenti significativi nel sistema globale. L’inclusione nei BRICS di importanti attori dell’economia globale come Arabia Saudita, Iran, Argentina, Venezuela e Algeria avvicinerà la fine del dominio del petroldollaro. Con i BRICS che diventeranno un simbolo chiave del multipolarismo sulla scena internazionale. Con l’espansione dei BRICS, che si trovano in una posizione dominante, la Cina trasformerà la sua strategia di espansione di lunga data in un successo tangibile. La Russia, invece, supererà il tentato e fallito isolamento di Mosca tentato dagli attori occidentali.

I tempi sono cambiati. La fine del dominio unipolare imperialista appare sempre più vicina, mentre all’orizzonte iniziamo a scorgere la nuova civiltà multipolare.

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